In genere gli incontri dei ministri dell’agricoltura non conquistano la ribalta o le prime pagine dei giornali, e questo non ha fatto eccezione. Ma la notizia che mi ha segnalato Giovanni Boggero un minimo di attenzione la merita.
Il Deutsche Welle racconta di un incontro nel quale si è affrontato il tema del rialzo dei prezzi delle commodities agricole, alla luce delle recenti rivolte del Nordafrica. In particolare i ministri francese (Bruno le Maire) e tedesco (Ilse Aigner) si sono detti convinti che non è accettabile vedere paesi come l’Algeria e la Tunisia subire rincari così repentini dei beni alimentari, e che quindi è necessario agire contro la volatilitĂ dei prezzi e contro la speculazione.
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Giordano Masini mercato agricoltura, incentivi, intervento pubblico, prezzi, protezionismo, speculazione
Alcuni commenti al mio ultimo post su Chicago Blog mi inducono a tornare su un argomento, quello dell’agricoltura di prossimitĂ e della sovranitĂ alimentare, intorno al quale mi sembra che circolino molti luoghi comuni e ben radicati. In particolare un lettore scriveva che è giusto sostenere l’agricoltura locale, o nazionale, per alcune ragioni:
- perchè è buona e salutare e va tutelata per la salute di tutti (anche la vostra)
- perchè si aiuta la produzione italiana, e tutti i paesi proteggono la propria produzione (anche la Germania che va tanto di moda solo perchè spende un po meno degli altri)
- perchè l’ortofrutta non è un prodotto normale, portarla in giro per il mondo ne sminuisce la qualitĂ
- la biodiversità è un patrimonio inestimabile della umanitĂ , purtroppo certe cose non hanno prezzo ed il mercato non funziona per loro Prosegui la lettura…
Giordano Masini ambiente, mercato, trasporti agricoltura, biodiversitĂ , protezionismo
Prendo spunto da un post pubblicato su Agricoltura24 che riprende a sua volta un articolo di Terra e Vita e che mi sembra dare, fino a questo momento, il quadro piĂą completo degli indirizzi proposti per la nuova Politica Agricola Comune post 2013. Ho sempre pensato che la PAC sia uno strumento perverso e tendenzialmente criminogeno, per le gravi distorsioni che induce nel mercato agroalimentare. Ma dalle proposte che circolano oggi, a mio avviso la PAC sta prendendo una strada del tutto insensata, iniqua e controproducente anche rispetto alle stesse intenzioni dichiarate dai suoi sostenitori, e rischia di essere la pietra tombale per l’agricoltura europea. In questo post (forse un po’ lungo) proverò a spiegare perchĂ©.
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Giordano Masini ambiente, mercato, ue agricoltura, beni pubblici, biotecnologie, pac, protezionismo, sussidi
Il riscaldamento globale sarĂ anche la piĂą grande minaccia di sempre, ma c’è una minaccia ancora piĂą grande: che gli agricoltori europei non facciano abbastanza soldi. La Commissione europea ha aperto un’indagine per verificare se i produttori americani abbiano esportato biodiesel nell’Ue attraverso paesi terzi, per evitare i dazi; per la stessa ragione, intende controllare che le importazioni non avvengano in miscele con meno del 20 per cento di biodiesel, che sono escluse dal dazio straordinario di 237 euro / tonnellata creato l’anno scorso.
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Carlo Stagnaro energia biocarburanti, dazi, mandelson, protezionismo, ue, USA
Nell’azione dimostrativa messa in atto giovedì scorso da Coldiretti al porto di Ancona c’è molto piĂą che la semplice protesta contro i “falsi made in Italy” che contaminerebbero il nostro agroalimentare e farebbero crollare i prezzi dei nostri prodotti agricoli. Al porto del capoluogo marchigiano arrivano infatti ogni anno carichi di cereali e oleaginose, destinate al nostro mercato interno. Nelle dichiarazioni degli organizzatori della protesta si legge che nel porto di Ancona
ogni ora entrano 10.000 chilogrammi di grano straniero pronti a diventare ‘marchigiani’, con l’effetto di far crollare i prezzi dei prodotti delle nostre campagne (da 0,50 euro al chilo a 0,13 in due anni) e ingannare i consumatori.
