Riceviamo da Francesco Gastaldi e volentieri pubblichiamo.
La chiusura di stabilimenti e attività produttive (a causa di delocalizzazioni, riarticolazioni aziendali, crisi economica ecc.), in molte località italiane, spinge molti a ricordare il passato. Il ridimensionamento di attività industriali che per molti decenni avevano assicurato condizioni di benessere spinge molti ad evidenziare il venir meno di una stretta correlazione fra economia, società e ambiti di vita ordinaria, altri rievocano un tempo passato dove “tutto andava beneâ€.
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Guest mercato delocalizzazioni, futuro, industria, Mercato del lavoro, passato, urbanistica
La redazione del portale EnergiaSpiegata ha chiesto a diversi intellettuali, scienziati, economisti e opinionisti di sentitizzare, in poche righe, come ritengono sarà il mondo dell’energia tra vent’anni. Qui la mia risposta, qui quelle delle altre persone interpellate. Credo che la lettura delle varie visioni che sono state e saranno pubblicate sia utile, perché mostra l’eterogeneità delle prospettive, che in alcuni casi non sono solo molto distanti, ma sembrano riflettere mondi diversi. L’interesse di un gioco del genere sta nel fatto che interrogarsi sul futuro dell’energia significa, in un certo senso, interrogarsi sul futuro della società . C’è chi, come me, è convinto che – in assenza di clamorose <sbandate anticapitalistiche che al momento nonostante tutto non paiono in vista – il sistema di mercato reggerà , e con esso la globalizzazione si estenderà a a paesi e settori che finora ha solo lambito. Come necessaria conseguenza, aumenterà il benessere e, dunque, il consumo di energia. Altri la vedono diversamente. Chiunque può lasciare, qui su Chicago o su Energia Spiegata, la sua opinione. Oppure portarla di persona, tra pochi giorni, al Festival.
Carlo Stagnaro energia energia, festival, futuro