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Posts Tagged ‘comunismo’

Yegor Gaidar (1956 – 2009). Il coraggio di essere impopolare

19 dicembre 2009

Oggi la città di Mosca ha reso l’ultimo saluto a Yegor Gaidar, l’architetto delle riforme che hanno consentito la transizione della Russia dalla bancarotta del comunismo a un sistema, più o meno, di mercato. Il presidente russo, Dmitri Medvedev, lo ha ricordato per i suoi

passi decisi per riformare i fondamentali del libero mercato e spostare il nostro paese verso un sentiero di sviluppo fondamentalmente nuovo… In un momento di cambiamento radicale, egli si è assunto la responsabilità di misure impopolari, sebbene cruciali.

Non so se le parole di Medvedev siano sincere, né so se Medvedev davvero interpreti – come alcuni sostengono – lo slancio riformista ancora presente nel paese. Di certo, però, ha colto perfettamente la funzione svolta da Gaidar.

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Carlo Stagnaro liberismo, mercato , , , , , , ,

A vent’anni dal muro. Non dimenticare

7 novembre 2009

A vent’anni dal muro: non dimenticare

7 novembre 2009

Mi impressiona un poco che, nelle rievocazioni della caduta del Muro, manchi puntualmente un protagonista: Ronald Reagan, ridotto a comprimario in resoconti in cui si celebra la lungimiranza di Gorbaciov o Kohl, o si rivaluta Craxi spietatamente (e giustamente) confrontato con la miopia dei leader del PCI. L’assenza di Reagan e’ la rimozione del piu’ ideologicamente pericoloso dei protagonisti di quelle vicende. L’unico forse che lucidamente perseguiva cio’ che si sarebbe poi verificato, abbattuto il Muro: un’esplosione di liberta’. Un modesto contributo per non dimenticare e non dimenticarlo. Mr Gorbaciov, Tear Down This Wall.

Alberto Mingardi Senza categoria , ,

A venti anni dal Muro: non dimenticare

6 novembre 2009

Devo a Bryan Caplan su EconLog una fantastica citazione da “La rivoluzione tradita” di Trotsky. È uno dei modi migliori per ricordare i vent’anni della caduta del Muro a Berlino. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino liberismo, mercato ,

Psyco-media e anniversari, il 1929 e il Muro

1 novembre 2009

È casuale o vuol dire qualcosa, che nel circo mediatico nazionale – ma anche internazionale, tutto sommato - l’ottantesimo anniversario della crisi del 1929 sia passata sotto pressoché totale silenzio, tranne pochi accenni a margine? Il Black Tuesday che sprofondò l’America nel terrore avvenne il 29 ottobre. Eppure sembra proprio che, da noi ma anche negli USA, l’anniversaristica mediatica prediliga nove a uno il ventennale della caduta del Muro di Berlino, con tanto di giallo del tutto irrilevante su quale varco davvero si aprì per primo, quale il sottufficiale che per primo n0n applicò gli ordini dei vertici della RDT, e via proseguendo. No, non è un caso. I riflessi condizionati dei media sono amplificatori di processi decisionali e di valutazione dell’incertezza che da vent’anni a questa parte trovano sempre maggior campo d’indagine nell’epistemologia cognitiva, nelle neuroscienze e nella cosiddetta neuroeconomy o behavioural finance, che valse nel 2002 il premio Nobel per l’economia attribuito, insieme a Vernon Smith che ci è caro, per la prima volta a uno psicologo, il grande israeliano Daniel Kahneman (per chi volesse approfondire sulle attività accademiche e di mercato in Italia, qui). E dunque che cosa di dice, la scelte dei media? Tre cose. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino finanza, informazione, mercato , , , , , ,