Tutti i nodi vengono al pettine. L’attenzione dei mercati sul debito pubblico dei diversi Paesi si sposta velocemente: mentre non scema la preoccupazione di un prossimo salvataggio del Portogallo, la Spagna continua a navigare a vista. Il Ministro dell’economia spagnolo Elena Salgado ha annunciato che serviranno almeno 20 miliardi di euro per salvare le Cajas spagnole, anche con soldi pubblici. Questo è il piano di riforma del Governo Zapatero che ha l’obiettivo di trasformare le casse di risparmio in entità bancarie. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin debito pubblico Cajas, mercati, Portogallo, riforma, Spagna, Zapatero
Pubblicato anche su Libertiamo.it - Partiamo da un dato: le rette universitarie sono molto inferiori al costo che lo Stato sopporta per erogare ad ogni studente l’istruzione universitaria. Come scrive Francesco Giavazzi su lavoce.info, uno studente universitario costa allo Stato circa 7mila euro l’anno, mentre le rette raramente superano i 3mila euro l’anno. Non giriamoci intorno: con ‘prezzi’ tanto più bassi del costo dell’istruzione, si riduce l’incentivo a studiare e pretendere una elevata qualità del servizio.
Ma c’è di più. Un punto cruciale delle tesi di Roberto Perotti nel suo libro “L’università truccataâ€Â (Einaudi, 2008) è il seguente: rette uguali per tutti, o poco differenziate, sono di fatto un modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. L’argomento dell’economista è il seguente: circa un quarto degli studenti universitari proviene dal 20 per cento più ricco delle famiglie; e meno di uno studente su dieci proviene dal 20 per cento più povero. Prosegui la lettura…
Piercamillo Falasca Senza categoria donazioni, liberalizzazione, mercato, rette, riforma, universitÃ
È arrivata questa settimana la riforma spagnola del mercato del lavoro. Celestino Corbacho, ministro del lavoro e tutto il governo Zapatero hanno approvato in solitudine un cambiamento necessario. Senza dubbio vi era bisogno di una riforma, perché come “certificato†anche dal World Economic Forum, la Spagna ha un mercato del lavoro estremamente complicato. La posizione nel ranking mondiale stilato dal WEF registra che il Paese iberico si trova al 130esimo posto su 139 Stati in classifica per quanto riguarda la flessibilità del mercato del lavoro. Questo dato potrebbe sorprendere, poiché in Spagna circa il 95 per cento dei nuovi contratti è a tempo determinato. Ma vi sono altri elementi che rendono la Spagna anti-competitiva in questo campo e che hanno portato il Paese ad avere un tasso di disoccupazione superiore al 20 per cento. Anche nelle regioni più ricche, quali la Catalogna o la Regione di Madrid si registrano tassi di disoccupazione superiori al 15/16 per cento. Un’anomalia europea.In primo luogo vi sono il costo molto elevato del licenziamento e la disparità dell’indennizzo di licenziamento tra contratti determinati e indeterminati. Questo argomento è al centro della riforma di Zapatero ed è un elemento che ha creato molta discussione. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin Mercato del lavoro disoccupazione, Mercato del lavoro, riforma, Spagna, sussidi di disoccupazione, Zapatero
La frittata è ormai fatta, ma sarebbe meglio non trasformarla in un menù fisso. Il nuovo sistema à la Robin Hood di finanziamento delle Authority – si ruba ai ricchi per dare ai poveri – ha probabilmente risolto i problemi quotidiani di quelle amministrazioni in endemica difficoltà finanziaria (come la Commissione per gli scioperi, l’Antitrust e il Garante per la Privacy), ma non ha certo risolto la questione strutturale: come rendere finanziariamente indipendenti tutte le autorità indipendenti, come peraltro richiesto dalle direttive europee, oltre che dal buonsenso? Prosegui la lettura…
Piercamillo Falasca mercato Antitrust, authority, Della Vedova, Garante per la Privacy, ordine del giorno, riforma
Le dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in occasione delle Considerazioni Finali 2009 tenutesi a Roma lo scorso venerdì 29 maggio, sono state molto forti in ambito dei servizi pubblici locali.
In questo settore, tanto importante per l’economia, quanto ancora “fuori mercatoâ€, ricordava il Governatore, è necessario rivedere la riforma apportata lo scorso anno dal Parlamento Italiano.
Lo stesso appunto era stato fatto pochi giorni prima dall’Istituto Bruno Leoni in occasione della presentazione dell’Indice delle Liberalizzazioni 2009.
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Andrea Giuricin Senza categoria costi di produzione, Draghi, riforma, TPL