Qual è il punto vero, al centro della sempre più ricorrente polemica lanciata da Fiat contro Confidustria? E’ vero oppure no quel che ha detto Sergio Marchionne, e cioè che continuando a stare in Confindustria Fiat si indebolisce, rispetto alla strategia “fare in Italia come in America con Chryslerâ€? Cerchiamo prima di capire, poi darò la mia risposta. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato Confindustria, Fiat, Marchionne
Il 2010 è stato certamente un anno segnato dalla “rivoluzione Marchionneâ€. L’amministratore delegato di Fiat è stato il protagonista di una rivoluzione non proprio silenziosa nel rapporto tra impresa e sindacati.
Pomigliano, Mirafiori e Melfi non sono solo 3 dei più importanti stabilimenti di Fiat in Italia, ma il simbolo di un cambiamento.
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Andrea Giuricin auto Chrysler, Fiat, germania, Marchionne, Mirafiori, Pomigliano, spin-off
Mirafiori come Pomigliano? Questa è l’idea di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, almeno da un punto di vista dell’organizzazione del lavoro e non certo delle relazioni sindacali con la FIOM. Sarebbe un altro passo in avanti ed una grande occasione per l’Italia. Flessibilità e produttività diventano quindi due parole sempre più importanti per gli stabilimenti italiani della casa automobilistica. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto Chrysler, Fiat, Fiom, Marchionne, Mirafiori, Pomigliano
Sono arrivati i dati dell’andamento del mercato auto in Europa e sono tragici. I sussidi dei vari Governi europei dati nel 2009 hanno drogato il mercato, con la sola conseguenza di anticipare la domanda e di provocare una caduta nel 2010. Le vendite nel mese di ottobre sono scese a poco più di un milione di vetture in tutta l’Unione Europea, con una contrazione di oltre il 16 per cento rispetto allo stesso mese del 2009. Il livello è più basso anche di quello registrato nel 2008, mese di crisi globale, dopo la caduta di Lehman Brothers. Sussidiare il mercato dell’auto con gli incentivi si è rivelata non solo una politica inefficace, ma soprattutto dannosa. Nel settore auto motive servono interventi strutturali, non le solite politiche di breve termine. La dimostrazione arriva non solo dall’Italia, dove la caduta nel mese di ottobre è stata del 28,8 per cento, con una forte crisi di Fiat, ma soprattutto dalla Germania guidata dalla Cancelliera Angela Merkel. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto auto, costo del lavoro, Fiat, Fiom, germania, Marchionne
Le parole del Presidente della Camera Gianfranco Fini verso Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat sono molto forti: “si è dimostrato più canadese che italianoâ€. Senza dubbio è solo un vantaggio. Ci voleva il canadese Marchionne per cambiare le relazioni sindacali in Italia. Vogliamo davvero che si continui ad avere una Fiat che sopravvive grazie ai soldi dei contribuenti? Né Fini né Marchionne lo desiderano. In realtà le affermazioni del presidente della Camera devono essere prese più come uno slogan elettorale e meno come un attacco a Fiat e al suo amministratore delegato; meglio dunque discutere del modello produttivo italiano, del suo fallimento e degli esempi da seguire o non seguire. E su questo ultimo punto vi è un’analisi di Massimo Mucchetti, che nel suo editoriale del Corriere della Sera sostiene che l’America non ha più nulla da insegnarci nel settore auto motive. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto auto, Barack Obama, Chrysler, Fiat, General Motors, Gianfranco Fini, Marchionne, massimo mucchetti, USA
Sergio Marchionne ieri ha conquistato il Meeting di Rimini. Come il giorno precedente Emma Marcegaglia, si è guardato bene dal cadere nella trappola di chi sulla vicenda Fiat-Melfi alza i toni per alzare polveroni. Ha usato sobrietà e misura, l’uomo che porta la nuova Fiat di John Elkann alla sfida mondiale attraverso l’America. Con il pieno sostegno non solo dell’azienda che guida ma – c’è almeno da sperarlo – di tutta l’industria italiana, ha lanciato un fermo appello a chiunque nella società italiana comprenda che è tempo di usare grande responsabilità , di scelte rapide ed efficaci, e di regole nuove che le consentano nell’interesse di tutti: delle aziende, dei lavoratori, del Paese intero. E’ un Marchonne molto diverso da quello che, tra 