Government Motors e i tesoretti della Bad Company
Mentre si discute della apparentemente prossima stabilizzazione della congiuntura americana, almeno per il terzo trimestre, grazie anche al travolgente successo del programma di rottamazione auto “cash for clunkers” (che in realtà “prende a prestito” domanda dal futuro, e crea condizioni di dipendenza strutturale del settore dai sussidi pubblici, come ben sappiamo noi europei), giunge la notizia che General Motors riceverà un prezioso dono dal suo nuovo azionista di controllo, il governo degli Stati Uniti. Alla nuova GM, quella che emergerà dalla procedura di Chapter 11, sarà infatti consentito di utilizzare i crediti d’imposta derivanti dal “tax-loss carry forward”, cioè dal riporto a nuovo delle perdite a compensazione degli utili futuri, fino a 20 esercizi successivi. L’entità di questo dono è pari a 16 miliardi di dollari.
