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Posts Tagged ‘low cost’

Auguri Alitalia, auguri concorrenza

13 gennaio 2010

Buon compleanno Alitalia! E’ trascorso un anno esatto dal difficile decollo del 13 gennaio 2008. Allora eravamo molto critici sull’operazione che era stata compiuta, consistente nel reclutare un certo numero di “imprenditori di stato”, nel ritagliare loro un vestito normativo su misura e nel consentire di ritagliarsi il pezzo preferito della vecchia Alitalia  per indurli a imbarcarsi nell’ennesimo tentativo (dato che tutti i precedenti avevano fallito) di una gestione profittevole dell’azienda. Prosegui la lettura…

Ugo Arrigo liberismo, mercato, trasporti , , , , ,

La lezione di Ryanair sulla crisi

9 dicembre 2009

Intervistato oggi dal Wall Street Journal, Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair impartisce una lezione su come funzionano i mercati a colleghi, politici ed economisti “di professioneâ€. Le recessioni sono occasioni d’oro, dice, quando le si sa affrontare con strumenti di mercato. È vero, il WSJ non gli chiede se anche la sua Ryanair goda di sussidi da parte di governi locali e società portuali per attirare traffico negli scali, come ringhiano i vettori nazionali tradizionali. Però la sua filosofia è da manuale.

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Marco Mura mercato , , ,

I costi di Alitalia

13 ottobre 2009

Lo scorso 7 Ottobre si è tenuto a Milano il BizTravelForum 2009, un evento molto importante nel settore dei viaggi d’affari.

Oltre al Ministro Michela Vittoria Brambilla, era presente Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia. Una cifra mi ha molto colpito nel suo corso del suo intervento: 7 centesimi di euro per il CASK, cioè il costo per posto chilometro offerto. Questo dato è estremamente importante per le compagnie aeree perché indica quanto costa al vettore ogni chilometro volato da un sedile vuoto. Prosegui la lettura…

Andrea Giuricin Senza categoria , , , , ,

Tanti euro quanto pesi

23 aprile 2009

Ryan Air farà pagare un biglietto più salato agli obesi. L’iniziativa suscita poche simpatie. Per gli oversize, è “discriminazione”. La compagnia irlandese dice di aver fatto un sondaggio, e di essere forte dell’approvazione di due terzi degli altri passeggeri (statisticamente, non solo anoressici). Credo di Michael O’Leary sia sempre da ammirare la lucidità. Quale è stato, alla fine, in questi anni il “segreto” di Ryan Air? La capacità di “scomporre” il prezzo in tutte le sue componenti, isolandone una dopo l’altra e permettendo di ridurre all’osso il prezzo pagato dai viaggiatori per il servizio base offerto dalla compagnia (essere portati dall’aeroporto A all’aeroporto B), facendo pagare tutto ciò che vi era di aggiuntivo. Questo ha permesso di dare un’offerta effettivamente differenziata. Ci si sofferma molto spesso sul fatto che un volo con Ryan Air (o Easy Jet…) costa “meno”. Ciò che in realtà è straordinario è come i prezzi varino, non solo in base all’orario ma, in certa misura, in base all’individuo che viaggia. Un elemento evidente di differenziazione sono i consumi a bordo: ma Ryan Air fa anche pagare per il trasporto del bagaglio, e Easy Jet consente di acquistare un “priority boarding” che permette di salire a bordo in anticipo sul resto dei passeggeri, e quindi scegliersi un posto migliore. Quest’ultimo servizio riflette il tentativo di Easy Jet di avere anche clienti “business” e non solo viaggiatori per diletto, come Ryan Air.

Fare pagare lo spazio occupato può forse essere il passaggio successivo. Ci sono spesso persone a bordo la cui presenza è fastidiosa per gli altri. Una persona molto grassa è un problema per chi gli viaggia vicino (più ancora, sulle lunghe percorrenze che Ryan Air non copre). Non troppo diversamente, lo è una persona che viaggi con dei bambini piccoli al seguito. E’ vero che ciò che pagano di più non consente di “compensare” coloro che hanno a causa loro un viaggio qualitativamente peggiore. Può essere però un piccolo disincentivo. Questo rappresenta una discriminazione? In parte, sì. C’è da chiedersi se ogni tanto la logica economica (paghi per lo spazio che occupi) non entri in conflitto con la “accettabilità sociale”.

La cosa che fa più ridere, però, è che contro Ryan Air si schierino oggi persone e gruppi che sono invece a favore della discriminazione contro i grassi in ogni altro ambito della vita. Che una compagnia aerea faccia pagare un biglietto più alto desta scandalo. Non l’hanno destato le diverse iniziative dello Stato “terapeutico”: il bollino blu ai ristoranti a basso dosaggio di calorie proposto dall’allora Ministro Sirchia, le proposte di interdizione da talune cure mediche a chi “se l’è cercata” avanzate in Inghilterra negli anni scorsi per obesi e fumatori, eccetera. Perché il pubblico dovrebbe avere il monopolio degli incentivi a dimagrire?

Alberto Mingardi liberismo , , , , ,