Prima i tetti. Poi i monumenti. E infine i blocchi a strade, autostrade e stazioni, gli attacchi alle forze dell’ordine. Gli universitari in lotta contro la Gelmini rianimano l’anelito barricadero che aveva da anni in Italia riavvolto mestamente le sue bandiere. Come mai, non hanno dato vita a scontri, blocchi e disordini due milioni di disoccupati? Come mai, nessun segno analogo dalle duecentomila imprese che tra quattro settimane escono dalla moratoria bancaria, col rischio che si apra la morìa per loro e gli oltre due milioni di loro dipendenti? E’ un moto spontaneo quello universitario, è la riproposizione protestataria del passato, o0 è la fucina in cui si forgia l’identità di una nuova generazione? Prosegui la lettura…
Oscar Giannino università universitÃ
La riforma degli atenei statali in corso di approvazione alla Camera rappresenta un ottimo esempio di come non si debbono fare le riforme. In primo luogo non dimostra di poter realizzare un miglioramento rispetto ad uno status quo ritenuto insoddisfacente (mentre un buon progetto di riforma deve provare di poter realizzare un nuovo stato che sia superiore e dominante, possibilmente in maniera netta, rispetto a quello corrente). Per dimostrare di poter superare gli aspetti problematici della situazione esistente deve essere in grado di identificarli e quantificarli con esattezza: prima di individuare la terapia occorre una diagnosi accurata. La riforma, invece, è  una terapia senza diagnosi (secondo difetto). Prosegui la lettura…
Ugo Arrigo università cattive riforme, universitÃ
Pubblicato anche su Libertiamo.it - Partiamo da un dato: le rette universitarie sono molto inferiori al costo che lo Stato sopporta per erogare ad ogni studente l’istruzione universitaria. Come scrive Francesco Giavazzi su lavoce.info, uno studente universitario costa allo Stato circa 7mila euro l’anno, mentre le rette raramente superano i 3mila euro l’anno. Non giriamoci intorno: con ‘prezzi’ tanto più bassi del costo dell’istruzione, si riduce l’incentivo a studiare e pretendere una elevata qualità del servizio.
Ma c’è di più. Un punto cruciale delle tesi di Roberto Perotti nel suo libro “L’università truccataâ€Â (Einaudi, 2008) è il seguente: rette uguali per tutti, o poco differenziate, sono di fatto un modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. L’argomento dell’economista è il seguente: circa un quarto degli studenti universitari proviene dal 20 per cento più ricco delle famiglie; e meno di uno studente su dieci proviene dal 20 per cento più povero. Prosegui la lettura…
Piercamillo Falasca Senza categoria donazioni, liberalizzazione, mercato, rette, riforma, universitÃ
Difficilmente ne avrete sentito parlare, ma Manuel Ayau (nato il 27 dicembre 1925 e venuto a mancare ieri) è un uomo la cui vita ha avuto un senso. Pochi hanno fatto quanto lui  per la libertà individuale e la scienza economica, nel suo disastrato Guatemala e non solo.
Ayau era un imprenditore ma a partire dagli anni Settanta prese a dedicare una quota sempre più ampia non solo dei suoi averi ma del suo tempo e più in generale delle sue energie a quell’universo di idee caro anche ai lettori di questo blog. Partecipò attivamente ai lavori della Mont Pelerin Society che, prima di Internet, era pressoché l’unico strumento di cui per tenersi in contatto disponeva la piccola comunità di studiosi che a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta gettò le basi della lenta e progressiva “rinascita†del liberalismo classico dopo le due guerre. “Musoâ€, come lo chiamavano gli amici e tutti coloro che in qualche maniera finivano per sentirlo amico pur avendo avuto scambi episodici con lui, era per molti come per Bob Higgs “un eroeâ€.
