Scendete per strada, fermate – con molto garbo, s’intende – la prima persona che vi passa davanti e chiedete qual è la sua opinione sulla classe politica e i suoi esponenti. È molto probabile che il profilo tratteggiato sia quello di un uomo meschino, privo di scrupoli, sempre presente quando si tratta di curarsi del proprio tornaconto, sempre indifferente e assente quando si tratta di risolvere i problemi del Paese. Già , perché l’uomo della strada sembra particolarmente disturbato e indispettito dalle immagini dei deserti emicicli romani viste di sfuggita alla televisione in un noioso pomeriggio di interrogazioni parlamentari.
Se per caso il vostro nuovo amico non andava di fretta, potete stare quasi certo che si fermerà qualche momento in più per illustrarvi il suo piano per mettere a posto le cose. E anche in questo caso è facile immaginare come i primi rimedi proposti sarebbero il dimezzamento dello stipendio dei politici e l’azzeramento dei loro privilegi …le auto blu!
Ma esistono altre soluzioni, concrete, possibilmente elaborate da qualcuno che abbia un’idea seria della composizione del bilancio statale e delle leggi che governano la politica? Prosegui la lettura…
Marco Mura Senza categoria, pensiero costi della politica, debito, debito pubblico, Enti Locali, parassitismo
Nell’immaginario collettivo di tanti italiani la Germania è il paese che per eccellenza funziona bene. C’è un bello Stato sociale, un’economia florida, nessuno evade il fisco e sentendosi parte di una comunità tutti vivono felici e contenti. Un simile quadretto idilliaco è spesso e volentieri conseguenza della barriera virtuale che si erge tra noi e una realtà straniera. A dire il vero non basta nemmeno conoscere la lingua per poter comprendere la diversa realtà che ci circonda, bisogna in qualche modo divenirne culturalmente parte. Solo così si incominceranno ad intravedere le falle del sistema, al di là di ogni feticismo dei dati e delle statistiche. Solo in tal modo, magari, eviteremo ancora di parlare della Repubblica federale come un esempio virtuoso in termini di spesa sociale. Prosegui la lettura…
Giovanni Boggero Senza categoria germania, hartz iv, Mercato del lavoro, parassitismo, sussidi di disoccupazione, Welfare State
La minuscola pattuglia dei liberisti (che nel clima culturale in cui viviamo pare ormai quasi pronta a suicidi a ripetizione, sul modello dei dipendenti della France Telecom) ha giustamente reagito inorridita dinanzi all’ennesima esternazione del ministro Giulio Tremonti, ormai uso a farsi più comunista dei comunisti, e solo per tagliare l’erba sotto i piedi dell’opposizione o di ciò che ne resta. E molti miei amici difensori del mercato hanno reagito sottolineando in primo luogo – l’hanno fatto Oscar Giannino e Piercamillo Falasca su questo blog, e quest’ultimo anche intervistato dal Foglio, ad esempio, e pure Alberto Mingardi intervistato sul Giornale da Vittorio Macioce o Carlo Stagnaro su Libero e sul Foglio, e altri ancora – come la vita sia dinamismo e cambiamento, come una società aperta implichi anche e soprattutto mobilità sociale, e infine come sia antistorico e infine del tutto “novecentesco†– per usare espressioni impiegate da Renato Brunetta – questo tentativo di rigettare l’aleatorietà e l’incertezza che caratterizzano ogni società . Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri liberismo giulio tremonti, mercato, parassitismo, posto fisso, Stato, Welfare State