Mentre è giĂ arrivata (ieri pomeriggio) la trebbia mandata dal Gip di Pordenone a raccogliere il mais del campo di Fanna di proprietĂ di Giorgio Fidenato (il racconto di Giorgio è sul sito del Movimento Libertario), mais che è stato essiccato e verrĂ custodito in un magazzino in attesa che si concluda l’iter giudiziario, oggi si sono riuniti gli assessori all’agricoltura della Conferenza delle Regioni e hanno ribadito che loro di linee guida per la coesistenza tra colture Ogm, biologiche e convenzionali non vogliono proprio sentir parlare, nonostante l’approvazione di queste linee guida sia necessaria per adempiere alle direttive comunitarie.
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Giordano Masini ambiente, mercato agricoltura, conferenza delle regioni, dittatura della maggioranza, fidenato, galan, ogm
E’ difficile commentare i fatti, quando cose che sembrano ovvie generano un intenso dibattito politico. Vuol dire che, in verità , ovvie non sono. E questo non può essere privo di conseguenze. Comunque, i fatti. Una banda di delinquenti fa irruzione illegalmente in un campo di mais di proprietà di Giorgio Fidenato, campo peraltro posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria perché si suppone vi siano state seminate alcune piante di mais transgenico. I delinquenti fanno piazza pulita di tutto il mais, convenzionale o geneticamente migliorato che sia. Il ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, commenta seccamente: “squadristi”. Il suo predecessore e attuale governatore della regione Veneto, Luca Zaia, dice invece: “è stata ripristinata la legalità ”. E aggiunge: “sugli ogm sono un no global”.
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Carlo Stagnaro liberismo fascismo, galan, greenpeace, Lega, ogm, proprietĂ privata, squadrismo, Zaia
Qualche giorno fa mi chiedevo: nucleare dove? Un indizio arriva oggi dal lungo articolo di Dario Di Vico sul Corriere Economia, che avvalora la tesi secondo cui almeno un impianto dovrebbe trovare sede in Veneto. All’indomani dell’approvazione del ddl Sviluppo, che per la prima volta apre la strada all’atomo, il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, era stato l’unico a dichiararsi disponibile a ospitare una centrale. Oltre a lui, solo Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, aveva lasciato uno spiraglio aperto, subordinando però la sua disponibilitĂ all’esito positivo di un referendum popolare. Di Vico ricostruisce il dibattito veneto, sottolineando le perplessitĂ giĂ manifestate da esponenti di primo piano della Lega, pronti a cavalcare le opposizioni popolari (nonostante il partito sia ufficialmente favorevole al nucleare). Opposizioni non trascurabili, se bisogna dar retta al sondaggio condotto dalla Fondazione Nord Est e ricordato dallo stesso Di Vico: il 52,2 per cento dei cittadini sarebbe contrario, mentre solo il 7,2 per cento sarebbe favorevole a prescindere e un piĂą incoraggiante, ma complicato, 32,2 per cento lo sarebbe “a patto di avere certezze sulla sua salute”.
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Carlo Stagnaro energia Corriere della sera, di vico, elettricitĂ , galan, nucleare, veneto