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Posts Tagged ‘Copenhagen’

Il miele climatico sulla lingua biforcuta del Dragone

23 marzo 2010

La concorrenza sleale, spiega Wikipedia, è “l’utilizzo di tecniche e mezzi illeciti per ottenere un vantaggio sui competitori o per arrecare loro un danno“. Manca, però, una parola per definire il comportamento di chi si fa concorrenza sleale da sĂ©: se uno diffonde sul suo conto informazioni calunniose, con chi può prendersela se non vende piĂą i suoi prodotti? Paradossalmente, è proprio questo che l’Unione europea sta facendo nel delicato gioco climatico. Lo hanno capito benissimo i cinesi (mentre in tutte queste schermaglie gli americani stanno alla finestra, al momento). Tant’è che l’evoluzione della posizione di Pechino suona molto da presa per il culo di Bruxelles. Solo che Bruxelles non se ne accorge.

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Carlo Stagnaro energia , , ,

Il fallimento di Copenhagen, l’illusione di Kyoto. Di Corrado Clini

24 dicembre 2009

Riceviamo da Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente, e volentieri pubblichiamo.

Quando nel settembre 1999 il Senato USA, all’unanimitĂ , aveva respinto la proposta del presidente Clinton di  ratifica del Protocollo di Kyoto, e dopo che nel dicembre 2000 si era consumata la rottura tra USA e Europa in occasione della COP6 dell’Aja, la comunitĂ  internazionale avrebbe dovuto ricercare una strada diversa da quella del Protocollo per affrontare l’emergenza globale dei cambiamenti climatici: questo avrebbe dovuto essere in particolare l’obiettivo dell’Unione Europea, che aveva la leadership internazionale sui cambiamenti climatici. Prosegui la lettura…

Guest energia , , , , , , ,

La lotta ai cambiamenti climatici

18 dicembre 2009

Obama (forse) può salvare (le apparenze di) Copenaghen, ma vuole?

17 dicembre 2009

L’ultima parola ce l’ha messa Pechino, ed è una parola di onestà e trasparenza: a Copenaghen non si chiuderà nessun compromesso. In queste ore i delegati si stanno accapigliando per coagulare il consenso almeno su una vaga dichiarazione che possa contenere i germi di un trattato futuro, ma le probabilità di costruire un documento che abbia un qualche peso sono più basse che mai. Semplicemente gli interessi in gioco sono troppo distanti. Chi sperava che Barack Obama, che sbarcherà domani nella capitale danese, avrebbe portato gli Usa sulla strada europea, oggi deve fare i conti con la realtà. Come ha scritto Peter Brown su Capital Journal, il blog del Wall Street Journal, sul clima “Obama, il presidente più progressista della storia americana, è una voce conservatrice”.

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Carlo Stagnaro energia , , , ,

Pioggia dura su Copenhagen?

13 dicembre 2009

Per Copenhagen, le Nazioni Unite si sono appropriate come “inno” di una delle piu’ belle e piu’ note canzoni di Bob Dylan, “A Hard Rain’s A Gonna Fall”. Posto che la “politicizzazione” di Dylan e’ un’attivita’ tanto praticata quanto insulsa, che si tratta sicuramente del cantore piu’ significativo e talentuoso delle migliori istanze del Sessantotto, che lui stesso cerca da una vita di appendere al chiodo la sua casacca di “simbolo di una generazione”, che nel mezzo del primo volume della sua autobiografia si trova una frase spiazzante come “My favorite politician was Arizona Senator Barry Goldwater”, che nella vita ha cambiato volentieri e senza farsene colpa idee e fedi,  ammesso tutto questo: Hard Rain e’ una canzone che parla di un olocausto nucleare (I heard the sound of a thunder, it roared out a warnin’ / Heard the roar of a wave that could drown the whole world), infarcito di metafore apocalittiche. Il riscaldamento globale viene quindi apertamente indicato come la causa della prossima fine del mondo. Non come un fattore di rischio, non come un processo problematico da arrestare, non come l’effetto inintenzionale terribile di azioni intenzionalmente volte ad altro: ma come qualcosa che vale, sul piano etico, un’azione militare volta al consapevole e totale annichilimento del nemico.
Ora, quale che sia la vostra opinione su Copenhagen e il “consenso” ecologista, permettete una domanda: da quando in qua l’ “inno” di una conferenza internazionale deve servire a spaventare la gente?

