Il riscaldamento globale sarà anche la più grande minaccia di sempre, ma c’è una minaccia ancora più grande: che gli agricoltori europei non facciano abbastanza soldi. La Commissione europea ha aperto un’indagine per verificare se i produttori americani abbiano esportato biodiesel nell’Ue attraverso paesi terzi, per evitare i dazi; per la stessa ragione, intende controllare che le importazioni non avvengano in miscele con meno del 20 per cento di biodiesel, che sono escluse dal dazio straordinario di 237 euro / tonnellata creato l’anno scorso.
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Carlo Stagnaro energia biocarburanti, dazi, mandelson, protezionismo, ue, USA
Il mercato dove è possibile, lo Stato quando necessario. Era questa, nella campagna elettorale 2008, la formula standard con la quale Giulio Tremonti ribadiva la proposta ampiamente illustrata nel suo libro, La paura e la speranza: non tirarsi indietro nell’uso dei dazi, sia pur coordinati a livello europeo, per rispondere alla concorrenza sleale in tanti settori esercitata dalla Cina, precipitosamente ammessa al WTO nel 2001 per sostenere, in realtà , lo squilibrio delle partite estere degli Usa in cambio dell’ingresso in forze nel mercato a più alti consumi del mondo. Ma già dal 2003 Tremonti aveva preso a indicare la via dei dazi anticinesi. In quell’anno si recò insieme a Bossi per la prima a volta apposta a Prato, nel distretto tessile occupati dai cinesi in forze, per dire che il leader leghista aveva ragione, e che bisognava piantarla con il mercatismo arrendevole. Senonché oggi Tremonti parla di posto fisso, dell’IRAP intoccabile, della finanziaria da tutelare dall’assalto dei suoi colleghi di governo. Di dazi, non parla più. Né lui né la Lega. Un caso? Non proprio. Sono almeno tre, le ragioni per cui il tema ha perso punti. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, commercio mondiale, liberismo, mercato dazi, diritti sociali, globalizzazione, tutele del lavoro