Oggi Washington è stata letteralmente invasa dagli ammiratori di Glenn Beck, per una manifestazione enfaticamente intitolata “Restoring Honorâ€, pensata a sostegno delle forze armate Usa ma anche dei valori di “fede, speranza e carità ” incarnati da figure esemplari della società civile. L’evento è stato in prima battuta un fund raiser per la Special Operations Warrior Foundation – e poi un test per la popolarità del conduttore radiofonico. In diversi hanno associato questa manifestazione ai “Tea Party†ma effettivamente si è trattato di un evento molto diverso da quello che lo scorso 12 settembre ha visto un numero straordinario di americani correre nella capitale per dire il loro “no†alla cultura dei bail-out.
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Alberto Mingardi Diritti individuali, Stati Uniti, liberismo costituzione, cultura politica, grass-roots, libertà , libertà economica, movimento, Obama, politica, statalismo, tasse, Tea Party
Stagnaro sottolinea come l’Indice si basi sempre su benchmark che non sono Hong Kong o Singapore, ma Paesi europei, che in qualche senso ci somigliano e dai quali è possibile imparare. Gli indicatori su cui viene valutato, rispetto al benchmark, ogni settore censito dall’Indice sono talora di natura qualitativa, talora quantitativi. A partire dai diversi indicatori, si definisce un “indice di liberalizzazione” per i diversi settori.
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Alberto Mingardi Antitrust, informazione, liberismo, privatizzazioni indice delle liberalizzazioni, liberalizzazioni, libertà economica
All’Hotel Four Seasons di Milano si presenta l’Indice delle liberalizzazioni 2010. Il Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà ha avuto un problema dell’ultimo minuto, lo sostituisce Antonio Pilati (Componente AGCM). Coordina Daniele Bellasio, ieri al Foglio ora al Sole 24 Ore, ed introduce dicendo parole belle sull’Istituto Bruno Leoni (grazie Daniele!). Apre il convegno Carlo Stagnaro, presentando i risultati della ricerca di quest’anno.
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Alberto Mingardi Antitrust, diritto, liberismo, privatizzazioni liberalizzazioni, libertà economica, mercato
Ai tempi del liceo, nulla era più crudele che veder la propria versione di greco valutata “3+”. Passi il 3: sapevi fin da principio che l’avevi fatta male. Ma quel benedetto “+” ti dava la sensazione della beffa. Ecco: l’Indice della libertà economica 2010, pubblicato oggi a cura di Heritage Foundation e Wall Street Journal in collaborazione, tra gli altri, con l’IBL, ricorda quel tipo di sensazione. Col 62,7 per cento, l’Italia migliora sia in valore assoluto (1,3 punti percentuali in più dell’anno scorso), sia in graduatoria (siamo settantaquattresimi, due posti avanti rispetto al 2009). Ma, appunto, restiamo classificati come “moderatamente liberi”, e davanti a noi stanno altri 73 paesi. Dietro di noi, in Europa, solo la Bulgaria.
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Carlo Stagnaro liberismo heritage foundation, IBL, Italia, libertà economica, wall street journal
Una delle norme che spesso e volentieri viene citata per testimoniare la bontà dell’azione di governo di Silvio Berlusconi è quella voluta dall’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia: il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici ed aperti al pubblico, come bar, pub, ristoranti e così via. Citando John Stuart Mill, si è tentato addirittura di ricondurre tale legge al paradigma liberale. La mia libertà finisce, dove incomincia quella altrui. Un’ottima frase ad effetto che non significa nulla, perlomeno sinché non si definisce la libertà . Qui si crede che la libertà sia innanzitutto assenza di imposizioni arbitrarie, approvate da una maggioranza contro una minoranza. Ma non solo. Il liberalismo è liberalismo del tu, non dell’io, per citare le parole del bel saggio di Carlo Lottieri pubblicato in un ampio volume sul diritto naturale; ovvero non è da principi astratti (kantiani), bensì è nella cooperazione e nel rapporto con l’alterità che si scopre e si consolida la libertà del singolo. Prosegui la lettura…
Giovanni Boggero Senza categoria divieto di fumo, fumo, germania, libertà di scelta, libertà economica, statalismo, tabagismo
Riceviamo e pubblichiamo da Davide Chicco.
Non ce ne rendiamo mai conto, ma buona parte della nostra vita si svolge già ora sotto il segno della libertà economica, grazie a relazioni volontarie che individui e imprese intrecciano fra di loro. Forse non a caso, è spesso la parte più piacevole.
Un esempio “vacanziero”. Sabato scorso mi sono recato a Bogliasco, vicino a Genova, per un evento promozionale organizzato dalla multinazionale australiana Billabong e da un negozio sportivo di Genova,, con ospite d’eccezione Andy Irons, surfista statunitense tre volte campione del mondo. Ci vado per stringergli la mano ma, serendipity!, rimango sorpreso da come l’evento è stato ben cucinato dagli organizzatori. C’è un piccolo stand sulla spiaggia, si regalano magliette, cappellini, costumi, portafogli ed altri gadget a decine a chi aspetta l’arrivo del campione, mentre si sbocconcellano aneddoti sulla sua vita. Nel tardo pomeriggio si presenta il tanto atteso campione, che, gentilissimo e disponibile, firma autografi a centinaia e posa con le persone le più diverse, venute a portarsi a casi una foto memorabile. Si conclude con una grigliata sulla spiaggia, mentre scorrono le immagini delle gesta di Irons. Tutto gratis, ma con l’obiettivo legittimamente autointeressato di far propaganda ad un marchio.
Organizzativamente, eventi come questo sono complessi: possono compiersi solo sotto il segno della globalizzazione, della libera circolazione non solo dei campioni portati sugli allori ma anche del merchandise (non crediamo certo che i portafogli fossero fatti in Australia, e non in Cina), delle persone che fattivamente rendono l’evento possibile, dei capitali che lo sostengono e, alla fine, delle merci che devono essere vendute e “giustificano” così queste promozioni in grande stile.
Parte della nostra vita è già così. Ma purtroppo, in tanti ambiti della vita italiana, non tutti hanno la possibilita’ d’esprimersi come meglio credono per realizzare i propri obiettivi, ma abbondano gli ostacoli e le barriere create piu’ per sbarrare la strada ai volenterosi e ai talentuosi che per garantire il cosiddetto “bene comune”.
Guest liberismo Andy Irons, globalizzazione, libertà economica, promozioni