La pubblicazione dell’ultimo rapporto IBL sul costo dei sussidi verdi (qui lo studio e qui l’articolo del Sole 24 Ore che ne anticipava i risultati) ha suscitato polemiche di vario tipo. In particolare i nostri numeri hanno fatto arrabbiare Legambiente. Tuttavia l’organizzazione ecologista non ci rivolge critiche specifiche, scegliendo piuttoso una risposta benaltrista: è “ben altro†che fa lievitare i costi delle bollette, a partire dai sussidi a Trenitalia. Se fosse una partita a poker, rilancerei.
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Carlo Stagnaro energia, trasporti fotovoltaico, legambiente, liberalizzazione, rinnovabili, sussidi, Trenitalia
Immaginate una Regione del Sud, assuefatta ai trasferimenti pubblici (“L’ultima delle Repubbliche Socialiste Sovieticheâ€), dove gli imprenditori onesti lottano non solo contro la criminalità organizzata (leggasi Mafia), una P.A. inefficiente e spesso corrotta, e uno Stato despota che tassa fino all’ultimo centesimo.
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Luciano Lavecchia Antitrust, liberalizzazioni, trasporti ferrovie, Sicilia, Trenitalia
Da pochi giorni è stato avviato il nuovo servizio ferroviario fra Milano e Torino di Arenaways, la prima azienda privata a sfidare il monopolista pubblico nel settore del trasporto locale di passeggeri. Le cronache dei giornali hanno ampiamente parlato dei mille dispetti che Trenitalia ha fatto al nuovo concorrente. D’altra parte, c’era da aspettarselo, visto che è Trenitalia a gestire i servizi di stazione che, secondo ogni logica, dovrebbero essere affidati a una società terza. Ma la cosa peggiore è che, proprio alla vigilia dell’avvio del nuovo servizio, è arrivata la decisione dell’“Ursf†(Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, in realtà una branca minore del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti), che impedisce ai convogli di effettuare fermate nelle stazioni intermedie, trasformando così un servizio concepito come “regionale†in uno diretto “a media percorrenzaâ€. Non è difficile immaginare come ciò abbia modificato i calcoli di convenienza del nuovo operatore: ecco un esempio dei costi dell’incertezza regolatoria.
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Francesco Ramella Antitrust, liberalizzazioni, mercato, spesa pubblica, trasporti Arenaways, Regione Piemonte, trasporto regionale, Trenitalia
Non stupisce affatto come sia andata a finire la gara per la costruzione di 50 treni ad alta velocità per Trenitalia. L’ATI vincente è stata Ansaldo Breda con la partecipazione al 40 per cento dei canadesi di Bombardier. La situazione delle due imprese è molto differente: l’azienda italiana, controllata da Finmeccanica, ha avuto molti problemi di bilancio nell’ultimo quinquennio, mentre l’impresa canadese sta crescendo in diversi mercati. La costruttrice francese Alstom, la creatrice del TGV e delle sue evoluzione, che detiene il 70 per cento del mercato AV, è uscita sconfitta lo scorso 5 agosto da questa gara internazionale. A Trenitalia è stata garantita la consegna dei 50 treni per il 2013 e il primo prototipo dello Zefiro V300 dovrebbe arrivare entro il giugno del 2011. Tali tempi di consegna sono molto stretti, viste anche le novità tecnologiche del treno, e di conseguenza i dubbi sul rispetto di queste tempistiche sono elevati. Bisogna dire che la gara è stata aggiudicata alla cordata italo-canadese per 1540 milioni di euro a fronte dell’offerta francese di 1750 milioni di euro. Vi è dunque un risparmio per Trenitalia, per un treno che comunque è ancora un progetto, al contrario del treno Alstom. Al momento dell’aggiudicazione, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato ha vantato l’italianità del treno, ma gli elementi importanti di questa gara sono stati altri. Perché questa gara sembrava vinta già in partenza? Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin trasporti Alta Velocità , Concorrenza, gare, Trenitalia
Le cronache italiane sono concentrate su ben altre cose. Personalmnte, se avete letto quanto scriviamo sull’eurocrisi, non penso possiate stupirvi che oggi Moody’s mette sotto la lente l’Italia, e la Banca d’Italia deve rispondere, mentre la BCE rivela che il problema dell’acquisto massiccio di titoli del debito pubblico dei diversi Paesi ormai si pone. Sarà così, sempre di più, e vedremo se l’Italia e le sue classi dirigenti lo capiranno prima della sveglia dei mercati. Eppure noi sentiamo il dovere di attirare l’attenzione su una vicenda che a malapena ha ottenuto poche righe nelle brevi delle pagine finanziarie. Tra marzo e aprile Deutsche Bahn ha concluso l’accordo con i soci di controllo di Arriva per un’OPA non ostile, al prezzo di 775 pence per azione e per complessivi 1,6 miliardi di sterline. La cosa ci riguarda, e secondo me l’Italia dovrebbe eccepire. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino trasporti Arriva, Deutsche Bahn, ferrovie, SNCF, Trenitalia, unione europea
Il trasporto ferroviario sta conoscendo una grande evoluzione negli ultimi anni. Il completamento della linea ad alta velocità ha permesso di collegare Roma e Milano in meno di tre ore a partire dallo scorso dicembre.