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Giordano Masini mercato agricoltura, ancona, coldiretti, pac, protezionismo, sussidi
Una recente inchiesta giornalistica sull’economia di Brescia e sulla sua “reinvenzione” dopo la crisi della centralità siderurgica realizzata da Dario Di Vico per il Corriere della Sera (“L’alba hi-tech di Brescia dopo l’acciaio”) ha messo in evidenza come uno dei fattori di forza di questa provincia lombarda sia la massiccia presenza di supermercati, centri commerciali, mega-store e via dicendo. Non si tratta soltanto di realtà che creano posti di lavoro, ma soprattutto di strutture che contribuiscono a mantenere più bassi i prezzi e, di conseguenza, a proteggere il potere d’acquisto.
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Carlo Lottieri mercato barriere all'entrata, grande distribuzione, Nord, protezionismo
Le battaglie piĂą complicate, certamente, sono le piĂą entusiasmanti; e così si capisce che vi siano persone che trovano affascinante l’idea di fare tutto il possibile per convertire al mercato un Paese come l’Italia. Ma c’è perfino chi ha di fronte a sĂ© una sfida anche piĂą ardua: come nel caso del Ruanda. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri commercio mondiale, liberismo, mercato africa, Concorrenza, Dambisa Moyo, foreign aid, protezionismo
La situazione economica dell’Algeria è da tempo piuttosto dura, anche a causa delle molte difficoltĂ politiche conosciute da un Paese uscito in maniera drammatica dal dominio francese e poi governato per decenni da un’élite corrotta, che con il suo comportamento ha favorito l’ascesa di movimenti fondamentalisti. Da qui tensioni, violenze efferate da una parte e dall’altra, elezioni annullate e così via. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri energia, mercato Algeria, globalizzazione, protezionismo, risorse naturali
La Cina di Hu Jintao difende i diritti umani di tutti, e specialmente di americani ed europei. Pechino ha infatti inviato due proteste formali all’Organizzazione mondiale del commercio contro le politiche protezionistiche di Usa e Ue. Si tratta di una mossa necessaria a proteggere il mercato di valle dei prodotti cinesi – stimato in oltre 600 miliardi di dollari nel 2008 – dall’aggressione regolatoria di cui è oggetto nei paesi industrializzati, che amplifica l’impatto della crisi. GiĂ nella seconda metĂ dell’anno scorso si era registrato un crollo del commercio mondiale, e nel rapporto annuale della Wto erano presenti le prime esplicite preocupazioni sul rischio protezionista:
Un quarto fattore che potrebbe contribuire alla contrazione degli scambi è l’aumento delle misure protezioniste. Qualunque crescita di questo tipo di misure minaccerĂ le prospettive di ricupero e prolungherĂ la crisi. Il rischio di una crescita del protezionismo è fonte di preoccupazione.
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Carlo Stagnaro liberismo, mercato Cina, protezionismo, Stati Uniti, unione europea, Wto
Dove finisce l’ambiente e dove comincia il protezionismo? Sabato scorso ho partecipato alla giornata sull’energia della Scuola di politica di Michele Salvati e Salvatore Vassallo, nell’ambito della quale Ricardo Hausmann – economista e direttore del Centro per lo sviluppo internazionale dell’universitĂ di Harvard – ha svolto un interessante ragionamento sulle prospettive dei biocarburanti. Hausmann ha in particolare suggerito di stare molto attenti a distinguere le politiche ambientali da quelle industriali, perchĂ© – pur potendosi sovrapporre – hanno obiettivi e sfruttano mezzi diversi. PoichĂ© la riflessione mi sembrava molto sensata, gli ho chiesto un commento sulla scelta dell’Unione europea di imporre dazi sui biocarburanti importati. Contrariamente a quello che mi aspettavo, Hausmann si è detto favorevole.
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Carlo Stagnaro energia, liberismo Cina, clima, Krugman, pd, protezionismo