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Posts Tagged ‘crisi finanziaria’

È necessaria una tragedia greca per ottenere le liberalizzazioni anche in Italia?

24 novembre 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Luigi Ferrata:

Vittorio da Rold su il Sole 24 Ore del 23 novembre analizza le ricette adottate dal Governo greco per fronteggiare la crisi.  Si tratta di una serie di liberalizzazioni e riforme strutturali che incidono in profondità nel tessuto sociale e burocratico del Paese. Da Rold sottolinea anche come Papandreu sia consapevole dell’impopolarità delle proprie scelte, ma che sia determinato a proseguire anche a costo di essere sconfitto alle elezioni.

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Guest debito pubblico, liberalizzazioni , , ,

Benoît Mandelbrot. In memoriam

18 ottobre 2010

Riceviamo e pubblichiamo da Galeazzo Scarampi del Cairo, Board member dell’Istituto Bruno Leoni.

Scomparso giovedì scorso a ottantacinque anni, Benoît Mandelbrot è stato un importante matematico che ha conservato la capacità “artistica” di visualizzare problemi astratti e la curiosità di cercare reppresentazioni matematiche di forme apparentemente non regolari. Mandelbrot preferiva parlare di “roughness”, intendendo rough come il contrario di regolare, ed ha saputo esprimere la (mancanza di) regolarità in un semplice numero, così come semplice è l’equazione (z–>  z^2 +c) sottostante al famoso “Mandelbrot set”

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Guest liberismo, teoria , , , , , , ,

Tony Blair sulla crisi

3 settembre 2010

Dopo che altri hanno già insistito sul monito al Partito Laburista contenuto nell’autobiografia di Tony Blair, A Journey, oggi il Wall Street Journal riporta alcuni passi del libro dedicati alla crisi finanziaria che ha contribuito prima a una straordinaria risalita di Gordon Brown nei sondaggi (sembrava “un keynesiano al posto giusto e al momento giustoâ€) e poi invece alla sua sconfitta elettorale.

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Alberto Mingardi finanza, liberalizzazioni , , , , , ,

Ricordate la crisi finanziaria del 33 d.C.?

7 luglio 2010

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

Sul sito Working Ideas è stato condotto un approfondimento degli Annales di Tacito, storico latino, in quanto richiamati in un discorso di Trichet a Stanford. Oltre a suggerire di leggere questo gustoso articolo, voglio aggiungere qualche riflessione. Prosegui la lettura…

Guest informazione, macroeconomia, pensiero , , ,

Degli errori della storia davanti alle crisi, inflazione e politica

5 luglio 2010

Post a integrazione degli ultimi due di Pietro Monsurrò – veramente ottimi, a mio avviso, consentono anche a chi non sia tecnicamente esperto di farsi un’idea non solo del nostro punto di vista, ma della pluralità di orientamenti nella letteratura economica su cause e risposte alla grande crisi del ’29, rispetto alla crisi attuale (e cioè per come lavediamo noi al  riallineamento dei grandi debiti indotti da prezzi sopravvalutati di asset effetto della politica monetaeria lasca seguita dagli USA con Greenspan). E’ verissimo, che chi non mpara le lezioni della storia  è talvolta o spesso condannato a ripeterne errori. Ma è anche vero che confondere storie diverse – quella del ’29 e quella attuale – credendo si debba oggi applicare le ricette di allora significa candidarsi a errori ancora peggiori. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Stati Uniti, credito, finanza, macroeconomia, mercato, ue , , , , ,

Anche Business Week tax-nd-spend, contro Alesina

2 luglio 2010

La gratitudine di Wall Street per la riforma bancaria di Obama che in definitiva celebra un nuovo compromesso tra regolatori e grandi intermediari, invece di preludere a politica monetaria meno lassista e a meno salvataggi a spese del contribuente, inizia a dare i suoi risultati. Qui il commento critico che Business Week riserva alla tesi di Alberto Alesina, per il quale tagliare i bilanci pubblici porta a più crescita, esempi alla mano di Paesi che hanno perseguito con successo tale strada come l’Irlanda, l’Olanda e la Norvegia. Se anche Business Week, abitualmente tra i falchi sulla spesa pubblica e le tasse, si è iscritto al partit0 tax and spend, significa due cose. La prima è che la divisione in campo teorico vede i keynesiani in netto vantaggio, checché strepiti Krugman. La seconda è che in primis i grandi gruppi finanziari americani preferiscono oggi uno Stato che spende molto, perché è la miglior premessa per continuare a esserne inondati di liquidità a costo zero, anzi negativo. Come a dire: l’errore di fondo continua.

