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Posts Tagged ‘capitalismo’

Illuminiamoci. Con un tributo a Julian Simon

18 febbraio 2011

Oggi, come ogni anno, la trasmissione Caterpillar proclama la giornata nazionale del risparmio energetico al grido “M’illumino di meno“. Come ogni anno, io dico l’esatto contrario: accendiamo le luci, per non darla vinta ai tessitori delle ombre. Provo infatti disagio – se non proprio fastidio – quando sento brandire il “risparmio” energetico, cioè l’invito o l’obbligo a ridurre i consumi, come se fosse un peccato approfittare dell’energia che il buon Dio e l’ingegno umano ci hanno messo a disposizione. Al contrario, è profondamente umana l’aspirazione a consumare di più, a fare di più, ad avere di più, a vivere di più e meglio. Dietro sollecitazioni apparentemente ragionevoli al risparmio si nasconde un pregiudizio contro la crescita, contro il progresso e contro il benessere che deve avere una risposta, forte e chiara, perché nessuno abbia anche solo il sospetto, anche solo un dubbio, sui benefici dello sviluppo, e sul fatto che lo sviluppo è figlio – tra l’altro – della disponibilità di energia abbondante ed economica. Le forze dell’oscurità non prevarranno.

Quest’anno, vorrei condire questo invito a difendere il presente e il capitalismo con uno straordinario articolo di Julian Simon. L’articolo venne scritto nell’ambito di un dibattito sull’introduzione, in America, di una imposta sui consumi di energia, ma svolge una serie di riflessioni perfettamente pertinenti. Buona lettura.

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Carlo Stagnaro energia , , , , , ,

Per una breve storia del capitalismo nelle campagne italiane

8 marzo 2010

Parlando dell’opportunità di liberalizzare il mercato agricolo e liberarlo dalle insopportabili pastoie della Pac, una delle obiezioni che mi sento più spesso rivolgere è quella secondo la quale il mercato non si adatta all’agricoltura. All’agricoltura europea, e in particolare a quella italiana, fatta di aziende poco estese e poco competitive, sarebbe estranea la mentalità capitalistica, e la sussistenza garantita dalla Pac è il “meno peggio†a cui il settore può ambire, soprattutto nel mondo globalizzato contemporaneo. Ora, io ritengo questa idea profondamente sbagliata, per molte ragioni. La prima delle quali è il fatto che il capitalismo non solo non è estraneo alle campagne, ma addirittura nelle campagne è nato e si è sviluppato, molto tempo prima della rivoluzione industriale. E proprio nelle campagne dell’Italia centrale e settentrionale, in particolare, tra il XV e il XVI secolo.

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Giordano Masini Senza categoria , , , , ,

Gli Usa kyotano?

27 giugno 2009

Ieri la Camera degli Stati Uniti ha approvato, tra le polemiche repubblicane e le defezioni democratiche, l’American Clean Energy and Security Act, noto anche come Waxman-Markey Bill dai nomi dei suoi primi firmatari, i parlamentari democratici Henry Waxman ed Ed Markey. Il primo dato politico è la vittoria dell’amministrazione, che è riuscita a far passare un provvedimento-bandiera per le credenziali verdi del presidente, Barack Obama. Il secondo dato politico è  che la vittoria non è arrivata a costo zero, anzi, la Casa Bianca l’ha pagata carissima: 44 parlamentari democratici si sono opposti alla misura, che è passata di stretta misura (219-212) nonostante la schiacciante maggioranza del partito dell’Asinello, e solo grazie a otto repubblicani che hanno garantito il proprio appoggio alla legge. Tutto ciò nonostante il fatto che lo stesso Obama, e i suoi più stretti collaboratori, abbiano fatto tutte le pressioni possibili sulle loro truppe, nonostante il peso massimo di Waxman e Markey, e nonostante l’impegno di Nancy Pelosi, speaker della House.

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Carlo Stagnaro energia, liberismo , , , ,

In memoria di Michael Jackson

26 giugno 2009

“While the big news of the day wouldn’t seem to have a public policy angle, Michael Jackson’s death allows us to remember that such phenomenal career achievements can only be possible in an economic system that rewards and harnesses talent.
The King of Pop’s creativity allowed him and his family to make hundreds of millions of dollars, yes, but it also created thousands of jobs in the music and marketing industries and brought joy to fans around the world. Whatever his personal eccentricities — perhaps, in part, as a result of them — Jackson represents a capitalist success story.
No central planner could have invented him, and no government bureaucracy could have transformed pop music in the way he did”.  Ilya Shapiro

Filippo Cavazzoni mercato ,

Non siamo figli della Thatcher, ma del Ventennio

4 maggio 2009

Nonostante una certa cultura sembri talora dimenticarsene, la storiografia è per definizione revisionista. Non c’è quindi nulla di sorprendente nel fatto che ora, a vent’anni dal concludersi di quell’esperienza, vi sia chi punta il dito contro il decennio reaganiano e thatcheriano e contro l’antistatalismo che aveva animato quelle esperienze politiche. Ovviamente tali giudizi sono in larga misura la conseguenza di presupposti culturali: ed in questo senso non è difficile comprendere per quali ragioni i fautori di una società variamente tecnocratica non provino alcuna simpatia per la ventata di libertà che ha segnato il mondo anglosassone durante gli anni Ottanta.

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Carlo Lottieri liberismo , , , ,