L’accordo per Pomigliano raggiunto oggi recepisce l’intesa di giugno non firmata dalla Fiom, ma soprattutto estende alla newco campana la condizione posta anche nell’accordo di Mirafiori, cioè l’esclusione dalla rappresentanza sindacale delle sigle che non sottoscrivono le intese. E’ una condizione che i sindacati dei metalmeccanici appartenenti a Cisl, Uil, Ugl e Fismic approvano e condividono. Ma sbaglia moltissimo chi, credendo così di dar manforte a Sergio Marchionne, parla di “svolta americanaâ€. Non lo è affatto. Qui non si propone di abbattere a meno della metà la paga dei neoassunti. Non sono americane le nuove intese su turni e pause, retribuzione aggiuntiva e lotta all’assenteismo, straordinari oltre la quota indicata dal contratto nazionale e contestuali impegni a non proclamare scioperi e agitazioni quando l’azienda chiederà proprio quegli straordinari aggiuntivi. E anche la nuova clausola sulla rappresentanza, anch’essa con l’America non c’entra niente. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto auto, Cgil, Fiat, Fiom, sindacato
L’accordo per Mirafiori è storico e decisivo. In pochi giorni, è diventato evidente a tutti che c’erano tutte le premesse per chiudere oggi stesso l’intesa di massima. Le rappresentanze dei lavoratori iscritti a Cisl, Uil e Fismic hanno ribadito che la disponibilità è piena, ed il favore esplicito all’ultima proposta avanzata da Sergio Marchionne. Quella di subordinare la decisione dell’azienda di investire il quasi miliardo di euro annunciato per il potenziamento di Mirafiori a una prova di democrazia diretta, estesa a tutti i lavoratori dello stabilimento. Se l’intesa passa con la maggioranza dei voti tra i lavoratori, anche solo col 51% ha detto Marchionne, allora si va avanti, s’investe e si lavora tutti alle nuove condizioni. ma con ua decisiva innovazione: la newco nasce fuori dall’accordo interconfederale del 93, che a differenza dello Statuto dei lavoratori consentiva anche a chi non firmava i contratti di presentare liste per le rappresentanze sindacali godendo di tutti i diritti. In altre parole, chi non firma a Mirafiori sta fuori. Gli altri sindacati non ne potevano più di una Fiom che non firma da tre contratti dei metalmeccanici, ma è sempre pronta a riorganizzare manifestazioni e scioperi. Marchionne riscatta gli ultimi decenni di storia Fiat, tenacemente ferma sul punto che senza Fiom non si andava avanti nelle intese, ma in compenso si ottenevano gli aiuti pubblici. E’ una svolta profondissima: e ora bisogna sperare e fare in modo che nelle urne i sindacati che condividano tale impostazione non vengano travolti dalla pressione terrible che media e intellettuali metteranno in campo, a favore della Fiom e in nome naturalmente dei diritti violati. Perché se questa linea passa a Miafiori, si estende a macchia d’olio finalmente nel Paese. Superando persino la ritrosia di Confidustria, dovuta al fatto che molti in Federmeccanica temono la durezza della ritorsione Fiom. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato auto, Fiat, sindacato
La situazione di Fiat in Italia si fa sempre piú complicata. Non vi sono solo evidenti problemi nella produzione, con una mancanza di competitività cronica del nostro Paese, ma anche da un punto di vista delle vendite i dati sono sempre piú difficili per l’azienda guidata da Sergio Marchionne. L’Unrae ha pubblicato oggi i dati relativi al mese di ottobre. Il mercato è in “profondo rossoâ€, avendo registrato una caduta del 28,8 per cento lo scorso mese, mentre da gennaio ad ottobre 2010 le automobili vendute sono diminuite del 7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Fiat si comporta peggio del mercato con una riduzione delle vendite del 39,9 per cento nel mese di ottobre e del 15,1 per cento nei primi 10 mesi dell’anno. Si possono trarre due conclusioni da questi dati alquanto preoccupanti. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto auto, Fiat, Sergio Marchionne, sindacato, volkswagen