È di ieri un articolo interessante comparso sul Corriere della Sera che analizza la situazione di Trenitalia e le problematiche riscontrate nel corso del primo mese e mezzo di attivazione del nuovo servizio ad alta velocità . Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin Senza categoria FS, Moretti, NTV, Trasporto Ferroviario, Trenitalia
Le anticipazioni di alcuni quotidiani francesi circa l’entrata di Trenitalia nel mercato ferroviario francese sono certamente una notizia positiva. Probabilmente un poco di concorrenza, nel mercato più chiuso d’Europa, potrà portare dei cambiamenti a livello europeo. I consumatori d’oltralpe potranno vedere i benefici della concorrenza. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin mercato Francia, FS, liberalizzazione, mauro moretti, trasporti, Trenitalia
Tra poche settimane s’inizierà a parlare del treno ad alta velocità che collegherà Roma e Milano in tre ore. Infatti, il 13 Dicembre, entrerà in funzione il nuovo tratto tra Bologna e Firenze, che permetterà di “avvicinare†le due città del centro Italia a soli 37 minuti. Certamente sarà un grande passo in avanti, in quanto vi sarà una durata di viaggio inferiore anche sulla tratta Milano – Napoli, che sarà percorsa dal treno ad alta velocità in solo 4 ore e 10 minuti. Tutti questi miglioramenti permetteranno al treno di conquistare notevoli quote di mercato nei confronti dell’aereo. Di conseguenza Alitalia avrà ulteriori problemi, in quanto gran parte del business lo realizza sul mercato domestico. Tutto oro quello che luccica? Purtroppo no. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin Senza categoria Alta Velocità , Ferrovie dello Stato, Nodi ferroviari, RFI, Trenitalia
Qui in Germania capita molto spesso di parlare di Italia e non soltanto per via del cibo, che pure rimane in cima alle preoccupazioni di gran parte dei tedeschi. Talora accade infatti di toccare argomenti più dolorosi, attinenti al delicato mondo della politica e dell’economia. Nei giorni scorsi, ad esempio, ho fatto quattro chiacchiere con una studentessa bavarese. Tra le prime cose che è riuscita a dirmi non appena ha saputo che ero italiano, ve n’è una che ho trovato particolarmente sconvolgente: “Io vengo in Italia – mi ha detto con entusiasmo- solo per viaggiare a bordo delle vostre Ferrovie. Sono così convenienti!” Al che, rabbrividendo, ho tentato di ricordarle che il servizio offerto da Trenitalia è di pessima qualità e soprattutto che il conto di prezzi così artificialmente bassi lo paghiamo noi contribuenti italiani. A suo modo aveva ragione Bastiat: ciò che si vede suggestiona molto di più di ciò che non si vede.
Giovanni Boggero liberismo, mercato germania, Trenitalia
Lo scorso 4 Agosto la Corte dei Conti ha “approvato” l’amministrazione di Mauro Moretti a capo di Ferrovie dello Stato tanto che il comunicato stampa 36 del 2009 della stessa afferma: “Il biennio 2007/2008 ha rappresentato un periodo di svolta nella gestione del Gruppo Ferrovie dello Stato. La situazione di grave deficit strutturale del Gruppo, registrata alla fine dell’esercizio 2006, chiuso con una perdita complessiva di 2115 milioni di euro e addebitale per oltre il 90% a Trenitalia, è stata pressoché totalmente risanata sotto il profilo gestionale nell’arco dei due anni.” Quale gestione potrebbe modificare in maniera così radicale una società nell’arco di così poco tempo? Forse un’azienda totalmente Statale che dipende in gran parte dai sussidi che riceve ogni anno proprio dallo Stato. È la ragione per la quale è necessario studiare la “svolta” e vedere quale tipologia di “svolta” vi è stata. La “svolta†si spiega infatti con un aumento dei contributi pubblici, minori accantonamenti ed esodi anticipati rispetto agli anni di svolta stessi. Una svolta “straordinaria†e “Statale†dunque, ma per le casse pubbliche e per i contribuenti che hanno dovuto finanziare questo cambio epocale. Vediamo come.
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Andrea Giuricin mercato contributi, Corte dei Conti, Ferrovie dello Stato, Moretti, sussidi, Trenitalia