Archivio

Posts Tagged ‘hayek’

Il succo del voto midterm USA: Hayek contro Keynes

2 novembre 2010

Il voto in corso negli USA avrà effetti notevolissimi in tutti i Paesi avanzati. Riequilibrerà l’eccesso di debito pubblico e di politiche delle banche centrali volte a monetizzarlo. O almeno questa è la nostra esplicita speranza, dopo due anni di illusione keynesiana che ha portato nei fatti il tasso di crescita USA a rallentare fortemente dopo l’apparente forte ripresa, e l’Europa a incagliarsi nella crisi dell’eurodebito e relativo dibattito tra rigoristi e deficisti. Qui una suggestiva maniera rappata di rappresentare l’eterno confronto tra Hayek e Keynes, dopo il fortunatissimo video che in qualche mese è stato scaricato da oltre due milioni di internauti. “Quando dopo le recessioni e l’esplosione dei debiti pubblici bisogn rimettere le copse a posto, allora Hayek ha molto da dirci”, ecco la prima lezione ricordata nel brevissimo panel che segue il rap. La seconda: nelle crisi si riallinea l’eccesso di capacità, determinato dai molti investimenti facilitati dalle oplitiche monetarie lasche che gonfiavano in bolla consumi e andamento degli asset quotati, riportandolo verso una domanda naturale non più artifciosamente sostenuta da politiche fiscali in deficit e politiche monetarie eterodosse, come il QE 2.0 che molti si aspettanop domani il FOMC della FED riprenda in grande stile per 500 miliardi di dollari, seguito dalla Bank of Japan che potrebbbero estenderlo dagli acquisti di bond anche a quello di tuitoli azionari. Un errore, a nostro modestissimo avviso. Un errore perché ancora inadeguato e insufficiente, dicono gli iperkeyenesiani alla Krugman. Tra poche ore capiremo che cosa ne pensano gli elettori americani. Buona visione.

Oscar Giannino Stati Uniti, liberismo, macroeconomia, mercato , , , ,

Shit happens

4 giugno 2010

Nove scienziati della Commissione grandi rischi sono indagati dalla procura dell’Aquila per omicidio colposo, in quanto avrebbero sottovalutato il rischio sismico nei giorni precedenti il disastroso terremoto del 6 aprile 2009. Pochi giorni fa, il presidente americano, Barack “tappate quel maledetto buco” Obama, ha licenziato Elizabeth Birnbaum, capo del Minerals Management Service, e annunciato una moratoria sull’offshore drilling nel Golfo del Messico. Un comune denominatore unisce queste due notizie, e tante altre simili che riguardano incidenti meno tragici. E’ la presunzione che per tutto si possa trovare sempre un responsabile, una testa da far rotolare, una soluzione. E’ la consolante illusione che tutto possa andare bene sempre, se abbiamo le leggi giuste. Purtroppo ho una brutta notizia: l’ultima volta che ho controllato, l’uomo era stato scacciato dal giardino dell’Eden e non gli era più stato permesso di farvi ritorno.

Prosegui la lettura…

Carlo Stagnaro ambiente, liberismo, mercato , , , ,

Hayek vs Keynes, hip hop version

26 gennaio 2010

Russ Roberts and John Papola hanno prodotto un pezzo hip hop molto interessante, in cui Keynes e Hayek parlano di crisi economica. Il video si trova qui. Qui il sito col testo (che comunque si capisce molto bene).

Il principale problema delle idee in politica è che quelle sufficientemente semplici da essere comprese da tutti e sufficientemente interventiste da favorire la classe politica hanno successo, mentre l’aver ragione o meno è irrilevante.

Prosegui la lettura…

Pietro Monsurrò Senza categoria , , , ,

Istituzioni e individualismo

22 gennaio 2010

Nutro mixed feelings verso il paper di Ahdieh “Beyond individualism in law and economics”, recentemente linkato da Giannino, perché da un lato dice una serie di cose che ho sempre pensato su alcuni temi che reputo molto importanti, e dall’altro sostiene che questi problemi siano causati dall’individualismo metodologico, diagnosi che mi pare erronea.

Credo ci sia un problema di mistaken identity: abbiamo l’individualismo dell’approccio economico standard, con i suoi limiti spesso gravi, e abbiamo approcci che conservano pienamente l’individualismo metodologico ma che non sono soggetti agli stessi limiti che Ahdieh giustamente denuncia. Non si può quindi che essere d’accordo con Giannino nel dire che bisogna stare “con Hayek“. A parte Hayek, però, come riconosce anche Ahdieh (che è però costretto ad interpretarlo come non-individualista), questa tradizione comprende tutta la Scuola austriaca, il neoistituzionalismo, la public choice e probabilmente altre scuole: Ahdieh imputa quindi all’individualismo problemi che sono di altra origine, e infatti “il suo pregio è di accontentare i nostri avversari solo nel titolo“, come ha scritto Giannino.

Il paper parla di moltissime cose, molte ampiamente condivisibili, e quindi farò una cernita. Mi concentrerò su quattro domande fondamentali:

1. L’assenza di istituzioni nell’analisi neoclassica è frutto dell’individualismo metodologico?
2. I giochi di coordinazione sono incompatibili con l’individualismo metodologico?
3. Che cos’è un’istituzione dal punto di vista individualistico?
4. Che ruolo hanno la stabilità e la esogeneità delle preferenze nell’individualismo metodologico?