Oscar Giannino Stati Uniti, credito , , ,

Anche Taylor stronca la “nuova” finanza di Obama

1 luglio 2010

Abbiamo coperto di critiche il Reform Bill finanziario di Obama. Ma il nostro monetarista preferito, John Taylor, è ancora più spietato. Qui la sua stroncatura odierna del Frank-Dodds Act. I margini aggiuntivi di discrezionalità attribuiti ai regolatori americani su materie decisive come i derivati e la loro trattazione su mercati regolamentati, sui tempi e sui modi delle modalità di proprietory trading delle banche entro certi limiti del proprio patrimonio di vigilanza ma con separazioni societarie e gestionali tutte ancora da riempire di contenuti, la retorica della tutela del consumatore in nome della quale si introduce un nuovo regolatore competente per prodotti e servizi che nulla hanno a che fare con la crisi, come si può vedere i difetti sono tanti e gravi. Del resto, servono a coprire la vera ragione della crisi stessa: cioè, per chi la pensa come noi, errori dei regolatori monetari e dei mercati e non del mercato in quanto tale, come ancora una volta qui – a beneficio dei tanti sordi, antimercatisti e statalisti incalliti – Taylor spietatamente argomenta.

Oscar Giannino Stati Uniti, credito, finanza, macroeconomia, mercato , , , ,

Bolla, per Mankiw i mercati hai voglia se devono scendere…

16 giugno 2010

I corsi al ribasso da metà gennaio per l’eurocrisi ischiano di far diventare tutti strabici, pensando che appena avverrà un qualche euromiracolo subito i mercati rischizzeranno decisi verso l’alto. Mah, lascio a ognuno le sue convinzioni. Se andiamo oltre i timori quotidiani di mercato – oggi indici in altalena per i soliti timori bancari spagnoli visto che il capo del FMi domani è in Spagna;  poi indici in risalita alla nortizia che BP accetta di versare 20 miliardi di dollari tanto per cominciare nel fondo destinato a rifondere i danni per la marea nera negli USA, quando in teoria secondo la legge vigente il massimo dei danni dovrebbe essere solo entro i 75 milioni, alla faccia del giustizialismo; infine nuova doccia gelata alla notizia che le nuove case USA a maggio tornano ai minimi da dicembre – in realtà le serie storiche ci dicono un’altra cosa. Date un’occhiata qui.   Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Stati Uniti, finanza, mercato , ,

La teoria austriaca del ciclo economico: un po’ di chiarezza

27 maggio 2010

di Anthony J. Evans

Questo articolo è stato pubblicato originariamente il 25 maggio 2010 sul blog dell’Institute of Economic Affairs, che ringraziamo per la gentile concessione alla ripubblicazione su chicago-blog.

Il mese scorso Martin Wolf si è chiesto sulle pagine del Financial Times: «L’economia “austriaca†spiega le crisi economiche meglio delle altre scuole di pensiero?».

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Un’idea per il capitale delle “troppo grandi per fallire”

17 febbraio 2010

Ieri l’Ecofin ha respinto al mittente i bellicosi propositi obamiani sulle banche. L’Europa non condivide la linea Volcker, tornare a separare banche commerciali da banche d’investimento, proibendo alle prime di comportarsi come hedge fund e di utilizzare i fondi dei depositanti per il proprieary trading.  Era scontato, vista l’estemporanetà unilaterale dell’uscita del presidente USA, una mera reazione alla sconfitta in Massachussetts. Ma è anche giusto, secondo me, perché la storia non torna indietro ma va avanti, e dunque bisogna trovare soluzioni nuove a problemi nuovi. Ho appena letto di un’idea per l’appunto nuova, che non mi sembra male. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, finanza ,