Appena nato Nicolò ha conosciuto un signore che gli ha fatto subito simpatia, per l’evidente perizia con la quale lo maneggiava. Dapprincipio ha pensato fosse colui che nove mesi prima aveva contribuito con una Y al suo patrimonio genetico; poi, una volta compreso che suo padre non era stato abbastanza coraggioso da entrare in sala parto, ha appurato che si trattava del pediatra, ed ha subito deciso di adottarlo come suo medico permanente per i prossimi anni.
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Nicolò D. mercato, welfare Concorrenza, sanitĂ
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Costanza Gallo.
In Cile nei primi anni ’80 il governo diede agli agricoltori, alle imprese e agli enti locali la possibilitĂ di avere diritti di proprietĂ sull’acqua delle aree in cui erano insediati. Fino ad allora nelle zone rurali solo il 27% della popolazione aveva accesso all’acqua potabile, oggi ad essere connesso alla rete idrica è il 94%. Fredrik Segerfeldt in “Acqua in vendita? Come non sprecare le risorse idriche” (IBL Libri) illustra con estrema schiettezza questo ed altri esempi di esperienze di “privatizzazione” dell’acqua nei paesi in via di sviluppo. Prosegui la lettura…
Guest Acqua, liberalizzazioni beni pubblici, Cile, Concorrenza, IBL Libri, infrastrutture, Segerfeldt, tariffe
All’Italia serve un liberista vero, perchĂ© c’è una questione trinitaria. No, non sono impazzito, non è la Pasqua mistica di resurrezione che si avvicina dopo le Palme. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino BCE, debito pubblico, euro, fisco, liberalizzazioni, monete BCE, Concorrenza, germania, Italia, spesa pubblica, Tremonti, ue
Nonostante la molta e spesso inutile retorica spesa a favore della necessità di aprire spazi all’iniziativa privata (anche modificando la Costituzione, se necessario), il nostro apparato politico-burocratico continua a procedere sulla vecchia strada, moltiplicando norme, gruppi privilegiati, obblighi di vario genere.
L’ultima “trovata” consiste nel pretendere che chiunque voglia installare semplici router disponga di un apposito patentino. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri liberalizzazioni, telecomunicazioni Concorrenza, liberalizzazioni, liberismo, mercato, telecomunicazioni
Ogni tanto bisogna occuparsi di problemi di fondo e di lunghe prospettive. Non perchĂ© avesse torto Keynes che chiedeva risultati a breve, visto che tra ics decenni saremo comunque morti, ma perchĂ© è solo un’occhiata al lungo termine alle nostre spalle quella che ci fa capire meglio quali nuovi errori evitare. Da questo punto di vista, c’è un e-book che consiglio, vale a mio giudizio per intero i 4 dollari che vi costerĂ scaricarlo. Si intitola The Great Stagnation: How America Ate All The Low-Hanging Fruit of Modern History,Got Sick, and Will (Eventually) Feel Better. L’ha scritto Tyler Cowen, un economista libertario-cane-sciolto non meno critico verso i repubblicani che i democratici, che insegna alla George Mason, scrive per il New York Times, e insieme al collega Alex Tabarrok dal 2003 col loro blog Marginal Revolution è la seconda stella del firmamento internettiano economico con Paul Krugman (io tifo per Cowen, ovvviamente). E’ un libro che parla di America, ma utilissimo anche a noi. Il problema centrale: perchĂ© il reddito medio dei cittadini non cresce piĂą come nei tumultuosi decenni del dopoguerra e fino alla fine anni Settanta? Prosegui la lettura…
Oscar Giannino commercio mondiale, export, macroeconomia, telecomunicazioni Concorrenza, liberalizzazioni, unione europea, USA
Il rapporto tra tassisti e clienti a Roma è più incandescente di quello tra laziali e romanisti.
Chiunque viva nella capitale, o vi si rechi abitualmente, conosce bene quanto sia asimmetrico il contratto di servizio tra le due categorie, quanto vana sia ogni lamentela di disservizio, quanta sproporzione ci sia non solo fra le tariffe e i km percorsi o il tempo trascorso, ma piĂą in generale fra le tariffe e le condizioni che il cliente deve per forza accettare, non potendo essendoci alternative reali: carenza di taxi, tariffa aggiuntiva a Roma Termini, attese di minuti al telefono per la prenotazione, etc. Prosegui la lettura…
Serena Sileoni Antitrust, liberalizzazioni, mercato, trasporti Concorrenza, licenze, roma, tariffe, taxi
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Diego Valiante.
Leggevo senza molte sorprese un articolo sulle scritte contro Marchionne rinvenute a Torino in questi giorni. Al di lĂ del singolo episodio assolutamente da deprecare, c’è di fatto un conflitto sociale che oggi cresce nel Paese, ma che viene discusso sui nostri media in una maniera strumentale e a mio parere poco costruttiva. Si tratta agli occhi di tutti della solita contrapposizione tra capitalismo/liberismo e coloro che vogliono difendere lo stato sociale e il ‘lavoro’ (come se ci fosse una sola definizione di lavoro a cui tutti noi ci dovremmo prostrare). Prosegui la lettura…
Guest debito pubblico, liberalizzazioni, Mercato del lavoro, sindacato, spesa pubblica, welfare Cina, Concorrenza, Fiat, globalizzazione, riforme, sviluppo
di Luciano Lavecchia e Carlo Stagnaro
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili  2 dei 3 quesiti referendari posti da varie associazioni inerenti la Riforma del Servizio Idrico Integrato (SII), in particolare i quesiti n.1 e 3. Nella retorica referendaria, è come se la società civile avesse segnato un goal nella sua partita contro la speculazione finanziaria. Eppure, qualcosa non torna – oltre al fatto che sono stati decenni di gestione pubblica a creare un sistema ove mediamente 35 litri, su 100 immessi, si perdono lungo la strada.
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Luciano Lavecchia liberalizzazioni acqua, Concorrenza, IBL, liberalizzazioni, referendum, Sicilia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Flavio Stanchi.
Sebbene la riforma dell’istruzione sia sulle bocche di tutti da ormai lungo tempo, in pochi tra i suoi detrattori hanno saputo presentare un’alternativa concreta che non fosse il consolidamento dello status quo. Eppure, qualche esempio non troppo lontano da cui poter trarre ispirazione ci sarebbe. Prosegui la lettura…
Guest liberalizzazioni Concorrenza, istruzione, privatizzazione, scuola, Svezia, voucher, Welfare State
Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata sull’interpello promosso da un contribuente in merito al trattamento fiscale di alcune vincite conseguite per effetto della partecipazione a giochi online.
Con il suo parere l’Agenzia ha confermato la soluzione piĂą prevedibile: tali introiti rientrano nel campo d’applicazione dell’articolo 67, comma 1, lettera d) del TUIR, e vanno dunque indicati in dichiarazione come redditi diversi; senza – peraltro – poter dedurre le spese di produzione (cioè le puntate per la partecipazione ai concorsi), secondo il dettato dell’articolo 69, comma 1.
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Massimiliano Trovato mercato, telecomunicazioni Concorrenza, gioco online, tasse