CHICAGO BLOG » record http://www.chicago-blog.it diretto da Oscar Giannino Thu, 23 Dec 2010 22:50:27 +0000 it hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Piccolo Guinness della spesa pubblica (II) /2010/05/29/piccolo-guinness-della-spesa-pubblica-ii/ /2010/05/29/piccolo-guinness-della-spesa-pubblica-ii/#comments Sat, 29 May 2010 16:05:17 +0000 Ugo Arrigo /?p=6088 Credo non valga per la spesa pubblica il detto ‘se la conosci la eviti’, ma conoscerla è importante non fosse altro per non farci ingannare quando ci viene chiesto di mettere mani al portafoglio per finanziarne l’ennesima crescita. Sollecitato da diversi commenti al precedente post, ritorno sul tema per rispondere a due quesiti: (a) quali voci di spesa concorrono a spiegare gli otto punti in più di spesa pubblica in rapporto al Pil tra il 2000 e il 2009; (b) se la recente manovra influisce o meno sulle voci che sono accresciute di più nel decennio.

Variazione delle spesa pubblica primaria in rapporto al Pil tra il 2000 e il 2009

  1. Consumi intermedi e prestazioni sociali in natura: +3,0 punti %;
  2. Prestazioni sociali in denaro: + 2,8 punti %;
  3. Redditi da lavoro: + 0,9 punti %;
  4. Contributi agli investimenti e altre spese in c/capitale: + 0,5 punti %

Nota: (1) Sono gli aquisti della P.A. (beni e servizi, compresi i servizi per prestazioni sociali di cui beneficiano i cittadini); (2) Sono le erogazioni previdenziali; (3) E’ il costo del lavoro dei dipendenti pubblici; (4) Sono i contributi agli investimenti effettuati da soggetti esterni alla P.A. (più voci residuali in c/capitale).

I dati precedenti rappresentano la differenza assoluta tra quanto pesano queste voci di spesa sul Pil nel 2009 e quanto pesavano nel 2000. E’ tuttavia importante verificare anche l’incremento percentuale del loro peso sul Pil data la dimensione molto differente delle varie voci. Come si può osservare, il costo dei dipendenti pubblici scende dal podio. 

Variazione % del peso sul Pil delle voci di spesa pubblica primaria tra il 2000 e il 2009

  1. Consumi intermedi e prestazioni sociali in natura: + 41 %;
  2. Contributi agli investimenti e altre spese in c/capitale: + 35 %
  3. Prestazioni sociali in denaro: + 17 %;
  4. Redditi da lavoro: + 8 %.

Seguendo questa graduatoria la manovra di finanza pubblica avrebbe dovuto mettere mano in primo luogo alla spesa per acquisti della P.A. (che è la vera voce fuori controllo della spesa pubblica), verificare i contributi agli investimenti dati al settore privato (ivi comprese le imprese pubbliche societarizzate), intervenire sulla spesa previdenziale che oltre a essere la più consistente tra la voci di spesa continua a crescere più del Pil. Non mi sembra che la manovra le abbia prese granché in considerazione e per questo sono piuttosto critico (rimando per un’analisi della manovra al mio contributo per ilsussidiario.net).

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Piccolo Guinness della spesa pubblica /2010/05/27/piccolo-guinness-della-spesa-pubblica/ /2010/05/27/piccolo-guinness-della-spesa-pubblica/#comments Thu, 27 May 2010 20:24:30 +0000 Ugo Arrigo /?p=6072 Mentre riflettevo, in occasione della manovra di finanza di questi giorni, sulla tendenza apparentemente inesorabile della spesa pubblica  a crescere nel tempo mi è venuta in mente la seguente domanda: in quale decennio la spesa pubblica (espressa in rapporto al Pil) è cresciuta di più?

