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Posts Tagged ‘sanitĂ ’

I ticket sanitari per ridurre “la schizofrenia del sistema”

30 giugno 2011

La bozza della nuova manovra finanziaria prevede la reintroduzione del ticket sanitario – così come giĂ  stabilito dalla Finanziaria 2007 – pari a  10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e a 25 euro per i codici bianchi di pronto soccorso. Dal 2014 è però possibile che siano estesi anche ad altre prestazioni. Prosegui la lettura…

Lucia Quaglino spesa pubblica, welfare , , , ,

Il pediatra di stato

27 maggio 2011

Appena nato Nicolò ha conosciuto un signore che gli ha fatto subito simpatia, per l’evidente perizia con la quale lo maneggiava. Dapprincipio ha pensato fosse colui che nove mesi prima aveva contribuito con una Y al suo patrimonio genetico; poi, una volta compreso che suo padre non era stato abbastanza coraggioso da entrare in sala parto, ha appurato che si trattava del pediatra, ed ha subito deciso di adottarlo come suo medico permanente per i prossimi anni.

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Nicolò D. mercato, welfare ,

“Una volta laureato, guadagno assicurato”

21 gennaio 2011

A fine gennaio è atteso il picco influenzale, anche se sono già migliaia gli italiani a letto con la febbre. Molte persone avranno bisogno delle cure del medico di famiglia. Pare, però, che ultimamente per essere visitati dai medici in ambulatorio si debba prendere il numero, come in macelleria. E se si arriva tardi, si deve tornare l’indomani. Il motivo è sempre lo stesso: regole, regole e ancora regole. Norme sbagliate, che incentivano comportamenti inadeguati da parte dei medici, ma soprattutto una scarsa prestazione professionale. La principale distorsione, che oltre a determinare seri disagi ai pazienti richiede ulteriori regole altrimenti non necessarie, riguarda il compenso dei medici di base: essi, infatti, ricevono una quota fissa per ogni utente mutuato, indipendentemente da quante volte (e se) visitano il paziente. Detto altrimenti, citando una battuta di Tom Cruise, medico di famiglia nel film Eyes wide shut di S. Kubrik: “Una volta laureato, guadagno assicurato”, a prescindere dal fatto che si lavori o meno. Un simile meccanismo retributivo implica il tentativo da parte di tutti i medici di ottenere il numero massimo di mutuati che, per legge, non può essere superiore ai 1.500. Una volta raggiunto tale obiettivo, non importa quanti pazienti vengano curati e con quali risultati: ben vengano quindi i numeri del salumiere, anche a costo di penalizzare quanti, per motivi di lavoro, famiglia o di salute, non possono andare a prendere il posto in tempo utile.

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Lucia Quaglino welfare

CatricalĂ : concorrere per crescere

15 giugno 2010

La relazione annuale dell’AutoritĂ  garante della concorrenza e del mercato, illustrata oggi da Antonio CatricalĂ , cade in un momento del tutto eccezionale. Pesa, anzitutto, l’eccezionalitĂ  della crisi. E pesa perchĂ©, se i simboli hanno un significato, nel 2010 cade il ventesimo anniversario dell’istituzione dell’Antitrust. Nella stessa data, dunque, convergono l’esigenza di tirare le somme e quella di indicare un percorso per la ripresa economica. CatricalĂ  non si sottrae.

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Carlo Stagnaro mercato , , , , , , ,

Le regioni in rosso dovranno aumentare le tasse. E chiudere, finalmente, gli ospedali inutili

14 maggio 2010

La notizia che quattro regioni (Lazio, Campania, Calabria e Molise) non riceveranno piĂą i fondi del FAS per ripianare i conti in rosso del proprio sistema sanitario è una buona notizia. Anche se questo significherĂ  necessariamente piĂą tasse (anche per il sottoscritto, ahimĂ©, che risiede nel Lazio nonostante pochi chilometri lo separino da due regioni “virtuose” come Umbria e Toscana).

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Giordano Masini fisco , , , , , ,

La Kos di CdB, il mercato delle cure e la legittimitĂ  del profitto

4 maggio 2010

Da quando la scelta di “andare in borsa” (diciamolo meglio: di offrire a potenziali acquirenti quote della propria attivitĂ ) può diventare motivo di polemica? Eppure su due quotidiani è uscito un appello dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti, l’Ucid, che invita a fermare la scelta della Kos, intenzionata a trovare nuove risorse attraverso il mercato azionario. La Kos è una societĂ  che fa capo alla Cir di Carlo De Benedetti e che possiede centri di assistenza e riabilitazione per anziani. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri finanza, liberismo, welfare , , ,

