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Posts Tagged ‘libertĂ  di stampa’

Giornale-Confindustria, che cosa penso

11 ottobre 2010

Molti mi chiedono un’opinione sulla vicenda Giornale-Marcegaglia, e io obbedisco. Devo obbligatoriamente premettere un’osservazione, che in latino si definisce caveat e in inglese disclaimer, in italiano chiamiamola pure ”istruzione per l’uso”. Questa: conosco personalmente molto bene tutti i protagonisti della vicenda. Conosco e stimo Nicola Porro, il vicedirettore del Giornale dal cui sms e colloquio iniziale col portavoce del presidente di Confindustria la vicenda ha origine. Ho lavorato e condiviso opinioni e posizioni con Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti, a Libero quando dirigevo Liberomercato. Collaboro con Emma Marcegaglia, e le sono legato da un affetto profondo. Conosco e scherzo anche regolarmente con Rinaldo Arpisella, che per la Marcegaglia tiene i rapporti con la stampa mentre Roberto Iotti è il capoufficio stampa di Confindustria. Inevitabilmente, quando si hanno rapporti stretti con tutti, dovrebbe risultare piĂą difficile avere opinioni precise. Non è questo il caso. Quindi, vi darò le mie. Prosegui la lettura…

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Auto di Stato, la BCE silenziata

15 ottobre 2009

Nel Bollettino mensile reso noto stamane la BCE boccia senza appello gli aiuti di Stato all’auto. Non c’è un solo giornale italiano che lo riporti nel suo sito. Repubblica ha tenuto la notizia per un paio d’ore, poi l’ha retrocessa.  Inutile chiedersi: come mai? Utile invece interrogare chi ci legge, e che magari è giustamente pronto a strapparsi la camicia in nome della presunta libertĂ  di stampa in materia di politica italiana. Ma invece all’auto-condizionamento rigoroso e assoluto in materia economico-finanziaria – laddove “auto” va letto in chiave polisemica, come fenomeno spontaneo e come mezzo di trasporto – com’è che nessuno fa mai caso? Bisogna dire le cose come stanno: quando si tratta di Fiat e di tutti i direttori che le devono carriera e onori nei media, l’ipocrisia non può che regnar sovrana. Berlusconi se lo sogna, di avere i direttori ai piedi che ha avuto sempre Torino, per il semplice fatto che lui al Corriere e alla Stampa non ha mai – giustissimamente – fatto promuovere o nominato neanche un portiere. Eppure, ripeto, la BCE ha parlato chiaro. Le misure per l’auto non sono solo distorsive in termini di concorrenza: quel che è ancora peggio, deprimono la crescita. Prosegui la lettura…

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