CHICAGO BLOG » FS http://www.chicago-blog.it diretto da Oscar Giannino Thu, 23 Dec 2010 22:50:27 +0000 it hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Fs e la concorrenza scorretta /2010/09/10/fs-e-la-concorrenza-scorretta/ /2010/09/10/fs-e-la-concorrenza-scorretta/#comments Fri, 10 Sep 2010 10:46:12 +0000 Oscar Giannino /?p=6994 Ha ragione o torto Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, quando ha affermato “Tu puoi fare la migliore gara possibile e la più trasparente, ma in Italia chi perde si tutela col giudice amministrativo e tu non puoi fare nulla”? Ha ragione o torto, quando annuncia che Fs in futuro, nei settori del mercato aperti alla concorrenza, potrebbe decidere attraverso affidamenti diretti e non più gare, seguendo la possibilità prevista dall’articolo 30 della direttiva 17 del 2004? E’ una duplice questione di peso, per noi che siamo a favore della concorrenza e del mercato. Ma secondo me Moretti ha ragione. E’ l’Europa a dargliela, non noi. Vediamo perché.

A scaldare gli animi è ovviamente l’avvicinarsi della concorrenza che Ntv porterà a Trenitalia sull’Alta Velocità. O meglio, il fatto che Ntv in quanto società privata decida secondo procedure che di fatto configurano un vantaggio asimmetrico, rispetto all’incumbent. Fs si trova sin qui a dover decidere secondo procedure le cui impugnative del concorrente consentono che «tutto venga bloccato per anni, mentre i tuoi competitori possono fare affidamenti anche in un giorno», dice Moretti. E il riferimento diretto è alla gara per l’assegnazione di cinquanta nuovi treni ad altissima velocità vinta dalla joint Bombardier-Ansaldo e subito sospesa per il ricorso presentato da Alstom – fornitore del concorrente Ntv – al Tar del Lazio, che dovrebbe iniziare a pronunciarsi nel merito in merito nella camera di consiglio del prossimo 29 settembre.

Diciamo “dovrebbe”, perché con ogni probabilità il giudice amministrativo non deciderà un bel niente: si limiterà a disporre nei dettagli le modalità interpretative dei dati della gara ai quali ha disposto l’accesso pubblico per Alstom oltre che naturalmente per i propri periti. La maggior probabilità va a favore dell’ennesimo rinvio, al termine del quale dopo mesi e mesi la decisione salomonica potrebbe essere quella di indicare a Fs la necessità di una nuova gara, nel caso in cui si dovesse ritenere che l’interpretazione delle specifiche tecniche e di costo del bando di gara fosse “sdrucciolevole” sin dall’inizio per inadeguata mancanza di chiarezza, o per l’esercizio discrezionale o comunque opinabile delle modalità di attribuzione dei punteggi.

In altre parole, secondo questo probabile calendario della giustizia amministrativa: a Ntv arrivano i primi treni Italo Agv dell’Alstom che percorrono la rete per sperimentare che tecnicamente sia tutto a posto in vista del lancio ufficiale del servizio l’anno prossimo, mentre nel frattempo Trenitalia vede ritardata alle calende greche aggiudicazione e ovviamente consegna dei 50 V300 Zefiro ad altissima velocità, e nel frattempo resta ad affrontare la concorrenza di Ntv, che si preannuncia – vedere per credere – “nell’alto di gamma” del servizio, coi suoi attuali e vecchi ETR500 del consorzio Trevi, convogli tecnologicamente e per allestimento fermi allo stato dell’arte di 22-23 anni fa.

E’ la gara di evidenza pubblica europea, visto che l’importo della commessa era sino al miliardo e mezzo di euro, ciò che per Fs rappresenta un obbligo di trasparenza in quanto società pubblica, per evitare anche la più remota ipotesi che nella spesa del denaro del viaggiatore e del contribuente possano aver peso influenze, prassi e procedure meno che corrette. Un principio sacrosanto, visto il track record non proprio smagliante non solo del settore pubblico italiano in generale, ma della stessa Fs ai tempi di Ligato, tanto per fare un nome, o degli appalti per le pulizie, che l’attuale management ha dovuto azzerare per riaggiudicarli secondo criteri di efficienza, esponendosi a pressioni di ogni tipo e dovendo anche ricorrere a segnalazioni a forze dell’ordine e magistratura.