“Report” e la sanitĂ  lombarda

3 maggio 2010
Finito di guardare l’attesissima puntata di “Report” che doveva scodellare eclatanti scoperte sulla “sanità lombarda”, chiedo aiuto per capire dove stesse, oltre il fumo, l’arrosto. Durante la tramissione ci è stato fatto annusare più di un “sospetto”. Ma, dietrologie a parte, where’s the beef?
Riepilogo quelli che mi sembrano essere i punti centrali del team della Gabanelli:
1. Anche la sanità lombarda è “politicizzata” (ma più o meno di quella di altre Regioni?). La sanità assorbe magna pars del bilancio delle Regioni, viene usata a fini di consenso dai politici (Formigoni che promette “upgrade” delle strutture in campagna elettorale), è lottizzata (in Lombardia, ci viene spiegato, da CL).
2. Anche in Lombardia ci sono casi di malpractice e negligenze (ma più o meno che in altre Regioni?). Alcuni di questi casi sono riscontrati in strutture private. Questi casi sarebbero conseguenza di un sistema di remunerazione “premiale” dei medici, per cui chi lavora di più (chi fa più interventi) viene pagato di più.
3. Alcuni imprenditori della sanitĂ  hanno forti interessi nei mass media. Ciarrapico, De Benedetti (“graziato” dalla Gabanelli perchĂ© è arrivato alla sanitĂ  dopo e non prima aver cominciato a fare l’editore), Angelucci, Rotelli, che ha una quota rilevante di RCS nonostante, essendo fuori dal patto di sindacato, non conti sostanzialmente un tubo (come confermato dal fatto che i “rumors” che lo vedevano come futuro Presidente di RCS quotidiani sono stati puntualmente smentiti). Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi informazione, liberismo, privatizzazioni, welfare , , , , , , , ,

L’Obamacare, o dello statalismo demagogico

23 marzo 2010

Sarò brutale. L’entusiasmo dei media piĂą ancora che della sinistra italiana per l’Obamacare mostra due cose. Non conoscono la riforma, o fanno finta di non conoscerla. Brindano solo alla politica padrona. Che quasi nessuno da noi abbia letto le 2.800 pagine dell’Obamacare, è evidente. Altrimenti perchĂ© esultano, di una riforma che esclude gli immigrati clandestini da ogni copertura? In Italia darebbero dei fascio-razzisti a chiunque pensasse la stessa cosa. Che cosa c’è di “sinistra”, in una riforma il cui fine è salvare il buco – sei volte il Pil americano, si stima – delle assicurazioni private americane, che però restano private ma con tariffe e prestazioni decise dalla politica e ripiani del debito a carico di imprese e contribuenti? In Italia verrebbe accusato di essere un lacchè degli assicuratori, chiunque proponesse una cosa simile. E se Tremonti avesse proposto in parlamento una riforma sanitaria il cui costo dichiarato netto è di 800 miliardi – 960 netti in un decennio meno i 150 che per Obama verranno risparmiato in Medicare – ma alla cui copertura si inizierĂ  a pensare solo dal 2018 – così Obama potrĂ  ricandidarsi nel 2012 e lasciare magari dopo ancora a un altro democratico, prima che i contribuenti se ne rendano conto – che cosa avrebbero detto, i direttori di giornali che tanto esultano per Obama? Che cosa avrebbero fatto scrivere, se l’ufficio analisi di bilancio del Parlamento avesse messo nero su bianco che le stime di copertura da parte del Tremonti-Obama sono del tutto inattendibili, visto che nel primo decennio potrebbero aggiungersi in realtĂ  non meno di 600 miliardi agli 800 preventivati dal governo? Eppure è questa, la riforma Obama. 1400 miliardi di costo sono il 10% del Pil americano, e si aggiungono al 17% della sanitĂ  che resta privata nella forma ma sotto il tallone di prezzi politici e tasse per imprese e cittadini. E’ questo il motivo dell’entusiasmo. I media hanno capito solo che Obama statalizza un altro sesto dell’America dopo il quinto che Obama aveva giĂ  nazionalizzato tra auto e banche. E questo basta a stappare champagne. Vedremo gli americani, se la penseranno allo stesso modo. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Diritti individuali, Stati Uniti, welfare , , ,

Tutto il potere ai medici?

22 dicembre 2009

La Voce.info sforna da alcuni giorni delle “ricette” per uscire dalla crisi. Uno dei più acuti economisti italiani, Pietro Garibaldi, giostra la sua sulla necessità di “ridurre il potere dei signori della sanità”.
Il contesto in cui l’articolo di Garibaldi si situa è quello dei numerosi “scandali” scoppiati nel tempo nel mondo della salute, particolarmente rispetto all’interazione pubblico-privato. Ora, su un punto bisogna esser chiari. Il sistema misto, privato-pubblico, in Italia è patrimonio essenzialmente della Regione Lombardia. La componente privata può essere importante anche in altre Regioni, ma svolge un ruolo quasi ovunque “residuale”.
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Alberto Mingardi liberismo, mercato, privatizzazioni, welfare , , , , , ,

SanitĂ , in Senato con questa luna Obama non passa

8 novembre 2009

Il voto alla Camera dei Rappresentanti sulla sanitĂ  è un successo solo per modo di dire, per l’amministrazione Obama. Il sì per soli 5 voti di maggioranza contro 215 voti negativi si deve al fatto che un solo repubblicano ha votato per l’Healthcare Bill, mentre la bellezza di 39 democratici hanno votato contro. Su moltissimi siti USA potete leggere in queste ore analisi a iosa, sul fatto che ben 31 su 39 appartengono a distretti dove i repubblicani erano andati bene alle presidenziali o sono tradizionalmente forti, su come molti di essi appartengano  agli old blue dogs che sono tradizionalmente i piĂą centristi e i meno liberal, e via proseguendo. Ma se questo è stato il risicato esito alla Camera, dove la maggioranza democratica è schiacciante, una cosa appare non dico sicura ma molto probabile: al Senato questo testo NON passa. E quando inizieranno a cambiarlo, vedremo se non sarĂ  l’inizio dello stillicidio di una presidenza che comincia avere molta ma molta condensa sul suo parabrezza, e molta ma molta meno sicumera di aver messo al bando i conservative per chissĂ  quanti decenni.

Oscar Giannino liberismo, mercato, welfare , , ,