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aponus – New Member
14:46 – 19 novembre 2009
messaggi1 |
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Ciao a tutti!
E' il mio primo post.
Ma secondo voi come dovrebbe reagire lo Stato per evitare che l'oligopolio persista? Non dovrebbe creare una regolamentazione atta a favorire l'ingresso all'interno di un mercato da parte di terzi?
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renato lorenzetti – New Member
14:18 – 31 agosto 2009
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edoardo ha detto:
Leggendo le prime 50 orribili pagine del testo indicato dal mio professore per l’esame di diritto dell’economia sono inciampato in un affermazione aberrante ma citata come fosse un fatto certo, il libro dice: il mercato non tende alla concorrenza perfetta ben si al monopolio / oligopolio e lo stato deve intervenire per deviare questo fenomeno perverso.
Accenno solo che un testo che palesa un'impronta così ideologica dovrebbe star ben distante dal circuito universitario o meglio letto in contrapposizione ad un altro scritto di attitudine opposta; personalmente penso che se qualche fenomeno di tendenza al monopolio / oligopolio nel quadro economico Italiano si è potuto manifestare ciò non è causato da una situazione di libero mercato ma ben si dalla presenza dello stato che tarpa le potenziali iniziative altrui con burocrazia, permessi, licenze, costi per avviare un' impresa abnormi etc, di fatto la cosa più naturale che accada di fronte ad un settore con elevati utili e poca concorrenza è l'insinuazione di una nuova realtà concorrente, se ciò non avviene è perché c’è qualcuno o qualcosa o un qualcun qualcosa che sterilizza questa reazione naturale.
ATTENTO EDOARDO CHE ANCHE IN ECONOMIA POLITICA IL DIBATTITO E' APERTO: IL MERCATO NON PUO' FARE NULLA CONTRO L'OLIGOPOLIO, VEDI OGGI IL SETTORE BANCARIO UN VERO OLIGOPOLIO, IL MERCATO E' LIBERO MA NON VI SONO SOGGETTI CON UNA FORZA TALE DA POTERVI ENTRARE. ALTRO ESEMPIO UN MIO AMICO VOLEVA ENTRARE NEL MERCATO DELLE ARAGOSTE, CARATTERIZZATO DA PREZZI ALTI. VOLEVA PORTATE PESCE SUL MERCATO DI MILANO DA UN PAESE AFRICANO. IL PREZZO DELL'ARAGOSTA A MILANO ERA GESTITO IN MODO OLIGOPOLISTICO, MA TUTTO SI E' FERMATO QUANDO SI E' ACCORTO CHE AVREBBERO SBATTUTO GIU' IL PREZZO DELL'ARAGOSTA DA FARGLI RIMETTERE DEI SOLDI. ECCO L'EVIDENZA CHE L'IMPRENDITORE (NON IL MERCATO) TENDE ALL'OLIGOPOLIO MA NON SEMPRE IL MERCATO E' IN GRADO DI SCONFIGGERLO.
CIAO RENATO
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edoardo
– Member
Brescia 16:00 – 24 giugno 2009
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MAMMA MIA! Proseguendo con la lettura peggiora, afferma che lo stato dovrebbe determinare i prezzi dei prodotti e valutrando i costi che hanno le imprese fissare un tetto all'utile… ma com'è possibile che esista un esame del genere a giurisprudenza?
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edoardo
– Member
Brescia 17:34 – 19 giugno 2009
messaggi5 |
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Leggendo le prime 50 orribili pagine del testo indicato dal mio professore per l’esame di diritto dell’economia sono inciampato in un affermazione aberrante ma citata come fosse un fatto certo, il libro dice: il mercato non tende alla concorrenza perfetta ben si al monopolio / oligopolio e lo stato deve intervenire per deviare questo fenomeno perverso.
Accenno solo che un testo che palesa un'impronta così ideologica dovrebbe star ben distante dal circuito universitario o meglio letto in contrapposizione ad un altro scritto di attitudine opposta; personalmente penso che se qualche fenomeno di tendenza al monopolio / oligopolio nel quadro economico Italiano si è potuto manifestare ciò non è causato da una situazione di libero mercato ma ben si dalla presenza dello stato che tarpa le potenziali iniziative altrui con burocrazia, permessi, licenze, costi per avviare un' impresa abnormi etc, di fatto la cosa più naturale che accada di fronte ad un settore con elevati utili e poca concorrenza è l'insinuazione di una nuova realtà concorrente, se ciò non avviene è perché c’è qualcuno o qualcosa o un qualcun qualcosa che sterilizza questa reazione naturale.
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