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Alberto Mingardi informazione, liberismo, mercato imprenditori, liberalismo, manuel ayau, pensiero liberale, universitÃ
So benissimo che il più dei professori universitari mi darà addosso. E’ già capitato a Radio 24, quando ho trattato il tema. Perché solo chi è in cattedra, crede di poter e dover giudicare di ciò che lo riguarda. E chi non è d’accordo, è un mero cane e servo del potere. Me ne verranno altri improperi. Amen. Ma io dico: viva viva le parole di verità pronunciate dal Rettore Frati della Sapienza di Roma! Prosegui la lettura…
Oscar Giannino università Gelmini, universitÃ
In Illusione italiche (edito da Mondadori) l’ottimo Luca Ricolfi ha pubblicato in volume i suoi micro-saggi già apparsi su Panorama nella rubrica “Fatti & credenzeâ€. Si tratta di analisi che mostrano come esista una sociologia a base empirica che è in grado di offrire utili spunti di riflessione, spaziando dalla criminalità alle imposte, dall’immigrazione al federalismo, dal Mezzogiorno all’istruzione, e via dicendo. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri mercato, università , welfare luca ricolfi, Mezzogiorno, sociologia, universitÃ
A Siena, l’università è in condizioni finanziarie disastrose. Anni e anni di assunzioni clientelari hanno condotto l’ateneo ad avere un numero esorbitante di personale tecnico-amministrativo, perfino superiore all’insieme dei docenti. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri liberismo, privatizzazioni debito, privatizzazioni, Stato italiano, tagli, universitÃ
Rispetto alle reazioni che la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul crocifisso ha provocato, verrebbe da dire che il problema dell’esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche non si porrebbe se le scuole non fossero pubbliche. Ma non vado oltre, dato che, in poche righe, non è possibile dare conto di tutte le buone ragioni che inducono a pensare che il diritto sostanziale (dunque per tutti, non solo per i benestanti) all’istruzione potrebbe essere meglio garantito da un sistema scolastico basato sulla libera concorrenza piuttosto che da quella complessa burocrazia chiamato scuola pubblica. Ne riparleremo, magari, in un prossimo articolo, riprendendo i saggi di Einaudi e Valitutti che hanno sostenuto, con molta più autorevolezza di chi scrive, la libertà della scuola dallo Stato.
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Serena Sileoni Diritti individuali, diritto contratti, Corte europea, diritto, universitÃ
Perché il Nordest deve farsi superare dal Nordovest? La domanda sorge immediata, alla vista di quel che sta capitando a Torino e Milano. Le due città stanno rapidamente scoprendo in queste settimane ciò che in decenni era solo argomento di convegni. L’Alta Velocità ferroviaria che tra poche settimane metterà le due città del Nordovest alla distanza di meno di un’ora sta rendendo finalmente d’attualità per le loro classi dirigenti la realizzazione di una vera integrazione. Il cosiddetto progetto Mi-To non era mai decollato, finché si trattava di Fiat e Pirelli. Era al più il brand di un riuscitissimo festival musicale, che ha unito insieme l’anima culturale pubblica di Settembre Musica a Torino con la sponsorship privata meneghina e internazionale del finanziere Francesco Micheli. Ora, invece, vedremo se le classi dirigenti nordovestine si sveglieranno, e ci crederanno davvero, a Mi-To. Comunque in men che non si dica i rettori della seconda e della terza università italiana per qualità di studi, Francesco Profumo del Politecnico di Torino e Giulio Ballio del Politecnico di Milano, hanno comunemente annunciato la volontà di iniziare un processo di fusione. Non siamo ancora a un solo Senato accademico. Ma alla possibilità per gli studenti di fruire intanto di corsi ed insegnamenti dei due Atenei. Con l’accordo delle Autonomie di entrambe le Regioni, la richiesta di premialità al Ministero, e l’obiettivo di rendersi ancor più capaci di attirare risorse private, da parte delle molte imprese per le quali gli ingegneri dei due atenei sono i migliori d’Italia. E al Nordest? Prosegui la lettura…
Oscar Giannino università capitale umano, Politecnico, TAV, universitÃ
Ieri e oggi grande spazio sui media per la nuova associazione di Montezemolo, “ItaliaFutura”. Il Corsera dedicava ieri una pagina intera al rapporto sulla mobilità sociale presentato a Roma. Il Foglio riporta oggi il testo integrale del discorso dell’ex presidente di Confindustria tenuto nella medesima occasione. Nel corso della presentazione di “ItaliaFutura”, tre proposte sono state avanzate per togliere il gesso al paese. Non avendo intenzione di analizzarle una per una mi concedo un brevissimo commento sulla prima: non era più semplice intervenire direttamente sulle borse di studio? Prosegui la lettura…
Filippo Cavazzoni liberismo, welfare germania, Italia, salario minimo, università , Welfare State