Ma quanto conta davvero, il fattore cambio tra le valute delle tre macroaree mondiali, ai fini dell’exit strategy? Se diamo un’occhiata alle tante proposte del post Lehman, c’è da perdere la testa. Mi faccio aiutare da una guida, elaborata in proposito da Kati Suominen del German Marshall Fund a Washington. La conclusione? Il dollaro ha un solo nemico al momento, checchĂ© dicano in tanti. Un nemico interno, però. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino commercio mondiale, monete Barack Obama, BCE, Dollaro, euro, Fed, FMI, Keynes, ue, yuan
“Al pari della Germania sui conti” titola il Sole 24 Ore on line, riprendendo le trionfali dichiarazioni del Ministro dell’Economia Tremonti ai margini della riunione del Fondo Monetario Internazionale:
Secondo il ministro dell’economia Giulio Tremonti a dar conto della posizione relativamente buona dell’Italia nel campo della fiscal sustainability e del fatto che, in confronto a molti altri, da noi si dovranno fare meno sacrifici, sono proprio i dati comparativi del Fmi sull’aggiustamento fiscale che si richiede oggi a ciascun paese per tornare, dopo l’espansione anomala imposta dalla crisi finanziaria internazionale, verso una dimensione di bilancio fisiologica, nel giro di dieci anni. Prosegui la lettura…
Ugo Arrigo Senza categoria debito pubblico, deficit, finanza pubblica, FMI, Tremonti
Nel suo ultimo articolo, scritto per Project Syndicate, Dani Rodrik (economista eterodosso come può esserlo chi si discosta dai precetti di assoluta libertĂ dei movimenti di capitale) segnala un importante mutamento di rotta da parte del Fondo Monetario Internazionale, che lo scorso 19 febbraio ha pubblicato una nota di policy in cui si sostiene che tassazione e restrizioni sugli afflussi di capitale possono essere utili, oltre a rappresentare uno strumento “legittimo” dell’armamentario dei policymaker.
Prosegui la lettura…
Mario Seminerio finanza, macroeconomia, mercato FMI
 In sintesi sono state tre, le lezioni della quarantesima edizione del World Economic Forum, il grande circo Barnum della globalizzazione messo in piedi da quel geniaccio della comunicazione strategica che è Klaus Schwab. La prima: siamo ancora lontani dal sapere come darci regole nuove condivise per banche e intermediari finanziari. La seconda: possiamo dirlo ufficialmente, a 17 mesi dall’inizio della grande paura con Lehman Brothers, nel mondo post crisi le istituzioni nate a Bretton Woods, Fondo Monetario e Banca Mondiale, hanno perso ogni primazia. Terzo: è inutile illudersi, i timori per la soliditĂ della ripresa in campo europeo sono ancora molto forti. E, quel che è peggio, molto motivati. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino commercio mondiale, credito, euro, finanza, mercato, Stati Uniti, ue Crisi, davos, Draghi, FMI, FSB, ripresa, Tremonti
Su Noise from Amerika si intona l’inno funebre per il nostro paese, prendendo come pietra di paragone la Germania. I dati sono del World Economic Outlook del FMI e risalgono al mese di ottobre. Come la Germania ridurrĂ l’indebitamento netto nei prossimi anni è però ancora oggetto di discussione in questi giorni. E tutto fa pensare che il buco di bilancio si allargherĂ ancora un bel po’. Verrebbe da dire: “equilibrio” un accidenti! Che cosa induca infatti gli economisti dell’FMI (e l’autore di NfA) a credere che la Germania non sprofondi nel baratro dei debiti non è affatto chiaro. Basterebbe dare un’occhiata al dibattito politico tedesco delle ultime ore. Di tagli alla spesa non si discute piĂą. La Frankfurter Allgemeine di ieri parla di un governo che “a tutto gas si dirige nella nebbia politico-economica”. E così sarĂ .
Giovanni Boggero fisco deficit, FMI, germania, NfA, spesa pubblica
Negli States, dopo lo smacco sulla riforma sanitaria e quello sulle Olimpiadi, su Obama continua a piovere. Ora i maggiori media sono pieni di analisi come questa e questa. Dopo la dichiarazione congiunta di Brasile, Russia, India e Cina sulla preoccupazione di un dollaro dagli andamenti di cambio troppo unilateralmente indotti alla svalutazione e la loro conseguente richiesta di un sistema monetario internazionale piĂą bilanciato in ragione dei rispettivi pesi nell’economia mondiale, in America si parla esplicitamente di dollaro sotto attacco da una parte, e dall’altra ci si interroga però sugli effetti reali di un dollaro inevitabilmente portato a indebolirsi ulteriormente. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Senza categoria BCE, Dollaro, euro, Fed, FMI, yuan