Riceviamo da Giordano Masini e volentieri pubblichiamo
All’indomani della frana del monte Toc, che il 9 ottobre 1963 precipitò nel lago a monte della diga del Vajont generando un onda che sorvolò la diga stessa e distrusse la città di Longarone (le vittime furono 1917), in pochi furono disposti a riconoscere come all’origine della tragedia ci fossero pesantissime responsabilità umane. Ci fu bisogno di un lungo processo per accertare, tra mille resistenze e difficoltà , quello che pochi andavano dicendo da ben prima del disastro:
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Guest ambiente, pensiero disastri naturali, idrogeologia, pregiudizio, scienza
A destra come a sinistra, la tragedia messinese viene letta sostanzialmente nello stesso modo: come effetto di una carenza di intervento pubblico. L’idea è che ci sia bisogno di “più Stato†per la cura del territorio, “più Stato†per impedire abusivismi, “più Stato†per delineare una politica ambientale che sia poi tradotta in realtà e, alla fine, eviti altri smottamenti tanto disastrosi. L’idea che sia possibile leggere le cose diversamente neppure è presa in considerazione. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri Senza categoria Barbara Spinelli, disastri naturali, Messina, proprietà privata, Silvio Berlusconi, urbanistica