Nonostante la molta e spesso inutile retorica spesa a favore della necessità di aprire spazi all’iniziativa privata (anche modificando la Costituzione, se necessario), il nostro apparato politico-burocratico continua a procedere sulla vecchia strada, moltiplicando norme, gruppi privilegiati, obblighi di vario genere.
L’ultima “trovata” consiste nel pretendere che chiunque voglia installare semplici router disponga di un apposito patentino. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri liberalizzazioni, telecomunicazioni Concorrenza, liberalizzazioni, liberismo, mercato, telecomunicazioni
Interviene Gentiloni. Gentiloni comincia notando come le liberalizzazioni purtroppo sembrino inattuali: sembra problematica la “prosecuzione di un disegno”, quello dell’apertura dell’economia, che ha coinvolto “prima la destra e poi la sinistra” fra la caduta del muro e l’attentato alle torri gemelle. “Avverto il pericolo che dopo il trionfo delle idee liberali a fine Novecento si inneschi ora una controtendenza”.
Prosegui la lettura…
Alberto Mingardi Antitrust, Senza categoria, informazione, liberismo, mercato, spesa pubblica indice della liberalizzazione, liberalizzazioni, paolo gentiloni, servizi locali, telecomunicazioni
L’indagine che ha investito Telecom Italia attrraverso la sua controllata Sparkle e Fastweb ha avuto l’effetto di una bomba dirompente. Su di essa, dopo giorni di riflessione ho maturato un pensiero strutturato. Diverso da quello che si limita all’indignazione. Molto diverso. Non so quanti saranno d’accordo con me, ma questo blog è per discutere apertamente. Si colpisce duramente il concorrente dell’incumbent, rispetto alle attenzioni riservate a quest’ultimo. Si azzera l’agenda che era sul tavolo d amesi. Si aiuta il manager di TI rispetto alle richieste dei suoi soci, e alla mancanza di strategia che sin qui ha contraddistinto la sua gestione. Voi direte: nulla di ciò deve interessare ai magistrati. Siete sicuri, che nulla di ciò interessi davvero? Io no. Proprio no. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino informazione, telecomunicazioni Fastweb, Telecom Italia, telecomunicazioni
È stata pubblicata questa settimana una sentenza della Corte costituzionale (n. 20/2010) che fuga il dubbio circa l’introduzione di un nuovo ostacolo al faticoso percorso di installazione della banda larga nel nostro paese. Per agevolare la posa della fibra ottica necessaria alla banda larga, il decreto legge sulla competitività n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, ha previsto delle misure di semplificazione amministrativa. Prosegui la lettura…
Serena Sileoni diritto, telecomunicazioni banda larga, corte costituzionale, diritto, regioni, telecomunicazioni
Alfonso Fuggetta s’interroga sulla killer application per le NGN, quell’applicazione che – come l’SMS ha fatto per la telefonia mobile – dovrebbe determinarne il successo (da leggere anche i commenti).
In diversi hanno sollevato il tema della killer application per le reti di nuova generazione. [...] Sono anni che cerchiamo killer application e sono anni che tutte quelle che vengono proposte più o meno falliscono. O meglio, il mio punto è che su Internet ci sono tantissime applicazioni e ciascuno si noi si crea il suo basket di applicazioni e servizi. [...] Alla fine la vera killer application è l’accesso in quanto tale, la possibilità che ha l’utente di poter accedere ad un insieme vastissimo di servizi che ciascuno seleziona e sceglie in base ai propri gusti. [...] E questo secondo me dice che gli utenti pagheranno per l’accesso. Nessuno pagherà un abbonamento a Internet in quanto e perché viene offerto nel pacchetto uno specifico servizio. O per lo meno, nessuno di questi servizi sarà il main driver che guiderà la crescita degli abbonati/fatturati dei telco operator. Ed è per questo che gli operatori devono ripensare i propri modelli di business: continuare a pensare che conquisteranno e manterranno clienti per qualche specifico servizio non li porta da nessuna parte. Il loro business sarà vendere accesso. E soprattutto, proprio perché gli utenti vorranno decidere da soli che “fare” una volta che “sono su Internet”, l’accesso dovrà essere neutrale e non condizionato dall’operatore.
Mi sembra un punto di vista estremamente persuasivo, ed anch’io ho la sensazione che il mercato – o almeno una larga fetta di esso – non sia disposto a rinunciare ad un accesso neutrale. Questo mi pare, però, un argomento formidabile contro la regolamentazione della net neutrality.
Massimiliano Trovato telecomunicazioni fuggetta, ict, internet, killer application, net neutrality, ngn, telecomunicazioni, tlc
Ho assistito oggi al ricco evento con cui Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ed Economia Reale hanno presentato il Primo rapporto sul sistema della fiscalità del settore servizi innovativi e tecnologici. Il rapporto è il frutto di un lavoro meritorio, che punta certamente a rappresentare le esigenze di un settore significativo della nostra economia, ma suggerisce allo stesso tempo dei ragionamenti di più largo respiro sul rapporto tra prelievo tributario, da un lato, ed innovazione e crescita economica, dall’altro.