2005 e 2007, piaceva alla sinistra perché “socialdemocratico”. E che torna invece al suo credo illustrato due anni prima di assumere la guida Fiat all’Harvard Business Review, quando il suo unico faro era lo shareholder value. E’ un vero e proprio nuovo patto sociale, quello che Marchionne e il presidente di Confindustria hanno perorato a Rimini. E’ il contrario di quella specie di rozza imposizione, unilaterale e autoritaria, che Fiom e sinistra antagonista attribuiscono al nuovo corso dell’azienda leader della manifattura italiana, e a tutti coloro che insieme a lei indicano nel rapido decollo dei Paesi emergenti il treno della crescita sul quale o ci attrezziamo a salire subito, oppure per anni e anni resteremo confinati a un crescita ancor più stagnante di quella del decennio precrisi. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Diritti individuali, Mercato del lavoro, auto, welfare auto, Diritti individuali, Fiat, Marchionne, Mercato del lavoro, patto sociale, welfare
L’Italia stenta a reggere il passo di Sergio Marchionne. E non ne ha ancora capito davvero e fino i fondo intendimenti strategici, decisione tattica, modalità di lavoro e tempi serrati: le quattro categorie fondamentali che compongono il diamante del successo del manager che dal quasi fallimento ha portato Fiat in cinque anni prima al ritorno all’utile e poi, nella crisi mondiale del settore, ad agganciare il treno americano con Chrysler per candidarsi insieme ad un ruolo di primo piano del consolidamento mondiale. E’ questo persistente non aver preso le misure con gli scenari che pure Marchionne descrive apertamente, a spiegare le reazioni che ieri si sono prodotte alla decisione annunciata dal manager ad Auburn Hills, contestualmente alla scissione tra Auto e Fiat industriale decisa ieri da John Elkann e dagli azionisti di controllo. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto auto, Fiat, Italia, Marchionne
Il rifiuto della FIOM all’accordo con Fiat per lo sviluppo di Pomigliano d’Arco è un clamoroso autogol da parte del sindacato e la dimostrazione che, in Italia, investire è molto difficile. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto, trasporti auto, Cgil, Fiat, Fiom, Marchionne
Figurarsi se su questo sito poniamo in discussione la legittimità delle scelte di un’azienda rispetto ai propri investimenti. Ma nel caso della Fiat e dello stabilimento di Termini Imerese la forza di gravità del mercato è in qualche modo sospesa: lo ricordava Oscar Giannino, la presenza degli incentivi pubblici alla rottamazione, di cui la Fiat è somma beneficiaria, autorizza la politica ed i sindacati ad avanzare richieste e a pretendere risposte dal Lingotto. L’aiuto pubblico è un patto col diavolo per chi lo accetta, nel bene e soprattutto nel male.
E allora, se fossi il ministro dello Sviluppo economico, non mi trincererei dietro nobili e ‘liberali’ astensioni dalla questione, banalmente perché la vicenda di Termini Imerese non si svolge in un contesto di mercato, ma in un ambiente pesantemente inquinato di statalismo. Prosegui la lettura…
Piercamillo Falasca auto, liberismo, mercato Fiat, incentivi pubblici, Marchionne, termini imerese
Oggi a palazzo Chigi, di fronte a governo e sindacati, Sergio Marchionne è stato all’altezza della sua fama. Quella di prendere il toro per le corna. Senza tale dote, Marchionne non sarebbe riuscito a rilanciare Fiat dal fallimento all’utile, né sarebbe stato preso sul serio da Obama per ripetere in grande l’operazione alla scassatissima Chrysler americana, con l’obiettivo di restituirle il 15% del mercato domestico Usa dal 7% in cui è precipitata. Ma nell’incontro di oggi all’ordine del giorno non c’era la sostenibilità finanziaria e industriale del piano Fiat-Chrysler, i 21 modelli tra nuovi e rinnovati nuovi un quadriennio sommando le due case, con la discesa da 11 a 7 piattaforme di cui 3 condivise con Fiat nel segmento medio-alto, il trapianto americano dei diesel, del Multiair e delle trasmissioni Fiat, e via continuando. Il confronto era su un punto solo: il basso utilizzo degli stabilimenti e degli occupati Fiat in Italia. La risposta torinese non mi piace: mani sciolte da liberista, ma a tasca piena da statalista. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino auto, liberismo, mercato aiuti di Stato, auto, Fiat, Marchionne, Pomigliano, termini imerese