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Posts Tagged ‘Rai’

Illuminiamoci. Con un tributo a Julian Simon

18 febbraio 2011

Oggi, come ogni anno, la trasmissione Caterpillar proclama la giornata nazionale del risparmio energetico al grido “M’illumino di meno“. Come ogni anno, io dico l’esatto contrario: accendiamo le luci, per non darla vinta ai tessitori delle ombre. Provo infatti disagio – se non proprio fastidio – quando sento brandire il “risparmio” energetico, cioè l’invito o l’obbligo a ridurre i consumi, come se fosse un peccato approfittare dell’energia che il buon Dio e l’ingegno umano ci hanno messo a disposizione. Al contrario, è profondamente umana l’aspirazione a consumare di più, a fare di più, ad avere di più, a vivere di più e meglio. Dietro sollecitazioni apparentemente ragionevoli al risparmio si nasconde un pregiudizio contro la crescita, contro il progresso e contro il benessere che deve avere una risposta, forte e chiara, perché nessuno abbia anche solo il sospetto, anche solo un dubbio, sui benefici dello sviluppo, e sul fatto che lo sviluppo è figlio – tra l’altro – della disponibilità di energia abbondante ed economica. Le forze dell’oscurità non prevarranno.

Quest’anno, vorrei condire questo invito a difendere il presente e il capitalismo con uno straordinario articolo di Julian Simon. L’articolo venne scritto nell’ambito di un dibattito sull’introduzione, in America, di una imposta sui consumi di energia, ma svolge una serie di riflessioni perfettamente pertinenti. Buona lettura.

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RAI: il monopolio mai abolito – Daniele Venanzi

22 ottobre 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Daniele Venanzi:

Nello stato sociale il cittadino è costretto a cedere parte del suo guadagno alle istituzioni in cambio di servizi di cui non ha mai richiesto l’usufrutto e per i quali non è stato messo in condizioni di pattuire il prezzo. Lasciando da parte le convinzioni liberomercatiste, bisogna ammettere che esiste una scala gerarchica basata sull’utilità sociale nella lunga lista dei servizi erogati dallo stato al cui vertice vi sono sicurezza, sanità e istruzione.

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Ci siamo illuminati di più

12 febbraio 2010

Anche quest’anno la Luce ha vinto contro l’Oscurità. Qui sotto il grafico del fabbisogno elettrico (linea rossa) rispetto alla domanda prevista (linea verde). Alle 17, quando i sith dell’ecologismo hanno invocato le tenebre, la domanda eccedeva la previsione di quasi 1.000 MW. Anche quest’anno la gente, col suo quotidiano plebiscito, ha scelto il progresso.

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Accendete le luci

12 febbraio 2010

Come ogni anno, le Forze dell’Oscurità oggi celebrano la loro messa nera, fanno violenza al poeta:  “M’illumino di meno”. Come ogni anno, il Caterpillar della Rai chiede di spegnere le luci nel nome del risparmio energetico. Come ogni anno, rispondiamo alla corazzata dell’informazione pubblica, dell’ambientalismo ideologico e di Stato, del vivere meno e peggio e più poveri, con la nostra piccola lampadina a incadescenza. C’è un’ironia di fondo, nella pretesa di offuscare la luce, luce fisica e luce intellettuale, luce del progresso e luce della libertà. E’ l’ironia di chiunque cerchi di nuotare ostinatamente contro quella corrente indomabile che è la natura umana. La nostra storia, come genere umano, è una continua tensione verso la luce, l’energia, il superamento delle barriere che la natura e l’ambiente ci oppongono. La nostra storia, è soprattutto la storia di una lotta contro la natura e l’ambiente, i loro vincoli, il buio. E’ una continua scoperta del fuoco, la sua moltiplicazione, la sempre maggiore intensità delle fiamme. La nostra avventura su questa terra è un’esplosione di luce. Non è per noi, predicare le tenebre. Quest’anno, poi, la campagna accoglie una novità. La notte viene arginata con la “luce sostenibile”. Ecco di cosa si tratta:

Protagonista dell’evento sarà una enorme sfera, forse la più grande lampadina illuminata da energie rinnovabili, che risplenderà nel cielo di Roma, grazie all’energia di cinquanta eroici ciclisti, coinvolti in una travolgente pedalata collettiva.

Come criceti, sulla ruota nella gabbia dell’ideologia.

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Il cannone Rai

15 settembre 2009

Antonio Di Pietro aderisce alla campagna per dare la disdetta al canone Rai, come segno di protesta per la presunta politicizzazione dell’azienda radiotelevisiva pubblica. Ecco le sue parole:

Aderisco all’iniziativa lanciata ormai da più parti per disdire il canone Rai e invito i cittadini a fare altrettanto e aggiungo sostituendolo con Sky.

Di Pietro ha ragione, ma ha torto. Ha ragione nel promuovere una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla situazione “nè carne nè pesce” della Rai, società alimentata dal gettito fiscale e contemporaneamente dai ricavi pubblicitari, che trasmette sia “servizio pubblico” (qualunque cosa sia) sia programmi commerciali. Ma ha torto nei metodi e nel linguaggio.

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Ciao, Mike

8 settembre 2009

Su Mike Bongiorno, si è discusso per anni. Irriso o elogiato, amato o odiato, è stato un pezzo, e non marginale, di storia italiana. Su queste pagine, viene spontanea una considerazione un po’ eccentrica. Mike è stato l’emblema della concorrenza in ambito televisivo, nel nostro Paese. E’ lui la prima delle stelle della RAI a lasciare la televisione di Stato, imbarcandosi sul Biscione e dimostrando così che un’altra televisione era possibile. Più di recente, è sempre Milke a mollare la televisione del Cavaliere (dopo uno sfilacciarsi di rapporti che dimostra come persino le amicizie più solide e redditizie possono improvvisamente valer poco) per andare a Sky, per un progetto mai completato dopo le ospitate dal suo “allievo†Fiorello. Ancora una volta, Mister Bongiorno, questa figura emblematica di una televisione non pedagogica ma “al servizio” dei suoi fruitori proprio perché “convince il pubblico con un esempio vivente e trionfante del valore della mediocrità†(Umberto Eco), prese un rischio calcolato. Giù dal Biscione, verso la nuova frontiera della concorrenza catodica. Perché paga meglio e si guadagna di più? Certo. Ma col cachet di Mike crescevano anche i tasti disponibili sul telecomando. Ciao Mike. La terra ti sia lieve.

Alberto Mingardi telecomunicazioni , , , , ,