Prosegui la lettura…

Pietro Monsurrò Senza categoria , ,

Lezioni della crisi: oltre l’individualismo metodologico, ma con Hayek

17 gennaio 2010

Ci rimuginavo sopra da qualche mese, in particolare dalla lettura dell’ultimo libro di Richard Posner, che attribuisce la crisi alla dimostrata infondatezza dell’EMH, l’Ipotesi  sui Mercati Efficienti di Eugene Fama, e viene perciò potentemente usato dalla pubblicistica liberal per decretare la fine della scuola di Chicago. Alberto Mingardi ha scritto un articolo magistrale sul domenicale del Sole di oggi, rispondendo pan per focaccia. Ma al di là della battaglia delle idee versus i neokeynesiani apparentemente trionfanti del ritorno in grande stile della politica e dello Stato – vedi anche intervista di Giulio Tremonti sempre al Sole di oggi – quel che non mi soddisfaceva era l’assenza sin qui di una riflessione approfondita e al contempo “interna” alla nostra scuola, intorno alla sfida lanciata nella crisi dalla altre scuole di pensiero economico. Per la prima volta qualche giorno fa mi è invece sembrato di trovarla. L’autore l’avevo già segnalato all’inizio dell’anno, per un altro scritto su un altro tema. È Bob Ahdieh, professore alla Emory University School of Law. Il saggio è programmatico sin dal titolo: Beyond Individualism in Law and Economics. Ma il suo pregio è di accontentare i nostri avversari solo nel titolo. Sarei felice che parecchi dei lettori del nostro blog lo leggessero, e scrivessero che cosa ne pensano.  Prosegui la lettura…

Oscar Giannino finanza, liberismo, macroeconomia, mercato , , ,

Difendere Hayek, ma anche Fama

25 novembre 2009

Ci siamo già occupati delle tesi di Paul De Grauwe, che insegna a Lovanio, è consigliere del presidente della Commissione Europea Barroso, e che personalmente apprezzo più come studioso delle aree monetarie ottimali e subottimali sulla grande scia aperta decenni fa da Bob Mundell, che come economista teorico. Le sue analisi sul dollaro, per esempio, sono preziose di questi tempi. In questo contributo, invece, propone un nuovo step nella strada che sta tentando di battere, quella di una sorta di riunificazione su nuove basi delle teorie economiche, emendando neokeynesismo e marginalismo di quelli che a suo giudizio sono difetti presenti in entrambi i campi. Ve ne propongo la lettura perché è utilissimo da una parte, comprensibilissimo anche ai non economisti come i più di coloro che qui leggono. E, contemporaneamente, perché nella sua piana seduttività contiene a mio giudizio un errore dal quale proprio i non troppo versati devono guardarsi con grande attenzione, perché è diffusissimo nel mainstream e orienta molto il dibattito pubblico. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, finanza, liberismo, mercato, monete , , , , , ,

Gray’s Anatomy: Hayek più l’ecologismo radicale

15 settembre 2009

Nel corso degli anni Ottanta, il nome del filosofo inglese John Gray era diventato piuttosto noto tra libertari e liberalconservatori. Docente a Oxford, si era fatto molto apprezzare per gli scritti su Hayek (Hayek on Liberty, del 1984) e anche per altri testi: tra cui quel Liberalism, del 1986, che venne tradotto pure da noi da Garzanti.

Poi Gray cambia: e si tratta di una svolta assai netta. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri Senza categoria , , , , ,

Basta apologia di Keynes! W il Times!

23 agosto 2009

Non so quanti di voi si siano sciroppati i tre volumi tre dedicati in 25 anni di studio dallo storico Robert Skidelsky a John Maynard Keynes. Per molti versi è “la” biografia di riferimento del vate, una sorta di atti degli apostoli di chi lo considera il messia. Ora Skidelsky non è riuscito a dire no alle preghiere dell’editore, che lo invocava di metter mano a un bel volumetto di fiammeggiante rivendicazione del Profeta, visto che con la crisi tutti i governi tornano al suo decalogo spendi-e-spandi. Skidelsky purtroppo ha acconsentito, così ecco altre 240 pagine per venti sterline, “Keynes The Return of the Master“. La goduria massima oggi è la stroncatura assolutamente feroce da parte della Books Review del Sunday Times. Era Hayek, non Keynes, ad attaccare le politiche che condussero alla Grande Depressione. Erano i discepoli di Hayek, non di Keynes, a criticare i tassi di Greenspan che hanno gonfiato la bolla e ci hanno portato alla crisi attuale. Sono ancora i discepoli di Hayek, non di Keynes, a poter dire meglio come far ripartire crescita e occupazione in un mondo di mercati aperti, non chiusi come quelli di cui parlava il profeta statalista. Leggete e godete, se la pensate come noi. Altrimenti pensateci bene comunque e aprite le orecchie alle critiche, se siete rimasti keynesiani.

Oscar Giannino Senza categoria , ,

Keynes, l’anticapitalista

4 luglio 2009

Ricordatevene bene, perché oggi torna utile: Keynes non amava affatto il capitalismo, bocciava il comunismo, ma sul socialismo era molto possibilista. Il King’s College di Cambridge pubblicherà tra poco nuovi inediti di John Maynard Keynes, e la lettura di un’anticipazione di alcuni testi curata da Roger Backhouse dell’Università di Birmingham mi ha fatto proprio bene. Di questi tempi in cui tutti o quasi si riscoprono keynesiani, rileggere le parole originali del divinizzato aiuta a tenere gli occhi bene aperti.

Prosegui la lettura…

Oscar Giannino liberismo, mercato , ,

Tanti auguri, amico Fritz!

8 maggio 2009
Friedrich von Hayek

Oggi spegnerebbe 110 candeline Friedrich von Hayek.

Massimiliano Trovato liberismo ,