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Posts Tagged ‘infrastrutture’

Grandi opere e consenso

29 giugno 2011

Distinti a distanti almeno quanto Oscar Giannino dai lanciatori di pietre dei centri sociali, riassumiamo le ragioni del “no liberale†alla TAV

“Abbattuto il muro dell’illegalitàâ€. Così titolava l’altro ieri La Stampa l’editoriale dedicato all’operazione di polizia che ha portato allo sgombero del “fortino†con il quale si voleva impedire l’inizio dei lavori del tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria fra Torino e Lione. E in termini simili si è espresso il commissario Virano che ha dichiarato: “questo cantiere ha tutti i crismi della legalità. In teoria può anche essere considerato sbagliato, ma è legale”. Questa è la democrazia. Si vota, si discute, si decide e poi la maggioranza ha il diritto di imporre a tutti le proprie scelte.
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Francesco Ramella trasporti , , , ,

Il buco nell’acqua / Speciale weekend 1

14 maggio 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Costanza Gallo.

In Cile nei primi anni ’80 il governo diede agli agricoltori, alle imprese e agli enti locali la possibilità di avere diritti di proprietà sull’acqua delle aree in cui erano insediati. Fino ad allora nelle zone rurali solo il 27% della popolazione aveva accesso all’acqua potabile, oggi ad essere connesso alla rete idrica è il 94%. Fredrik Segerfeldt in “Acqua in vendita? Come non sprecare le risorse idriche†(IBL Libri) illustra con estrema schiettezza questo ed altri esempi di esperienze di “privatizzazione†dell’acqua nei paesi in via di sviluppo. Prosegui la lettura…

Guest Acqua, liberalizzazioni , , , , , ,

Efficienza e concorrenza nella gestione dei servizi idrici – di Franco Debenedetti

4 maggio 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la relazione trasmessa da Franco Debenedetti alla tavola rotonda “Acqua: un bene pubblico. Efficienza e concorrenza nella gestione dei servizi idrici”, Martedì 3 maggio 2011, ore 17:00. Roma, Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, via del Pozzetto, 158
Ne hanno discusso: Raffaele Bonanni, Franco Debenedetti, Enrico Letta, Andrea Ronchi, Mario Valducci.
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Guest liberalizzazioni , ,

Inquinamento: la diagnosi è sbagliata e la terapia non funziona

1 ottobre 2010

L’inquinamento atmosferico? È in aumento. Ne è convinta la stragrande maggioranza dei cittadini europei. Non potrebbe essere altrimenti. Siamo in grado di dire per esperienza diretta se fa caldo o freddo, ma non possiamo valutare autonomamente come si evolve la qualità dell’aria. “Sappiamo†ciò che apprendiamo dai mezzi di informazione. E questi, tranne rare eccezioni, ci ripetono da anni che la situazione volge al peggio.
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Francesco Ramella ambiente, trasporti , ,

Le infrastrutture in Italia: quale ruolo per i privati. Live blogging

21 settembre 2010

A Roma oggi viene presentato il nostro primo “Rapporto sulle infrastrutture”. E’ un lavoro ampio e credo molto interessante, con un forte impianto comparato. Il fuoco è il sistema autostradale in Italia. Il convegno è coordinato con la consueta abilità dal direttore di questo blog ed è stato aperto da un intervento di Carlo Stagnaro, che ha riassunto la sua introduzione al rapporto e i suoi risultati più significativi, già presentati qui. Riassumo qui alcune delle cose che stanno dicendo i diversi partecipanti. Va da sé, la scelta dei temi più rilevanti toccati è assolutamente discrezionale. Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi Città, ambiente, debito pubblico, finanza , , ,

Infrastrutture e manovra: una luce e molte ombre

7 giugno 2010

Corrado Passera ha ragione nella sua intervista odierna al Wall Street Journal, indicando in 250 miliardi di euro il fabbisogno finanziario necessario in cinque anni alle infrastrutture italiane, per sanare il gap che strozza l’economia italiana. Non dovrebbero essere né tutti né per lo più denari pubblici, naturalmente: ché gli abbondanti capitali privati alla ricerca di buoni rendimenti accorrerebbero, qualora vi fosse una certa e credibile regolazione di settore , e procedure rapide ed efficienti di realizzazione delle opere. Cioè esattamente le due condizioni che mancano all’Italia, e che hanno determinato il gap infrastrutturale. Alla luce di questo vale la pena dunque di chiedersi: – e di qui riprende la domanda iniziale – che effetto determina la manovra. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino macroeconomia , , , , , ,

Dal Nimby al Nimto (Not in My Term of Office). Di Giovanni Galgano

16 febbraio 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Giovanni Galgano.

