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Posts Tagged ‘televisione’

Roland Koch Berlusconi?

24 novembre 2009

C’è qualcosa che non quadra nell’ultima polemica politicamente corretta, messa in scena dalla stampa tedesca e da un manipolo di professori di diritto pubblico. Ora, la questione è questa: l’emittente televisiva ZDF, nata negli anni ’60 dietro la spinta di alcuni Länder per reagire al dominio informativo targato ARD (il primo canale televisivo tedesco), tendenzialmente posizionato su una linea sozialdemokrat, ha un bel consiglio di amministrazione. Prosegui la lettura…

Giovanni Boggero informazione, mercato , , , , , ,

Pubblico è neutrale?

9 ottobre 2009

Ritorno in queste ore da due giorni passati a Magonza, sede della principale istituzione televisiva pubblica, la ZDF. Incuriosito dalle proverbiali lodi che in Germania ed altrove vengono profuse all’indirizzo della rete, decido di munirmi di taccuino e apposito biglietto per visitare l’intero complesso, peraltro proprio nel giorno della bocciatura del Lodo Alfano in Italia. Prosegui la lettura…

Giovanni Boggero mercato, telecomunicazioni , , , , , ,

John Stossel, un libertario alla Fox

18 settembre 2009

Una piccola, buona notizia sul fronte dei media americani. Il piĂą noto giornalista e anchor-man libertario d’America, John Stossel, lascerĂ  la ABC per approdare al gruppo Fox. Sul credo libertario del giornalista non ci sono dubbi: basti ricordare che quando nel 2001 Health Care News gli chiese di descrivere la sua posizione, egli rispose: “Sono jeffersoniano. Il governo migliore è quello che governa meno”. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri Senza categoria , , , ,

Ciao, Mike

8 settembre 2009

Su Mike Bongiorno, si è discusso per anni. Irriso o elogiato, amato o odiato, è stato un pezzo, e non marginale, di storia italiana. Su queste pagine, viene spontanea una considerazione un po’ eccentrica. Mike è stato l’emblema della concorrenza in ambito televisivo, nel nostro Paese. E’ lui la prima delle stelle della RAI a lasciare la televisione di Stato, imbarcandosi sul Biscione e dimostrando così che un’altra televisione era possibile. PiĂą di recente, è sempre Milke a mollare la televisione del Cavaliere (dopo uno sfilacciarsi di rapporti che dimostra come persino le amicizie piĂą solide e redditizie possono improvvisamente valer poco) per andare a Sky, per un progetto mai completato dopo le ospitate dal suo “allievo” Fiorello. Ancora una volta, Mister Bongiorno, questa figura emblematica di una televisione non pedagogica ma “al servizio” dei suoi fruitori proprio perchĂ© “convince il pubblico con un esempio vivente e trionfante del valore della mediocrità” (Umberto Eco), prese un rischio calcolato. GiĂą dal Biscione, verso la nuova frontiera della concorrenza catodica. PerchĂ© paga meglio e si guadagna di piĂą? Certo. Ma col cachet di Mike crescevano anche i tasti disponibili sul telecomando. Ciao Mike. La terra ti sia lieve.

Alberto Mingardi telecomunicazioni , , , , ,

Quesiti in attesa di risposta/ D’Alema, i voti, e la televisione.

3 luglio 2009

Riceviamo e pubblichiamo da Franco Debenedetti questo quesito in attesa di risposta:

“In Italia vale la regola: chi è al governo perde le elezioni” L’ha detto Massino D’Alema alla presentazione di ieri. Ma poco prima aveva detto che il problema italiano è il  dominio di Berlusconi sulle televisioni, un’anomalia che riguarda la democrazia stessa. Come conciliare le due affermazioni?

Alberto Mingardi Senza categoria , , ,

Se D’Alema vuol privatizzare la Rai

3 luglio 2009

Oggi alcuni giornali riportano una dichiarazione di Massimo D’Alema, il tg di Minzolini e’ come la televisione sovietica, uscita di bocca all’ex primo ministro ieri sera, alla presentazione romana del libro di Debenedetti-Pilati (qui su Radio Radicale). Coordinava i lavori il nostro direttore, Oscar Giannino, e assieme con D’Alema c’era Maurizio Sacconi, che all’uscita del Presidente di Italianieuropei ha risposto con l’ironia di un “se lo dici tu…”.
Tuttavia, bisogna constatare che la vera notizia sui giornali manca. Non si da conto cioe’ di come ieri sera Massimo D’Alema si sia in buona sostanza dichiarato favorevole alla privatizzazione della Rai, come unico modo per “attutire” (e non attraverso norme, leggi e leggine del resto facilmente aggirabili, cui ha giustamente riconosciuto una salienza limitata) il conflitto d’interessi in capo a Berlusconi.
Ora, si puo’ giustamente obiettare a D’Alema (come ha fatto Franco Debenedetti): scusa, ma perche’ non ci hai pensato quando potevi? D’Alema sul punto qualche giustificazione l’ha accampata, ma e’ stato divertente ascoltare il leader piu’ attrezzato della sinistra fare l’elogio di Murdoch e di una competizione accesa e muscolare, come migliore antidoto alla anomalia berlusconiana.

Alberto Mingardi telecomunicazioni , , , ,

Breaking news: risolta la crisi dell’editoria

28 giugno 2009

Della crisi dei giornali ci siamo giĂ  occupati brevemente, e certo con il passare delle settimane l’urgenza del tema è destinata ad aumentare (coinvolgendo anche la televisione?). O almeno questo è quanto credevo prima di leggere la ricetta del geniale Maurizio Milani:

Saggio completo su come superare la crisi dell’editoria (ricetta valida solo per il Foglio). Come gli orologi di plastica Swatch che costavano 30-40 milioni di lire. Adesso c’è Twitter, Second Life, My Space… Anche l’arte moderna ha fatto crack. Il nostro giornale deve abolire il sito e la versione on line. Fare solo il Foglio di carta stampato con caratteri non in stampatello ma in corsivo, il formato deve essere ancora più lungo di un metro e stretto 30 cm. Sarà l’unico quotidiano al mondo senza versione al computer. Subito i 500.000 mormoni di Lake City (Usa) fanno l’abbonamento. Ecco risolta la crisi, chiaramente senza pubblicità (tranne quella delle cartiere Burgo).

Massimiliano Trovato mercato , , , , ,