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Archivio per la categoria ‘export’

La grande stagnazione USA: figuriamoci la nostra!

1 febbraio 2011

Ogni tanto bisogna occuparsi di problemi di fondo e di lunghe prospettive. Non perchĂ© avesse torto Keynes che chiedeva risultati a breve, visto che tra ics decenni saremo comunque morti, ma perchĂ© è solo un’occhiata al lungo termine alle nostre spalle quella che ci fa capire meglio quali nuovi errori evitare. Da questo punto di vista, c’è un e-book che consiglio, vale a mio giudizio per intero i 4 dollari che vi costerĂ  scaricarlo. Si intitola The Great Stagnation: How America Ate All The Low-Hanging Fruit of Modern History,Got Sick, and Will (Eventually) Feel Better. L’ha scritto Tyler Cowen, un economista libertario-cane-sciolto non meno critico verso i repubblicani che i democratici, che insegna alla George Mason, scrive per il New York Times, e insieme al collega Alex Tabarrok dal 2003 col loro blog Marginal Revolution è la seconda stella del firmamento internettiano economico con Paul Krugman (io tifo per Cowen, ovvviamente). E’ un libro che parla di America, ma utilissimo anche a noi. Il problema centrale: perchĂ© il reddito medio dei cittadini non cresce piĂą come nei tumultuosi decenni del dopoguerra e fino alla fine anni Settanta? Prosegui la lettura…

Oscar Giannino commercio mondiale, export, macroeconomia, telecomunicazioni , , ,

Allarme giallo: inflazione cinese!

2 dicembre 2010

Cavolo, era l’ora! Finalmente la Cina comincia a sperimentare un po’ di volgarmente detta “inflazione”, cioè rialzo dei prezzi al consumo. Il mio “finalmente” non significa che io sperassi che accadesse, ma solo che si tratta di uno sviluppo delle macro-variabili che mi aspettavo già da tempo come inevitabile segnale di squilibri monetari – e non solo – conseguenti a certa politica monetaria.

Prezzi al consumo a +4,4% ad ottobre, trainati da un +10% dell’alimentare (con prodotti saliti anche di un 50% in un anno). La tendenza è talmente forte che la Banca Centrale cinese (PBoC) sta mettendo mano un po’ a tutti gli strumenti che ha per contenere il fenomeno.

Ma questa “inflazione cinese” cosa significa per il mondo?

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Leonardo Baggiani commercio mondiale, credito, euro, export, finanza, macroeconomia

Euro debole = illusione occupati

16 novembre 2010

L’Europa è di nuovo piegata su se stessa nel tentativo di evitare la crisi dell’eurodebito. In molti tra coloro che in Italia lavorano per l’export almeno si consolano, all’idea che l’euro si deprezzi riscendendo verso quota 1,3 sul dollaro invece che verso 1,5. In realtĂ , la gara a deprezzare le valute è la vera guerra in corso tra dollaro e yuan, e l’euro rischia di fare il vaso di coccio tra vasi di ferro. Detto questo, chi qui scrive trova invece apprezzabile che sempre piĂą numerose voci europee si levino polemicamente rilevando che non rende un servizio a nessuno, la FED, artificiosamente deprimendo il corso del dollaro e i rendimenti decennali del debito pubblico americano, con la sua politica eterodossa di acquisiti di titoli sul mercato e cioè attraverso la monetizzazione del debito, come avveniva in Italia prima che via Nazionale e Tesoro divorziasssero, sancendo la piena autonomia della banca centrale dalle tendenze deficiste della politica. La vera risposta a chi consiglia sempre il deprezzamento della moneta per difendere l’occupazione sul mercato domestico sta proprio nell’andamento dell’economia americana. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, commercio mondiale, export, monete , , ,