Riceviamo e volentieri diffondiamo il testo di un volantino che un lettore di Chicago-blog ha appeso nella propria parafarmacia. La sorte dei due emendamenti alla manovra – quello sulla liberalizzazione delle professioni e quello sui costi della politica – è un segnale indicativo di quanti sia forte la resistenza da parte di caste e corporazioni. Sono proprio queste caste e corporazioni, però, col loro peso, a rallentare la crescita economica italiana. Finché non sapremo intervenire con forza, ci saranno poche speranze di miglioramento.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Luigi Ferrata:
Vittorio da Rold su il Sole 24 Ore del 23 novembre analizza le ricette adottate dal Governo greco per fronteggiare la crisi. Si tratta di una serie di liberalizzazioni e riforme strutturali che incidono in profondità nel tessuto sociale e burocratico del Paese. Da Rold sottolinea anche come Papandreu sia consapevole dell’impopolarità delle proprie scelte, ma che sia determinato a proseguire anche a costo di essere sconfitto alle elezioni.
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Guest debito pubblico, liberalizzazioni crisi finanziaria, professioni, pubblica amministrazione, spesa pubblica
Dopo le sei proposte di Pierluigi Bersani, oggi sono venuti allo scoperto i Radicali. I leader del partito – Emma Bonino, Mario Staderini, Michele De Lucia e Marco Beltrandi – hanno illustrato un pacchetto di emendamenti alla manovra finanziaria. Il senso generale delle proposte è quello di “raddrizzare” le storture dell’intervento tremontiano, giudicato molto duramente:
misura strutturale, tagli lineari, interventi emergenziali, settoriali o a colpi di “una tantumâ€. Misure inique, dunque, dall’efficacia limitata, ma soprattutto senza alcuna prospettiva, per il nostro Paese, di riforme, crescita, sviluppo. Per distribuire ricchezza, bisogna prima produrla; in caso contrario, si distribuisce solo povertà , se non – addirittura – miseria.
La diagnosi è, sostanzialmente, condivisibile, al netto della polemica politica. E la terapia?
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Carlo Stagnaro mercato ambiente, bonino, energia, fisco, liberalizzazioni, professioni, pubblica amministrazione, radicali, snam rete gas, tasse, Tremonti
Riceviamo da Mario Unnia e volentieri pubblichiamo:
C’è un gran discutere di professioni, tra chi vuole l’ordine o si accontenta del ‘riconoscimento’ pubblico dell’associazione. Insomma, tutti a fare gruppo, convinti che nel gruppo stia la salvezza. Avremo dunque altri sindacati camuffati da ordini e da associazioni, dotati di poteri selettivi garantiti dalla legge e dagli accordi tra lobby. È proprio questo che serve alle professioni?
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Guest liberismo elites, liberalizzazioni, professioni
Finalmente il Partito democratico batte un colpo, e che colpo. Le sei proposte di liberalizzazione presentate oggi da Pierluigi Bersani rappresentano, finalmente, un tentativo di dare sostanza all’opposizione, evitando sia la tentazione controproducente dell’antiberlusconismo, sia il massimalismo della Fiom. Non tutto è perfetto, ma c’è molto di buono.
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Carlo Stagnaro mercato banche, carburanti, Crisi, farmacie, liberalizzazioni, parafarmacie, pd, professioni, semplificazione, snam rete gas
Riceviamo dal prof. Mario Unnia e volentieri pubblichiamo.
C’è un gran discutere di professioni, tra chi vuole l’ordine o si accontenta del ‘riconoscimento’ pubblico dell’associazione. Insomma, tutti a fare gruppo, convinti che nel gruppo stia la salvezza. Avremo dunque altri sindacati camuffati da ordini e da associazioni, dotati di poteri selettivi garantiti dalla legge e dagli accordi tra lobby. E’ proprio questo che serve alle professioni?
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Guest mercato elitarismo, professioni
Sono consigli molto puntuali, che mirano a unire realismo politico ed efficacia liberalizzatrice, quelli che il Position Paper dell’IBL intitolato “Per una riforma delle professioni. Sei idee (quasi) liberali per Governo e Parlamento†(PDF) offre al ceto dirigente italiano, ormai vicino a una riforma delle professioni che potrebbe, però, configurarsi come una “contro-riformaâ€. Anche se può sembrare impossibile, ma da più parti giungono infatti indicazioni che vorrebbero ancor più ossificare uno dei settori più ossificati della nostra società , rinunciando perfino a quelle modeste aperture in direzione del mercato che si sono avute in anni recenti.
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Carlo Lottieri liberismo diritto, liberalizzazioni, professioni, riforma professioni
In un panorama contraddistinto da leggi e proposte di legge che fanno a gara per comprimere la libertà economica – si pensi che giacciono in Parlamento ben 19 progetti finalizzati ad istituire nuovi ordini o albi professionali – ogni tanto appare qualche lodevole idea di segno contrario.
E’ il caso della proposta A.C.2529 (primo firmatario On. Michele Scandroglio) la quale intende rimuovere un vincolo assurdo che contraddistingue negativamente il sistema sanitario italiano (SSN). Prosegui la lettura…
Silvio Boccalatte liberismo professioni, riforma professioni, riforma sanitaria, sanitÃ
Riceviamo da Pasquale Annicchino e volentieri pubblichiamo
La lodevole iniziativa del gruppo “Io non voglio il posto fisso, voglio guadagnare†coordinata dall’instancabile Piercamillo Falasca (fellow dell’Istituto Bruno Leoni e vice-presidente di Libertiamo) offre una preziosa opportunità di riflessione sul grado di apertura del mercato delle libere professioni in Italia. Ad essere oggetto di discussione è soprattutto la professione legale.
Occorre però un attimo di franchezza prima di procedere: l’iniziativa, per quanto da apprezzare e sostenere, è destinata a finire nel vuoto. Nessuno prenderà sul serio quel disegno di legge. Che Piercamillo non se la prenda. Esiste un ampio consenso bipartisan a supporto delle posizioni corporative del Consiglio nazionale forense (CNF). L’esercizio non sarà comunque inutile.
E’ da anni che il tema delle liberalizzazioni delle professioni è oggetto di discussione. Gli argomenti sono ormai tutti sul piatto. Costi e benefici. Rischi ed opportunità . La sintesi della tavola rotonda che la Italian Society of Law and Economics organizzò alla LUISS nel 2007 ne offre una preziosa ricognizione. Non è un caso se Guido Alpa, presidente del CNF, regolarmente invitato a quella conferenza decise di non presentarsi. I suoi argomenti sono indifendibili.
Ho collaborato per un paio di anni con l’ANPA (ora Unione Giovani Avvocati Italiani), l’intervista al presidente dell’associazione Gaetano Romano, pubblicata oggi da Libertiamo sintetizza, se ce ne fosse ancora bisogno, la ragionevolezza di una battaglia da non abbandonare.
A meno che non si voglia ammettere che in questo Paese le professioni liberali non hanno ragion d’esistere. Cerchiamo l’introvabile?
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