Diritto comunitario alla mano, tuttavia, la facoltà dell’aggiudicazione diretta invece della gara pubblica, nei settori di mercato nei quali l’azienda pubblica e quelle private concorrente possano e debbano competere su base paritaria di accesso all’infrastruttura per offrire servizi passeggeri e merci, diventa per l’azienda pubblica non una modalità per abbattere la trasparenza, ma per inverare il principio di neutralità tra controllo pubblico e privato delle aziende, neutralità che è sancita dal Trattato europeo sin dalla sua prima versione. Il Trattato afferma e promuove la concorrenza, non discrimina nel mercato la forma proprietaria a favore del privato. Potrà non piacere a mercatisti come noi, da sempre sospettosi e pronti a battagliare ed evidenziare il vantaggio da sussidi e trasferimenti diretti e indiretti che alle aziende pubbliche viene da parte dello Stato e che mancano ai privati concorrenti, ma è uno dei fondamenti da sempre dell’edificio europeo in materia di mercato e concorrenza. E’ così, e di conseguenza, a mio giudizio, Moretti fa bene a ricorrere a tutto ciò che, nell’ordinamento europeo, discende dunque dalla neutralità proprietaria. Se non lo facesse, l’azionista pubblico potrebbe arrivare a chiedergliene conto un domani fino a configurare una vera e propria azione di responsabilità, nel caso in cui a giudizio del Tesoro il mancato ricorso a gare dirette nell’AV o nel trasporto merci avesse l’effetto di determinare un improprio svantaggio di Trenitalia.

Del resto, secondo me Moretti ha fatto anche bene a non procedere subito ad affidamenti, ma a bandire una gara: se non avesse proceduto in questo modo, sarebbe inevitabilmente subito partito il coro di chi avrebbe potuto accusare Fs di opacità. Meglio, molto meglio aver scelto la gara, e di fronte al ricorso accolto del fornitore del concorrente mostrare all’azionista e a tutti i passeggeri che a questo punto si è costretti a reagire per non essere penalizzati. Non che la via dell’affidamento diretto sia poi a propria volta priva di tempi più lunghi di quelli consentiti a Ntv, visto che a quel punto, a doversi pronunciare preventivamente dovrebbe essere la Commissione europea. La normativa europea prevede infatti che, »per determinare se l’attività è direttamente esposta alla concorrenza«, si guardi ai criteri del relativo trattato che riguardano i beni o i servizi interessati, l’esistenza di beni o servizi alternativi, i prezzi e la presenza, effettiva o potenziale, di più fornitori dei beni o servizi in questione. Una richiesta specifica, in questo senso, deve essere fatta dal singolo Stato alla Commissione Europea che ha tre mesi per rispondere o, eventualmente, chiedere una proroga di ulteriori tre mesi.

La via alla concorrenza ferroviaria non si presenta meno ostica di quella aerea. Il particolare è che in entrambi i casi é Banca Intesa a giocare un ruolo di primo piano, visto che il capitale di tutti i soci privati di Ntv a cominciare da quello di Montezemolo è sin dall’atto costitutivo retrocesso in garanzia a Intesa. L’unico vero socio industriale del concorrente di Fs è l’incumbent pubblico francese Sncf. A testimonianza che la gara per l’apertura dei mercati nazionali è innanzitutto una gara tra giganti pubblici, con tedeschi e francesi pronti a far piazza pulita degli avversari.