Prendi un progetto che, come altri analoghi in pista, potrebbe svincolare l’Italia dalla spada di Damocle dell’approvvigionamento rigido di gas naturale attraverso i gasdotti, rendendo il mercato più libero e più competitivo. Sulla carta da 6 anni, non si vede ancora all’orizzonte alcun segnale di avvio dei lavori.  ERG e Shell avrebbero in animo di realizzare un rigassificatore nell’area industriale di Priolo, a un tiro di schioppo da Siracusa, in una zona a forte vocazione industriale e che sta trasformandosi da polo petrolchimico tout court a centro di produzione energetica multiforme. Quello di Ionio gas (la joint venture di ERG e Shell) è il classico esempio di opposizione territoriale ad un’infrastruttura energetica, un caso in cui fenomeno “Nimby†e opportunismo politico si mescolano per dar vita ad un incredibile quadro di ritardi, decisioni attese  e mancate, conflitti tra forze politiche locali, ricorsi alla giustizia amministrativa e referendum popolari più o meno attendibili. Il caso del rigassificatore siracusano può rappresentare un’ esemplare sintesi di tutto quanto emerge dal quinto rapporto  prodotto dall’Osservatorio Nimby Forum, che monitora e studia i casi di contestazione e opposizione territoriale ad impianti e infrastrutture su tutto il territorio nazionale e che oggi viene presentato a Roma da Aris.

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Ripresa, infrastrutture, Italia e rebus Cina

28 dicembre 2009

Una delle voci che più contribuiranno alla ripresa mondiale, dicono l’OCSE e molti report di banche d’investimento, è quella delle infrastrutture. Ho provato a sintetizzare un vasto pacco di recenti previsioni, da Goldman Sachs a Credit Suisse. Nel farlo, ancora una volta ci si rende conto che Usa, Eu ed Asia marceranno a ritmi diversi. Noi, poi, come Italia intendo, a ritmi sicuramente inferiori agli altri.  Ma partiamo dalla domanda essenziale: quando la domanda di infrastrutture realizza picchi verso l’alto? Storicamente, per quattro ragioni molto diverse. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Città, commercio mondiale, energia, finanza, macroeconomia, telecomunicazioni, trasporti ,

Idee democratiche

26 giugno 2009

Debora Serracchiani, stella emergente del PD e neoeletta e Strasburgo, dediche una pagina del suo blog alle idee in materia di ambiente e territorio (oltre che di sicurezza e lavoro).
A prima vista, non sembrano particolarmente brillanti né innovative.
A proposito di territorio, Serracchiani scrive: “Sono necessarie le grandi infrastrutture e lo sviluppo delle reti di telecomunicazione per rendere il Nord Est cuore economico e culturale dell’Europa. Serve un sistema portuale efficiente nel Nord Adriatico per farne il crocevia di tutti gli scambi commerciali che partono dal sud del Mediterraneoâ€. Sostituite a “Nord-Estâ€, “Nord-ovestâ€, “Sudâ€, “Centro†e vedrete che l’idea di Serracchiani è la stessa di migliaia di altri esponenti politici, vecchi e nuovi, di sinistra e di destra, di ogni parte d’Italia e d’Europa. Se i loro auspici divenissero realtà, il nostro Paese ed il nostro Continente sarebbero destinati ad avere innumerevoli “cuori†e quindi nessuno.
Ancor più confuse sembrano essere le idee in materia di ambiente. Ripetuto l’abituale mantra del bravo progressista – “lo sviluppo deve essere sostenibile, non dobbiamo essere costretti a scegliere tra difesa dell’occupazione e delle condizioni ambientaliâ€, “serve lo sviluppo delle energie rinnovabili†-  la ex figiciotta auspica che vengano adottati “provvedimenti più incisivi per la tutela del clima, fondamentale per la salute e la qualità dell’ariaâ€. Forse qualcuno dovrebbe spiegarle che clima e qualità dell’aria sono due problemi diversi e sostanzialmente indipendenti l’uno dall’altro. Che le emissioni di inquinanti atmosferici sono in calo da decenni e la qualità dell’aria nelle nostre città è radicalmente migliorata mentre aumentano le emissioni di gas serra, poco nel mondo sviluppato, molto nei Paesi a forti tassi di crescita. E che la salute, la qualità e l’aspettativa di vita sono più strettamente correlate al reddito che non al clima. Che un kwh prodotto con le energie rinnovabili costa di più dello stesso kwh da fonti fossili e che vi è dunque un trade-off tra crescita della ricchezza e riduzione delle emissioni (sarebbe interessante sapere “quanto” più incisivi dovrebbero essere i provvedimenti). Tutte cose ovvie per chiunque abbia un minimo approfondito il problema. Ma, evidentemente, non è così per la giovane speranza del PD. Ossido di carbonio (CO) e anidride carbonica (CO2) pari sono.

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