CHICAGO BLOG » gettito http://www.chicago-blog.it diretto da Oscar Giannino Thu, 23 Dec 2010 19:45:09 +0000 it hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Legalizzare l’uso di stupefacenti: quale impatto sui bilanci pubblici? – di Flavio Stanchi /2010/12/21/legalizzare-l%e2%80%99uso-di-stupefacenti-quale-impatto-sui-bilanci-pubblici-%e2%80%93-di-flavio-stanchi/ /2010/12/21/legalizzare-l%e2%80%99uso-di-stupefacenti-quale-impatto-sui-bilanci-pubblici-%e2%80%93-di-flavio-stanchi/#comments Tue, 21 Dec 2010 16:00:09 +0000 Guest /?p=7882 Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Flavio Stanchi:

Lo stato della California, che deve rimediare ad un deficit di bilancio di 19,9 miliardi di dollari in vista dell’anno fiscale 2011, a inizio novembre ha votato per il “no” in un referendum popolare sulla legalizzazione della marijuana.

Se a prima vista le due cose possono apparire poco legate tra di loro, bisogna sapere che un recente studio (PDF) di due economisti americani, Jeffrey A. Miron e Katherine Waldock, edito dal Cato Institute, mostra come la stessa California avrebbe potuto generare dalla legalizzazione un risparmio per le casse dello stato di circa 960 milioni di dollari all’anno, senza considerare i possibili introiti derivanti dalla tassazione della droga in questione, stimabili intorno ai 352 milioni di dollari annui. In realtà il dato potrebbe anche essere maggiore, in quanto i due autori, per impostare il calcolo, hanno costruito uno scenario in cui si ipotizza la legalizzazione contemporanea degli stupefacenti da parte di tutti gli stati e del governo federale degli Stati Uniti d’America. Questo significa che, a causa della concorrenza tra stati, gli introiti di natura fiscale risultano minori per ciascuno stato rispetto al caso di una legalizzazione nella sola California.

Per calcolare i possibili ricavi derivanti dalla tassazione delle droghe legalizzate, gli autori hanno prima stimato l’ammontare della spesa in stupefacenti da parte dei consumatori sotto l’attuale condizione di divieto (basandosi sulle stime dell’Office of National Drug Control Policy, rivedute e corrette); in secondo luogo, hanno stimato l’ammontare della stessa spesa nel caso della legalizzazione; infine, guardando all’attuale situazione di alcool e tabacco, hanno formulato un’assunzione sulla tassazione che verrebbe applicata. Lo studio ipotizza che la curva di domanda rimanga invariata a seguito della legalizzazione, a causa del contrasto tra il maggior consumo casuale e la riduzione nel consumo dovuta a un effetto “frutto proibito”: la droga perderebbe il fascino dell’illegalità. Dal lato dell’offerta, prezzi e quantità prodotte dipenderebbero largamente dal tipo di droga in considerazione; se da alcune ricerche emerge che il prezzo della marijuana potrebbe subire una flessione inferiore o uguale al 50%, d’altra parte è lecito aspettarsi che i prezzi della cocaina e dell’eroina possano crollare rispettivamente fino al 20% e al 5% dei prezzi attuali. L’effetto sul consumo varierebbe a seconda dell’elasticità della domanda di stupefacenti, che alcuni studi mostrano essere anelastica; questo significa che una diminuzione del prezzo porterebbe a una riduzione della spesa totale in stupefacenti.

Partendo da queste ipotesi e allargando l’analisi a tutti gli stati e al governo federale, il risparmio per il paese dovuto alla legalizzazione della sola marijuana ammonterebbe a circa 8,7 milardi di dollari, derivanti dalla riduzione delle spese di polizia, delle spese giudiziarie e di quelle penitenziarie legate al traffico e al possesso della droga. Ipotizzando poi una tassazione simile a quella di alcool e tabacco, con un’accisa che pesa per il 33% del prezzo finale, e considerando anche le potenziali maggiori entrate delle imposte sul valore aggiunto e sui redditi, gli autori calcolano possibili introiti per altri 8,7 miliardi di dollari.

Generalizzando ulteriormente e guardando alle cifre relative alla legalizzazione (altamente improbabile) di tutti gli stupefacenti, il risparmio per le casse del paese salirebbe a 41,3 miliardi di dollari all’anno e le entrate della tassazione sarebbero pari a 46,7 miliardi di dollari all’anno, per un impatto totale sul bilancio di circa 88 miliardi di dollari annui. Per quanto sia improbabile che i risparmi possano davvero essere quelli prospettati, perché ciò implicherebbe licenziamenti tra le forze dell’ordine, i pubblici ministeri, ecc., è comunque plausibile ipotizzare un miglioramento economico dovuto al ricollocamento di questi a mansioni più produttive.

Il fatto che la legalizzazione possa generare dividendi fiscali non è, da sola, una ragione valida per considerarla una policy migliore della proibizione. Che si prenda l’una o l’altra parte, è tuttavia utile avere un’idea dell’ordine di grandezza dei possibili benefici economici che ne deriverebbero.

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