Dieci, cento, mille Pomigliano. Le nuove regole contrattuali sottoscritte da Confindustria nel 2009 con tutti i sindacati meno la Cgil, l’accordo applicativo delle nuove regole per più produttività in cambio di più salario detassato proposto da Fiat a Pomigliano e approvato alle urne da due terzi dei dipendenti, hanno compiuto ieri un altro passo verso la rivoluzione delle relazioni industriali italiane. All’unanimità , il consiglio direttivo delle imprese meccaniche di Confindustria ha infattin ieri affidato al presidente, Pierluigi Ceccardi, il mandato di procedere alla disdetta del contratto dei metalmeccanici siglato il 20 gennaio del 2008. La Fiom è insorta, il suo segretario Maurizio Landini ha giudicato la scelta come una vera e propria lesione alle regole democratiche del Paese. Prima dell’analisi della nuova fase che si apre, è il caso di spiegare ai non addetti ai lavori in che cosa davvero consiste, la scelta confindustriale adottata tra le reazioni positive di tutte le altre sigle sindacali. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto auto, Cgil, Confindustria, Fiat, Mercato del lavoro, sindacato
C’era da scommetterci. Il giudice del lavoro ham ordinato alla Fiat il reintegro dei tre lavoratori licenziati a Melfi, Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino (entrambi delegati della Fiom) e Marco Pignatelli. Durante unop sciopero, avevano blooccato un carrello robotizzato che portava in linea pezzi necessari al lavoro di altri lavoratori che non scioperavano. Per il giudice, il licenziamento configura elementi ritorsivi dell’azienda cotnro l’attività sindacale e il diritto di sciopero. Per quanto mi riguarda, è un pessimo segnale, per tre ordini di ragioni: nel merito, nel rapporto Fiat-Fiom, nell’intera vicenda Fiat-Italia. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Diritti individuali, Mercato del lavoro, auto auto, Confindustria, Fiat, sciopero, sindacato
Il governo si è dunque dovuto adeguare al diktat della Commissione Europea. Ieri, il Consiglio dei ministri ha innalzato l’età pensionabile di vecchiaia delle pubbliche dipendenti da 61 a 65 anni dal 1 gennaio 2012, in un’unica soluzione. Ne deriveranno risparmi per 1,4 miliardi in 7 anni. E’ una soluzione che ai sindacati non piace, innanzitutto per la fulmineità con cui Bruxelles l’ha imposta in una settimana, minacciando altrimenti sanzioni, dopo che per mesi si era sperato che approvasse il meccanismo molto diluito precedentemente approvato dal governo, che sarebbe entrato in pieno vigore solo 6 anni dopo. E’ una misura strutturale, utile e opportuna. mentre gli interventui sulle finestre di anzianità e vecchiaia diposti in manovra non lo sono. Al massimo sono dilazioni di pagamento. Forse, perchè i 5 miliardi potrebbero pure sfumare, se tutti coloro che nels ettore pubblico maturano l’0anzianità decidessero di approfittarne comunque al più presto. Qui una batteria di numeri, per dimostrare che è miope e sbagliato non intervenire strutturalmente sulla previdenza, continuando a dire che è tutto già risolto dalla Dini e dai coefficienti automatici di trasformazione recentemente agganciati – a regime, tra anni - all’allungamento delle aspettative di vita. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino previdenza, welfare INPS, pensioni, sindacato, spesa pubblica
Stati Uniti e Unione europea nel mercato del lavoro funzionano molto diversamente, quanto per esempio a rigidità verso il basso delle retribuzioni e utilizzo del lavoro precario e temporaneo. Tre buoni papers approfondiscono andamenti e ragioni delle differenze in una prospettiva comparata. E consentono di giungere a una conclusione assai utile nel dibattito pubblico italiano. Da noi il lavoro a tempo e precario viene più utilizzato che altrove per colpa non dei padroni cattivi, ma del sindacato. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, ue contrattazione, criisi, lavoro precario, occupazione, rigidità retributiva, sindacato
Lo dirò seccamente. L’elogio del posto fisso come base della coesione sociale in Italia potrà essere pure popolare, dalla Lega alla Cgil. Ma è sbagliato in generale. È sbagliato nel nostro Paese più che altrove. E il posto fisso non sarà certo ripristinato dalla crisi in corso, né nel mondo né da noi. Mi riferisco, naturalmente, a quanto stamane è stato detto a Milano, a un convegno organizzato dagli amici della BPM che domani avrà vasti echi di stampa. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino liberismo, mercato, welfare flexsecurity, gustizia sociale, impresa, Mercato del lavoro, sindacato, Tremonti, welfare
Nel precedente post in tema di Poste ho sottolineato il ruolo improprio del sindacato come “azionista di riferimento†dell’azienda, mai messo in discussione in due diverse repubbliche, un trentina d’anni e almeno una ventina di governi, compresi quelli che hanno gestito le privatizzazioni degli anni ’90. Non ho invece preso posizione sulla specifica proposta di Bonanni che, almeno in parte, posso condividere. Prosegui la lettura…
Ugo Arrigo Senza categoria ABI, banche, Passera, Poste, sindacato