Non solo sorella acqua, ma anche fratello sole è sotto assedio. Il demone del profitto ha preso possesso delle perfide multinazionali che vogliono catturare la luce del sole, energia che il buon Dio ha regalato come un dono comune all’intera umanità , la luce che è gratis per tutti, e vendercela, e addirittura pretendono di essere sussidiate. Vogliono privatizzare il sole. Questo è intollerabile. Il Sole è di tutti! ¡El pueblo unido, jamás será vencido! Liberamente tratto da p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli.
Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e). Ci stanno rubando il sole! Come possiamo permettere che il sole, nostro padre, sia violentato e fatto diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani il sole è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.
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Finalmente Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo hanno trovato l’accordo e firmato il decreto per il Quarto conto energia. La buona notizia è che si tratta di un compromesso abbastanza ragionevole. La cattiva notizia è che, pur intervenendo su alcuni aspetti patologici del settore (e delle prime versione del decreto stesso), non ne cura i problemi fisiologici.
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Questa mattina ho avuto la fortuna di moderare (assieme alla bravissima Laura La Posta del Sole 24 Ore) il “forum tra le istituzioni e le associazioni dei produttori” di energia rinnovabile, presso il Solarexpo di Verona. E’ stata, per me, un’esperienza molto utile e interessante, che mi ha rivelato una serie di questioni che in precedenza non avevo colto fino in fondo. Ma partiamo dalle note di colore.
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Uno dei testi più forti della storia del liberalismo è la “Petizione dei fabbricanti di candele“, con la quale Frédéric Bastiat ridicolizza gli argomenti protezionistici attraverso l’immaginaria lamentela, appunto, dei produttori di candele contro la concorrenza sleale del sole. Se Bastiat vivesse oggi in Italia, scriverebbe la petizione dei fabbricanti di pannelli fotovoltaici.
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La pubblicazione dell’ultimo rapporto IBL sul costo dei sussidi verdi (qui lo studio e qui l’articolo del Sole 24 Ore che ne anticipava i risultati) ha suscitato polemiche di vario tipo. In particolare i nostri numeri hanno fatto arrabbiare Legambiente. Tuttavia l’organizzazione ecologista non ci rivolge critiche specifiche, scegliendo piuttoso una risposta benaltrista: è “ben altro†che fa lievitare i costi delle bollette, a partire dai sussidi a Trenitalia. Se fosse una partita a poker, rilancerei.
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Cari rinnovabilisti, non scendete in piazza. La guerra polarizza e costringe a fingere che al mondo esistano solo il bianco e il nero, il sì e il no, un estremo oppure l’altro. Sicché obbliga tutti quelli che osservano lo scontro, avendo magari delle posizioni sfumate (o, preferisco dire, razionali) a chiamarsi fuori, o a schierarsi a malincuore con la truppa meno distante dalle proprie posizioni. La guerra costringe a prendere le decisioni sbagliate. Questo è un aspetto cruciale che non tutti hanno metabolizzato. Per dirla nel modo più semplice e chiaro possibile, comunque vadano le cose l’età dell’oro è finita: i soldi non piovono più dal cielo e tutti, decisori pubblici e imprese del settore, sono chiamate a compiere scelte e correre rischi. Il reddito non è più garantito. Il rendimento non è più una variabile indipendente. Quindi è cruciale dare un assetto sensato, e stabile, a tutto l’ambaradà n.
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Degli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica penso tutto il male possibile. Perché sono antieconomici e producono una quantità risibile di energia, come dimostra il caso della Germania, sempre incredibilmente citato come esempio virtuoso, dove
le installazioni di nuovi moduli fotovoltaici nel solo anno 2009 sono costati ai consumatori oltre 10 miliardi di euro, e così sarà per il prossimo ventennio. E questo per immettere sulla rete elettrica lo 0,3% della domanda nazionale, praticamente nulla. Per tutti i pannelli installati prima, gli incentivi ammontano a oltre €30 miliardi
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Giordano Masini ambiente, energia agricoltura, coldiretti, fotovoltaico, incentivi, ogm, pac