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Ferrovie dello Stato: se la concorrenza inizia a premere /2010/02/18/ferrovie-dello-stato-se-la-concorrenza-inizia-a-premere/ /2010/02/18/ferrovie-dello-stato-se-la-concorrenza-inizia-a-premere/#comments Thu, 18 Feb 2010 07:08:16 +0000 Andrea Giuricin /?p=5222 Il trasporto ferroviario sta conoscendo una grande evoluzione negli ultimi anni. Il completamento della linea ad alta velocità ha permesso di collegare Roma e Milano in meno di tre ore a partire dallo scorso dicembre.
È di ieri un articolo interessante comparso sul Corriere della Sera che analizza la situazione di Trenitalia e le problematiche riscontrate nel corso del primo mese e mezzo di attivazione del nuovo servizio ad alta velocità.
L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha annunciato che a partire dal prossimo marzo verrà riformulata l’offerta di FrecciaRossa sulla Milano-Roma e sulle altre tratte ad alta velocità. L’incremento dell’offerta dal dicembre scorso è stato del 40 per cento, ma il load factor è sceso costantemente. Attualmente viaggiano sulla rete ad alta velocità sempre più treni di Trenitalia, ma sempre più vuoti. Questo è possibile perché il monopolista vuole occupare tutta l’offerta in vista dell’entrata di NTV, operatore privato, che inizierà il servizio il prossimo anno. Questa strategia è una tipica barriera all’ingresso operata da parte dell’operatore monopolista, che in questo caso è pubblico.
Nell’articolo, dove si riprendono le parole dell’AD di FS vengono lanciate pesanti accuse ad Alstom, il primo produttore europeo di treni ad alta velocità. Infatti circa il 70 per cento di tutti i treni AV circolanti in Europa sono stati costruiti da Alstom, che è stata anche l’azienda che ha lanciato il TGV insieme a SNCF.
A questo punto, dopo aver letto l’articolo del Corriere ci si può porre alcune domande. In primo luogo, Moretti parla come amministratore delegato FS o come capo di Trenitalia?
Rimane, infatti, irrisolta la separazione tra RFI, gestore della rete e Trenitalia, operatore monopolistico nell’alta velocità ferroviaria. Entrambe le società sono controllate al 100 per cento da Ferrovie dello Stato, delle quali Moretti è amministratore delegato.
Perché Trenitalia non si lamenta con RFI per i problemi della rete ferroviaria piuttosto che con Alstom? In caso di problemi sulla linea ferroviaria Trenitalia dovrebbe esporre le problematiche a RFI, la quale potrebbe poi rifarsi su Alstom.
Se un treno su sette è in ritardo per colpa di Alstom, quali sono le cause di oltre l’80 per cento dei ritardi di Trenitalia?
La società ferroviaria ha il problema dei treni vecchi, dato che non acquista convogli ad alta velocità da anni. Non è un caso che “entro fine luglio”, secondo quanto riportato dallo stesso Moretti vi sarà una gara per comprare nuovi convogli ad alta velocità.
Quel che meno preoccupa l’AD di FS è il dato sulla puntualità del servizio FrecciaRossa: il 90 per cento risulta essere in orario. Questo indice di puntualità sarebbe accettabile se la misurazione del ritardo fosse uguale a quella attuata negli Paesi dell’Unione Europea.
In Italia è in ritardo un treno se arriva entro il “quarto d’ora accademico”, mentre in tutta Europa si considera ritardo se il treno arriva in stazione oltre i cinque minuti.
Ai ritardi si lega anche la questione rimborsi. In Italia ormai è impossibile ricevere un rimborso perché è considerato rimborsabile il biglietto per un treno che ha un ritardo superiore all’ora. In Spagna il ritardo massimo accettabile è di cinque minuti.
Questa concezione di ritardo all’italiana è davvero preoccupante, così come sono preoccupanti le accuse lanciate contro i francesi di Alstom.
L’ultima domanda da porsi è questa: perché tutto questo odio verso i francesi? Il TGV forse non era uno dei migliori treni in circolazione? E perché nella stessa Francia i ritardi sono molto inferiori e non si computa il quarto d’ora accademico?
In realtà si comprende meglio tutto questo da una frase dell’amministratore delegato di FS, il quale sarcasticamente ha affermato che NTV “ha però affidato ad Alstom la produzione di nuovi treni veloci. Speriamo che siano più affidabili dei nostri, altrimenti la sfida neanche inizia”.
Le parole di Moretti sembrano indicare una cosa: la concorrenza inizia a premere Ferrovie dello Stato.