A questo proposito, mi piace appuntare per i lettori di Chicago Blog la riflessione introduttiva di Pietro Guindani – supervisore del rapporto -, dedicata agli «otto principi del fisco che vorremmo»:
- il fisco non può essere socio di maggioranza;
- il fisco non può penalizzare l’innovazione;
- il fisco deve incoraggiare l’accumulazione di capitale, a cominciare da quello immateriale;
- il fisco deve sostenere il superamento della crisi economica;
- il fisco non deve distorcere la concorrenza;
- il fisco deve incentivare la digitalizzazione;
- il fisco dev’essere semplice ed equo;
- il fisco dev’essere prevedibile.
Mi pare si possa convenire sul fatto che l’accoglimento di tali prescrizioni – peraltro felicemente assonanti con gli otto principi della moralità interna del diritto di Lon Fuller – rappresenterebbe una felice opzione di civiltà tributaria e, di per sé, un’innovazione considerevole.
Massimiliano Trovato liberismo, mercato, telecomunicazioni confindustria servizi innovativi, economia reale, guindani, ict, innovazione, tasse, telecomunicazioni, tlc
Mentre in Italia il viceministro Romani, in occasione della presentazione postuma del rapporto Caio, delineava gli orientamenti del governo sullo sviluppo della banda larga – mi riprometto di tornarci in un prossimo post -, negli Stati Uniti si chiudeva la consultazione pubblica lanciata dalla FCC, a cui il Recovery Act delega la predisposizione di un piano nazionale per il broadband. Hanno fornito i propri contributi sul tema – tra gli altri – il Phoenix Center, il Mercatus Center, l’Institute for Policy Innovation, il Competitive Enterprise Institute e FreedomWorks. Le parole d’ordine sono quelle che conosciamo: regolamentazione leggera, diritti di proprietà , concorrenza – in primo luogo sulle infrastrutture. Parole d’ordine che ameremmo sentir pronunciare nel dibattito italiano, ma che – invero – sembrano avere scarso appeal anche in quello d’oltreoceano.
Massimiliano Trovato telecomunicazioni broadband, cei, fcc, freedomworks, ict, internet, ipi, mercatus, Obama, phoenix center, telecomunicazioni, tlc
Cosa succede quando il problema non è più la neutralità della rete, ma l’accessibilità dei contenuti?
The American Cable Association has asked the Federal Communications Commission to stop Internet video content providers from charging ISPs wholesale access fees to their sites “at discriminatory rates, terms and conditions.” The ACA filed their request as feedback in the agency’s proceeding on its National Broadband Plan. The trade group represents about 900 small and medium sized cable/ISP operators, many serving rural areas.
“Media giants are in the early stages of becoming Internet gatekeepers by requiring broadband providers to pay for their Web-based content and services and include them as part of basic Internet access for all subscribers,” an ACA press release on the issue warns.
via Cable group turns net neutrality around over ISP access fees – Ars Technica [HT: Alfonso Fuggetta]
Massimiliano Trovato telecomunicazioni fcc, ict, internet, isp, media, net neutrality, telecomunicazioni, tlc
Qualche settimana fa ho avuto il piacere di partecipare ad un bel workshop organizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni in collaborazione con NNSquad Italia sul tema della net neutrality (qui tutti gli interventi; qui un resoconto dell’evento). Piatto forte della giornata, il keynote di Kenneth Carter, ricercatore di WIK Consult. Si è trattato di un’occasione preziosa per aprire alla discussione un elemento, quello della neutralità della rete, finora sottovalutato, eppure destinato a giocare un ruolo primario nello sviluppo dell’infrastruttura di internet. Che al momento sia impossibile per gli ISP internalizzare l’intero frutto dei propri investimenti, è pacifico. Come reperire, dunque, le risorse per gli investimenti, se non attraverso una più equa ripartizione dei ricavi? Il conflitto tra operatori e produttori di contenuti sembra sul punto di scoppiare, ed il rischio è che la partita si giochi a palazzo piuttosto che sul mercato. Tra le molte osservazioni ragionevoli di Carter, voglio – senza, credo, forzare il suo punto di vista – citarne una: per un bilanciamento degli interessi in gioco, è essenziale che il mercato sottostante si mantenga concorrenziale. Solo così possiamo garantire che la libertà della rete non venga sacrificata sull’altare della sua neutralità .
Massimiliano Trovato mercato, telecomunicazioni carter, fub, ict, internet, isp, media, net neutrality, nnsquad, telecomunicazioni, tlc