Alberto Mingardi Senza categoria , , ,

Il cul de sac: Chicago-blog anticipa l’accordo di Copenhagen

10 dicembre 2009

Parlare tra sordi è uno sport poco esaltante, ma ciascuno è libero di farlo, se crede. A spese sue. A Copenhagen, invece, i sordi stanno discutendo animosamente, tra una portata e l’altra, al ritmo di un tassametro che, dopo 11 giorni di battibecchi, segnerĂ  143 milioni di euro. Per decidere cosa? Chicago-blog è in grado di anticipare i contenuti dell’accordo politicamente vincolante che uscirĂ  dal vertice.

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I numeri di Copenhagen: i delegati emettono 2 tonnellate di CO2 a testa in 11 giorni, come un cinese in sei mesi

7 dicembre 2009

1200 auto con autista, 140 jet privati, un carcere temporaneo per ospitare, all’occorrenza, 4.000 detenuti. Si mette in moto la macchina per salvare il mondo e, di certo, qui non si risparmia. Nè sulle spese, nĂ© sull’ambiente. Lo racconta, con dovizia di particolari e pettegolezzi, Andrew Gilligan sul Times, che insiste – giustamente – sui lussi e gli sprechi che si concederanno i 15.000 delegati, 5.000 giornalisti e 98 leader politici, a cui si aggiunge un imprecisato numero di curiosi, ong, manifestanti, fancazzisti e casinari. Secondo gli organizzatori, lo svolgimento dei lavori determinerĂ  il rilascio in atmosfera di 41.000 tonnellate equivalenti di CO2. Tanto quanto ne consuma in un anno una cittĂ  di 150 mila abitanti.

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Carlo Stagnaro energia , , , , ,

Non sanno quello che dicono

30 novembre 2009

Pare che, prima di parlare, sia utile collegare il cervello. Forse i negoziatori danesi, nella foga di rendere vagamente utile, se ne sono dimenticati. La loro proposta di “compromesso” (ah ah) sarebbe assai comica, se non fosse tragica realtĂ . La tragicitĂ  non consiste nelle possibili conseguenze della bozza: non ce ne saranno, anche se verrĂ  approvata. La tragicitĂ  consiste nel fatto che queste persone non si rendano minimamente conto di quello che dicono. Non vi chiedo di fidarvi di me, nĂ© voglio accompagnarvi per mano attraverso un lungo e intricato ragionamento. Solo una figura, e qualche numero.

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Carlo Stagnaro energia , , , ,

Breaking News. Obama vende il Colosseo

25 novembre 2009

Cioè no, scusate, si impegna a ridurre le emissioni del 17 per cento al di sotto del 2005 entro il 2020. Potrebbe anche impegnarsi a invadere Marte. Tanto il Senato non gli ha dato la delega farlo, e non gliela darà: tutto quello che Obama può vendere a Copenhagen è fumo.

Carlo Stagnaro energia , , ,

Clima, Obama vede i sorci verdi

11 novembre 2009

Lo diciamo da tanto tempo, noi di Chicago-blog. E non era difficile da capire. Ma ormai, è pressochĂ© certo che il Senato americano non voterĂ  alcun provvedimento climatico entro la fine dell’anno. Niente Senato, aria fritta a Copenhagen. Niente 2009, voglio vedere se l’amministrazione si presenterĂ  all’appuntamento col mid term portando in dono the biggest tax increase in American history. Il bello è che a dirlo non sono i soliti gufi, tra i quali mi iscrivo volentieri: sono i leader democratici ad ammettere che, di questo passo, si andrĂ  poco lontano.

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