CHICAGO BLOG » lombardo http://www.chicago-blog.it diretto da Oscar Giannino Thu, 23 Dec 2010 22:50:27 +0000 it hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Se la Sicilia può dare il buon esempio (una volta tanto…) /2010/10/08/se-la-sicilia-puo-dare-il-buon-esempio-una-volta-tanto%e2%80%a6/ /2010/10/08/se-la-sicilia-puo-dare-il-buon-esempio-una-volta-tanto%e2%80%a6/#comments Fri, 08 Oct 2010 12:32:02 +0000 Luciano Lavecchia /?p=7236 Il nuovo Governo regionale di Raffaele Lombardo (il quarto dalla sua elezione, avvenuta nell’aprile 2008) ha iniziato con una serie di annunci all’insegna dell’austerity: taglio del 10% dell’indennità degli Assessori (circa 4000€ su uno stipendio di 19.000), delle auto blu e soprattutto, la volontà di tagliare le “Province Regionali” e gli enti inutili (che entro 60 giorni verranno identificati e soppressi, dice…);

In tempi di crisi, il taglio della spesa pubblica improduttiva è una priorità nelle agende dei governatori, che vedranno i loro budget decurtati notevolmente nei prossimi anni e il taglio delle Province è da diversi anni sotto i riflettori: giudicate inutili dai più (le competenze principali sono viabilità stradale provinciale e gestione delle scuole superiori), nel tempo non hanno ricevuto competenze aggiuntive rilevanti (la polizia provinciale ad esempio) e i costi stimati dalla loro eliminazione (con ripartizione del personale fra i comuni, i.e. perdita solo degli incarichi politici) sono stati stimati in circa 135 mln per il 2010 dal Ministro Tremonti (che però giudica i risparmi irrisori… invece tagliare l’insegnamento della seconda lingua nei licei è giudicato più produttivo..)  e in 1,9 mld da uno studio di Andrea Giuricin di IBL. Premesso che qualsiasi taglio di spesa improduttiva non può che trovarmi favorevole, rimane da capire se questo è realizzabile politicamente. Può Giulio Tremonti (a.k.a. Voltremont per gli amici www.noisefromamerika.org) mandare a  casa 4207 politici, fra i quali molti appartenenti alla Lega Nord? E la stessa Lega, non aveva forse fatto dell’abolizione delle Province il suo cavallo di battaglia? Fine delle considerazioni “politiche”. Torniamo alla Sicilia: con un PIL che nel 2009 si è contratto del 2,7% (vs. -4,3% del Mezzogiorno e -5% dell’Italia) , 80.000 precari stimati che dipendono dalla P.A., ed il fallimento della gestione dei fondi comunitari per il 2000-2006 , il Governatore Lombardo ha deciso, meritoriamente, di tagliare i rami secchi: lo Statuto della Regione Siciliana, che precede la nascita della Repubblica ed ha rango di legge costituzionale, prevede infatti (fra tante altre chicche) all’art. 15, comma 1, l’abolizione delle province che sono state re-introdotte con una legge ad hoc nel 1986 (Legge regionale n. 9 del 6 Marzo 1986), con l’escamotage di quel “regionale” accanto a “Provincia”.

La Giunta Regionale Siciliana proporrà un disegno di legge che ne determini l’abolizione, trasferendo il personale ai vari comuni e ad appositi consorzi fra i comuni. Da un punto di vista politico, il Governatore ha tutto l’interesse per farlo (i Presidenti delle 3 province più grandi sono tutti suoi oppositori politici) e inoltre potrebbe spendere il buon impegno della Sicilia per intaccare lo stereotipo del Sud parassita. E’ inutile dire, che quale che sia lo scopo politico del Governatore, il successo del caso Sicilia metterebbe in moto un processo nazionale che porterebbe all’abolizione delle province in tutta Italia (confidando nell’orgoglio degli elettori duri e puri della Lega!). Adesso bisogna mantenere l’attenzione sul Presidente Lombardo affinchè onori i suoi impegni, e sui suoi oppositori politici affinchè si assumano la responsabilità politica di voler mantenere un sistema di poltrone che andrebbe eliminato e che, in virtù dei poteri speciali della Regione Siciliana, potrebbe essere fatto senza ricorrere a modifiche della Costituzione.

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Non esiste il porto sicuro per Tirrenia… /2010/08/04/non-esiste-il-porto-sicuro-per-tirrenia/ /2010/08/04/non-esiste-il-porto-sicuro-per-tirrenia/#comments Wed, 04 Aug 2010 07:10:17 +0000 Luciano Lavecchia /?p=6708 Avevamo gia’ scritto del rischio potenziale che Tirrenia divenisse una nuova “Alitalia”. La convenienza nell’acquistare un carrozzone pubblico con navi sgangherate e con 520 mln di debiti sta tutta nei sussidi promessi dallo Stato, ossia, nelle nostre tasse.

La cordata Mediterranea Holding, capeggiata dalla Regione Siciliana con il 37%,  si e’ aggiudicata la gara, anche perche’ era rimasta l’unica,  per la cifra, neanche tanto simbolica, di 25 mln di euro; gia’ il fatto che un imprenditore paghi per 25 quello che poteva avere per 10 mette in allarme ma si sa, la Regione Siciliana e’ prodiga verso i suoi figli migliori…

Delle 16 offerte iniziali, alcune da importanti competitors di Tirrenia come Grandi Navi Veloci, Moby, Grimaldi e Corsica Sardinia, ha vinto la piu improbabile, quella a guida Regione,  con l’ausilio dell’attivissimo Fondo CAPE (gia’ impegnato sul tavolo di Termini Imerese). In molti casi l’interesse era solo per Tirrenia e non per la controllata Siremar, che gestisce il traffico fra le isole minori della Sicilia, giudicata come non strategica (e, a sentir qualcuno, ricca di spiacevoli sorprese). D’altra parte, mentre le altre tre societa’ regionali, Caremar, Saremar e Toremar, il 24 novembre 2009 sono passate, a titolo gratuito, alle rispettive Regioni (Campania, Sardegna e Toscana), la Siremar era rimasta incomprensibilmente alla Tirrenia.

Nonostante le rassicurazioni da parte del Governatore Lombardo sul ruolo imparziale della Regione (fondamentale garanzia da parte di un ente che ha piu’ dirigenti che uscieri), permane qualche dubbio sull fatto che “La Regione, in questa operazione, non guadagna e non perde perché il rischio d’impresa è tutto sui privati, a tutela del patrimonio della Sicilia” (il corsetto e’ dello stesso Governatore) . Oltretutto e’ difficile comprendere il ruolo di arbitro super partes (qualora potesse mai avere senso..) della Regione se la prima richiesta della Giunta Lombardo e’ di spostare la sede di Tirrenia da Napoli a Palermo (come se la FIAT trovasse maggior giovamento dallo spostar l’ufficio di Marchionne a Pomigliano o Melfi). Non sappiamo come andra’ a finire tutta la vicenda ma e’ possibile fare una serie di previsioni:

1) i contribuenti, come sempre, pagheranno di più’ li dove sarebbe stato possibile risparmiare;

2) al di la’ dei sogni di gloria del Governatore Lombardo, Tirrenia dovra’ affrontare una dura stagione di sacrifici per essere rilanciata;

3) pur dubitando delle capacita’ tecniche e manageriali dei dirigenti regionali siciliani, e’ probabile un’esplosione di commodori, ammiragli e contrammiragli.

Si prospettano tempi duri per i mozzi e i marinai della Tirrenia..

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