Archivio

Posts Tagged ‘politica monetaria’

Tony Blair sulla crisi

3 settembre 2010

Dopo che altri hanno già insistito sul monito al Partito Laburista contenuto nell’autobiografia di Tony Blair, A Journey, oggi il Wall Street Journal riporta alcuni passi del libro dedicati alla crisi finanziaria che ha contribuito prima a una straordinaria risalita di Gordon Brown nei sondaggi (sembrava “un keynesiano al posto giusto e al momento giustoâ€) e poi invece alla sua sconfitta elettorale.

Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi finanza, liberalizzazioni , , , , , ,

Il rischio giapponese a cui ci espongono BCE e banche centrali

12 agosto 2010

di Silvano Fait (IHC)

Purtroppo non abbiamo avuto ancora il piacere di vedere fare a Trichet uno spot televisivo al ritmo di “La mia banca è differente! Banca Centrale Europea: la Banca con “B†maiuscolaâ€. Mai pubblicità sarebbe stata maggiormente azzeccata. Come noto, la Banca Centrale è il monopolista autorizzato ex lege alla produzione di moneta. Il suo compito istituzionale è preservare la stabilità dei prezzi dei beni al consumo. I driver sono: il target di inflazione programmata pari al 2% e l’espansione della base monetaria determinata in un 4,5% annuale. Nella pratica la (teorica) k-rule è diventata una D&D Rule (Dungeons & Dragons’ rule) ovvero: lancia quattro dadi da sei, incrementa la base monetaria della percentuale corrispondente e poi compra tutti gli asset di dubbio valore sul mercato fino all’occorrenza. Anche la prima idea, quella di un perseguimento di un tasso di incremento dei prezzi dei beni di consumo costante è un po’ perniciosa: per un approfondimento il tal senso può essere opportuna una lettura di “The Sphere of Economic Calculation†(Human Action, cap. XII di Ludwig von Mises) come pure di questo “antico†pezzo di IHC, in quanto una discussione in tal senso richiederebbe uno spazio così ampio da esulare dagli scopi del presente articolo. Torniamo adesso invece al monopolio di emissione riservato alla Banca Centrale. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, monete , , ,

Le banche centrali Re Mida, l’eccesso di pseudo-moneta

12 agosto 2010

di Leonardo Baggiani e Silvano Fait (IHC)

Per capire quanto il mercato obbligazionario possa trovarsi in futuro sotto pressione, si può dare un occhio a qualche report di Standard & Poor’s, tra cui uno citato anche dal Sole24ore: da qui al 2013, dovranno essere rimborsati più di 3.000 miliardi di dollari, con un picco di 903 miliardi previsto per il prossimo anno, ed a questo vanno aggiunte le necessità di cassa degli Stati sovrani (circa 870 miliardi di dollari a titolo di rifinanziamento solo 2011, più gli oneri derivanti dal servizio del debito e il finanziamento dei rispettivi deficit). La conseguente, ed evidente, scarsa sostenibilità di politiche di deficit spending ed il rischio che queste possano spiazzare la domanda privata di fondi. In questo scenario la BCE non potrebbe ritirarsi dal suo monetary easing, anzi dovrebbe trovarsi ad incrementarlo. La nuova “moda†del debito potrebbero essere i covered bond, la cui emissione è incrementata del 60% nel primo semestre dell’anno in seguito al programma di acquisto previsto dalla Banca Centrale (tale programma è terminato il 30 giugno, ma vi sono tutti i presupposti per riedizioni future più o meno analoghe). E che ne sarà delle tanto sbandierate “politiche di sterilizzazione monetariaâ€? Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, finanza, monete , , ,

L’economia non è solo ciclo

15 giugno 2010

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

C’è un punto della visione austriaca dell’economia che credo sia ogni tanto mal interpretato dagli esegeti più moderni, ed è la “sistematicità†delle distorsioni operate da volontà esterne al mercato. Non capire dove finisce il ciclo e cominciano altri eventi, magari connaturati ad una naturale assunzione di rischi imprenditoriali, può portare a reclamare soluzioni su tutto ciò che devia da un qualche, fondamentalmente arbitrario, percorso ideale. Benché le menti storiche dell’austrismo siano state chiare, l’imperante cultura interventista e positivista che ci circonda ha un po’ “distorto†anche le aspettative di un ideale mondo austro-liberista, facendolo immaginare “piattoâ€. Prosegui la lettura…

Guest macroeconomia , , ,

Taylor sulla FED: Bernanke inadeguato

10 febbraio 2010

Il mio rene destro continua a insistere che c’è qualcosa di molto peggio della crisi, e inizio a credergli perché è peggio di molti politici e banchieri centrali, non ne vuole proprio sapere di exit strategy. Oggi, la novità è che Bernanke ha dichiarato che presto i tassi potranno riprendere a salire, ma ha fatto capire che più che quelli sui Fed funds saliranno quelli sull’eccesso di riserve che il sistema bancario continua a mantenere in deposito presso la banca centrale americana. Proprio oggi doveva tenersi al Congresso un’audizione dedicata alla Exit strategy della FED del nostro amato John Taylor. È stata annullata per neve, ma qui trovate il testo, sintetico e limpido come nello stile dell’autore, per me uno dei più grandi quando si tratta di moneta e banche centrali. Il giudizio di Taylor è secco ma argomentato: la FED non merita la sufficienza. E avanza una proposta appropriata, proprio in merito alle riserve di cui oggi parla Bernanke. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, macroeconomia, monete, ue , ,

