L’Europa affonda. Questo è quanto si puó comprendere dalla bocciatura da parte di Standard & Poor’s che ha abbassato il rating sul debito di ben nove Paesi dell’Unione Europea. Una strage di bocciature che non colpisce solo il Sud dell’Europa, ma è arrivata fino all’Austria. Alcuni Paesi che potevano pensare di restare tranquilli, evidentemente non potranno continuare a beneficiare dell’”effetto Germania”.
Il caso piú forte, mediaticamente parlando, è certamente la perdita della tripla A da parte della Repubblica Francese. A dire il vero, tale bocciatura era ampiamente aspettata dal mercato, poichè erano mesi che si sussurrava di questo downgrading.
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Andrea Giuricin euro, liberalizzazioni, ue crisi del debito, default, germania, liberalizzazioni, Manovra Monti, privatizzazioni, rating, Stati Uniti
E’ di ieri la notizia che l’agenzia di rating cinese Dagong Global Credit Rating ha assegnato le pagelle del merito di credito ai principali emittenti sovrani globali. L’agenzia ha negato il massimo rating a Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania, quest’ultima posta sullo stesso merito di credito di Pechino. Al di là della metodologia utilizzata, che pare essere centrata soprattutto sulla capacità di produrre crescita, il significato dell’iniziativa pare piuttosto trasparente: la Cina è un investitore globale, pur se al momento con enorme esposizione al dollaro statunitense.
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Mario Seminerio mercato Cina, rating
Breve postilla al Draghi Reloaded di Carlo Stagnaro: il cenno di Draghi alle agenzie di rating. Tra tante parole al vento, propositi di spezzare le reni alle tre sorelle della valutazione e sogni di una super-agenzia europea, il Governatore getta un po’ di buon senso sul fuoco del populismo, sottolineando come l’agenda del Financial Stability Board punti, tra l’altro, a:
ridurre la rilevanza dei rating nella supervisione, al tempo stesso accrescendo la concorrenza tra le agenzie di rating e controllando efficacemente l’integrità dei loro processi decisionali, la trasparenza dei loro giudizi;
Trasparenza e concorrenza per il rating, altro che statalizzazione della valutazione. Siamo in pochi a dirlo, ma per fortuna nel gruppetto sparuto c’è anche Mario.
Piercamillo Falasca credito, finanza, mercato Concorrenza, Considerazioni Finali, Draghi, rating