Il bollettino economico n. 60 della Banca d’Italia, pubblicato l’altro ieri, riporta i dati dettagliati del conto consolidato 2009 delle Amministrazioni Pubbliche ed essi sono persino peggiori di quelli comunicati dall’Istat lo scorso 2 aprile (vi sono lievi differenze metodologiche). A complemento del mio precedente post in tema di finanza pubblica, è utile riportare i valori 2009 in rapporto al Pil delle principali grandezze e saldi individuando per ognuna il precedente periodo in cui furono altrettanto peggiori.Â
Spesa pubblica/Pil= 52,5% (non era così elevata dal 1996; nel 2008 solo Francia e Svezia tra i paesi dell’U.E. hanno registrato un valore più elevato))
Spesa pubblica al netto degli interessi/Pil=47,8% (non è mai stata così elevata nella storia della repubblica)
Entrate pubbliche totali/Pil=47,2% (nella storia della repubblica sono state più elevate solo nel 1997 ma servivano a superare l’esame di ammissione all’euro)
Pressione fiscale=43,2% (nella storia della repubblica solo nell’anno 1997 è risultata più elevata di ora col 43,7%)
Disavanzo pubblico/Pil=5,3% (non era così elevato dal 1996, anno in cui si attestò al 7%)
Avanzo primario/Pil=-0,6% (è tornato su valori negativi per la prima volta dal lontano 1990)
Avanzo corrente/Pil=-2% (è tornato su valori negativi per la prima volta dal 1997 )
Debito pubblico/Pil= 115,8% (per trovare un dato simile con trend in crescita bisogna tornare al 1993, anno in cui si attestò al 115,7%; invece nel 1998 ha riattraversato la linea del 115% ma questa volta con trend discendente).
E’ anche vero che il 2009 è stato l’anno della peggiore recessione dal dopoguerra, tuttavia valori simili non ce li possiamo proprio permettere e dovremmo preoccuparcene molto di più di quanto stiamo facendo.
Ugo Arrigo Senza categoria deficit pubblico, finanza pubblica, spesa pubblica, statalismo, tasse