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Trenitalia va in Francia /2009/12/24/trenitalia-va-in-francia/ /2009/12/24/trenitalia-va-in-francia/#comments Thu, 24 Dec 2009 10:31:40 +0000 Andrea Giuricin /?p=4449 Le anticipazioni di alcuni quotidiani francesi circa l’entrata di Trenitalia nel mercato ferroviario francese sono certamente una notizia positiva. Probabilmente un poco di concorrenza, nel mercato più chiuso d’Europa, potrà portare dei cambiamenti a livello europeo. I consumatori d’oltralpe potranno vedere i benefici della concorrenza.
La Francia rimane il mercato meno liberalizzato d’Europa nel settore ferroviario a causa dell’importanza di SNCF, l’operatore ferroviario nazionale. Quest’azienda costa ai cittadini francesi circa 11 miliardi di Euro l’anno e ha alle sue dipendenze oltre 200 mila lavoratori. Nessun governo di centro-destra o centro-sinistra è mai riuscito a fare una riforma nel settore e i sindacati hanno ancora una posizione molto forte.
Il governo francese è il più contrario ad introdurre la concorrenza nel settore ferroviario; tuttavia dal primo gennaio del 2010 entrerà in vigore la liberalizzazione dei servizi ferroviari internazionali voluta dall’Unione Europea. Questa prevede che un qualunque operatore possa effettuare un servizio passeggeri su tratte internazionali. Una delle tratte in questioni è la Milano – Lione – Parigi, attualmente effettuata da Artesia, una società al 50 per cento di Trenitalia e al 50 per cento di SNCF.
In questo nuovo quadro competitivo, Veolia, un importante gruppo nel settore delle utilities francesi, ha deciso di entrare nel mercato passeggeri internazionali con la partnership di Trenitalia. In un primo tempo, il gruppo francese aveva portato avanti il progetto con la compagnia aerea AirFrance. Dopo il ritiro del gruppo aereo, alle prese con una difficilissima situazione nel trasporto aereo, ha deciso di guardare oltrefrontiera per trovare un nuovo partner.
L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, aveva già fatto richiesta l’estate scorsa di effettuare un servizio internazionale tra Milano e Parigi con una sosta a Lione. In questo modo l’azienda italiana avrebbe rotto il monopolio sulla tratta interna Lione – Parigi, una delle più redditizie in Europa.
Il nuovo progetto della probabile alleanza franco-italiana avrà come obiettivo l’entrata sulle principali tratte internazionali da Parigi, in particolari quelle verso Londra, Bruxelles e Milano. Il nuovo gruppo dovrebbe entrare sul mercato non prima del 2012/2013, poiché i tempi di consegna dei nuovi convogli non sono molto rapidi.
L’alleanza tra Trenitalia e Veolia spiega anche la rottura e la conseguente diminuzione dell’offerta di treni di Artesia. I rapporti tra SNCF e Trenitalia sono sempre più tesi, dato che l’operatore pubblico francese è entrato anche nel capitale di NTV, primo competitor nell’alta velocità del FrecciaRossa, con una quota del 20 per cento.
La tendenza nel trasporto ferroviario è quella di gruppi sempre meno nazionali. Se si dovesse ripetere quanto successo nel trasporto aereo, vi potrebbe essere tra diversi anni un’entrata di operatori low cost e e una conseguente  privatizzazione degli operatori ferroviari.
Certo questo cambiamento non avverrà prima del 2015/2020, quando anche i mercati nazionali verranno aperti alla concorrenza.
Nei prossimi anni dunque cambierà totalmente il trasporto ferroviario europeo, con l’entrata di nuovi operatori sulle tratte internazionali. I diversi mercati nazionali invece dovranno aspettare, dato che le resistenze di Francia e Germania, hanno posticipato l’apertura dei mercati domestici al 2016.
In Italia, bisognerà aspettare il 2011, quando NTV entrerà in concorrenza con Trenitalia su tutte le tratte nazionali.
La concorrenza probabilmente porterà benefici a tutti i passeggeri, sia in termini di qualità che di prezzo, come è successo nel mercato del trasporto aereo.

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