La risposta che mi sono dato è: ovviamente negli anni ’80, sia per le scelte dei governi in tema di spesa primaria sia, soprattutto, per il contributo della spesa per interessi, trainata dagli alti tassi conseguenti alle politiche monetarie restrittive di quel periodo. Poi però la domanda è mutata: se vogliamo valutare i governi, dobbiamo guardare solo alla spesa pubblica primaria, quella decisa da governi e parlamenti nell’ambito del bilancio pubblico. In quale decennio la spesa pubblica primaria è cresciuta di più? A questo punto, indeciso se si trattasse degli anni ’70 o degli anni ’80, sono andato a rivedermi i numeri e ho avuto una sorpresa interessante.

Variazione della spesa pubblica primaria (in rapporto al Pil)

1960-70: + 4,6 punti (dal 27,5% del 1960 al 32,1% nel 1970);

1970-80: + 4,8 punti (dal 32,1% nel 1970 al 36,9% nel 1980);

1980-90: + 7,2 punti (dal 36,9% del 1980 al 44,0 del 1990);

1990-00: – 4,1 punti (dal 44,0 del 1990 al 39,9 del 2000);

2000-09: + 8,0 punti (dal 39,9 del 2000 al 47,9 del 2009).

Il record è dunque del decennio in corso che è riuscito a battere persino gli allegri anni ’80.

Come sono stati finanziati gli 8 punti di spesa primaria in più?

- per 1,7 punti attraverso minor spesa per interessi;

- per 1,8 punti attraverso maggiori entrate;

- per 4,5 punti attraverso il ricorso al debito pubblico.

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Spesa pubblica da record /2010/04/14/spesa-pubblica-da-record/ /2010/04/14/spesa-pubblica-da-record/#comments Wed, 14 Apr 2010 21:30:26 +0000 Ugo Arrigo /?p=5658 Non mi pare sia stato sinora messo in evidenzia sui media ma, sulla base dei dati sui conti trimestrali delle A.P. resi noti dall’Istat lo scorso 2 aprile, l’Italia ha conseguito nel 2009 il record del più elevato rapporto tra spesa pubblica al netto degli interessi e Pil della sua storia.  Nello scorso anno, infatti, la spesa pubblica complessiva si è attestata a 52 punti percentuali del Pil, oltre tre punti sopra il dato 2008. Per ritrovare un dato altrettanto elevato bisogna tornare al lontano 1996, anno in cui fu presa la decisione di cercare di prendere il treno di Maastricht. Ma in quell’anno la spesa pubblica complessiva rispetto al Pil fu così alta perchè comprendeva interessi sul debito per 11,5 punti percentuali. Al netto di tale componente la spesa pubblica primaria fu ‘solo’ il 41% del Pil. Invece nel 2009 se sottraiamo ai 52 punti di spesa pubblica su Pil i 4,6 punti di spesa per interessi, scendiamo solo poco al di sotto del 48%, un valore di quasi sette punti più elevato rispetto al 1996. Al netto degli interessi, pertanto, è la spesa pubblica più elevata  in rapporto al Pil di tutta la storia d’Italia. Un secondo aspetto, non meno preoccupante, è che tutto il risparmio nella spesa pubblica per interessi conseguente all’adozione dell’euro (il  ‘dividendo di Maastricht’, cioè il vantaggio derivante dalla convergenza dagli alti tassi d’interesse che gravavano sul debito espresso in lire verso i bassi tassi europei sui debiti in euro), è stato interamente dilapidato. Dal 1996 al 2009 abbiamo infatti risparmiato grazie all’euro quaso 7 punti di Pil di spesa per interessi. Cosa ne abbiamo fatto?  A parità di pressione fiscale avremmo potuto portare il bilancio pubblico in attivo, oppure avremmo potuto migliorare solo parzialmente il disavanzo e ridurre sensibilmente le tasse; invece abbiamo integralmente utilizzato il beneficio per spendere di più sull’insieme delle altre voci. Cosa accadrà quando i tassi d’interesse, e con essi il costo del debito, riprenderanno a salire dagli attuali bassissimi valori? ]]> /2010/04/14/spesa-pubblica-da-record/feed/ 6