Banche centrali e governi, se l’uno annulla l’altro

8 ottobre 2009

Più urla e grida la bufera politica italiana, più occorre occuparsi di cose serie. Può allora sembrare quasi una studiata e un tantino spocchiosa fuga nell’astratto, tipo le Nuvole di Aristofane. E mi rendo conto che gli appassionati di politica e regolazione monetaria siano pochini. Ma ecco un esempio di ottima applicazione  di teoria monetaria al vero problema dei problemi del tempo attuale: che non sono i lodi di cui si occupa la politica italiana, bensì come stimolare la crescita. È Scott Sumner, su TheMoneyIllusion a porre il problema. Vedi qui. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, fisco, mercato , , , ,

Friedman, i fallimenti bancari e la reincarnazione

31 agosto 2009

Segnalo a chi legge che da qualche sessione di Borsa a questa parte il mercato cinese sta reagendo alla maggior cautela di liquidità che il regolatore monetario locale ha deciso di adottare. Come vi avevamo detto, la bolla si sta riducendo: e a colpi di centinaia di punti base a sessione. Non è per dire a chi ci legge che deve “usarci” per regolare i propri ingressi e uscite sul mercato. È solo per richiamare l’importanza assoluta che in questi chiari di luna i regolatori monetari rappresentano rispetto ad andamenti di mercato largamente “determinati” dall’eccesso di liquidità che qualche strada dovrà pure prendere, in perdurante assenza di efficiente trasmissione del moltiplicatore monetario all’economia reale. Ai corsi di Borsa attuale in Italia, per moltissime quotate il P/E  è assolutamente spaziale. Detto questo, che cosa penserebbe Milton Friedman se fosse ancora tra noi? Prosegui la lettura…

Oscar Giannino liberismo, mercato , ,

Serve un nuovo paradigma macroeconomico

27 agosto 2009

Due letture immediate a commento degli ultimi dati poco confortanti, due visioni diverse – entrambe non ottimiste, comunque, nello stile di questa  nostra casa – dei rischi a cui tutti restiamo esposti, al di là degli ottimismi di maniera. Io vi dico subito che sono per la seconda lettura, quella che indica la necessità di un nuovo paradigma macroeconomico, ponendo l’intermediazione finanziaria ben al centro di una profonda revisione dei modelli teorici sin qui seguiti. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino mercato , , ,

Jackson Hole, Feldstein ha ragione

21 agosto 2009

La prima giornata del meeting di Jackson Hole vede i mercati europei in rally con crescite tra il 2 e il 3% degli indici. Vi invito a leggere il testo di Ben Bernanke, in apertura dei lavori, che ha provocato tutto questo entusiasmo. Da giornalista, ai lettori – e agli operatori di Borsa in azione – lo avrei presentato col titolo del WSJ – Bernanke: Recovery to Start Off Slowly – non con quello del Financial Times – Bernanke Optimistic on Economic Growth. Eppure è la seconda tesi che ha prevalso: il titolo stu-pe-fa-cen- te di apertura, del sito della Stampa diretta da Mario Calabresi, in queste ore è “La FED: preso la crisi sarà finita”.  Parole che Bernanke non si è neppure sognato di dire. Il “nostro” Martin Feldstein porta a casa la palma di giornata, per chiarezza e secchezza di giudizio. Qui la sua intervista di commento a Bloomberg : Us Economy Weak, May Dip Again.  La penso come Feldstein. La disoccupazione USA peggiorerà e la crisi USA potrebbe persino peggiorare. Ma vale la pena di esaminare il testo di Bernanke con cura. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino mercato , , , , , , ,

A Jackson Hole, banchieri al capezzale

20 agosto 2009

In queste ore comincia a Jackson Hole – Wyoming, la trentunesima conferenza  annuale organizzata dalla FED di Kansas City, appuntamento rituale estivo in cui tutti i maggiori banchieri centrali del mondo si ritrovano per fare il punto sulla situazione in corso. Francamente, non ho mai capito perché i media italiani diano pressoché nulla copertura a tale appuntamento, che insieme alle sessioni della BIS a Basilea (BRI se usate l’acronimo italiano) è una delle pochissime sedi nelle quali i banchieri centrali si confrontano in maniera aperta: oltretutto, mentre la riservatezza che grava sulle riunioni BIS è proverbiale e pressoché a prova di bomba, a Jackson Hole invece vengono – sia pure con qualche ritardo – rilasciati i papes che vengono formalmente presentati e discussi. Certo, non possiamo sapere quel che stasera i 45 banchieri centrali riuniti quest’anno si diranno tra loro, ma è proprio grazie ai papers di Jackson Hole che abbiamo potuto ricostruire, negli anni addietro nei quali Greenspan regnava sovrano, come egualmente per esempio proprio economisti della BIS osarono sfidarlo muovendo ai suoi tassi d’interesse l’accusa  di essere destabilizzanti e moltiplicatori di rischio.

Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Senza categoria ,