L’accordo per Pomigliano raggiunto oggi recepisce l’intesa di giugno non firmata dalla Fiom, ma soprattutto estende alla newco campana la condizione posta anche nell’accordo di Mirafiori, cioè l’esclusione dalla rappresentanza sindacale delle sigle che non sottoscrivono le intese. E’ una condizione che i sindacati dei metalmeccanici appartenenti a Cisl, Uil, Ugl e Fismic approvano e condividono. Ma sbaglia moltissimo chi, credendo così di dar manforte a Sergio Marchionne, parla di “svolta americana”. Non lo è affatto. Qui non si propone di abbattere a meno della metĂ la paga dei neoassunti. Non sono americane le nuove intese su turni e pause, retribuzione aggiuntiva e lotta all’assenteismo, straordinari oltre la quota indicata dal contratto nazionale e contestuali impegni a non proclamare scioperi e agitazioni quando l’azienda chiederĂ proprio quegli straordinari aggiuntivi. E anche la nuova clausola sulla rappresentanza, anch’essa con l’America non c’entra niente. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto auto, Cgil, Fiat, Fiom, sindacato
La presentazione pubblica, martedì scorso, del coraggioso volume di Riccardo Cappello (“Il cappio. PerchĂ© gli ordini professionali soffocano l’economia”, edito di recente dalle edizioni Rubbettino) ha offerto spunti di notevoli interesse. Oltre a Donatella Parrini, a Nicola Iannello e all’autore, ha partecipato all’iniziativa – tenutasi in un’aula del Senato (qui vi è la registrazione) – anche Pietro Ichino, che come gli altri intervenuti ha mostrato di apprezzare il volume,  si è espresso apertamente contro il corporativismo che domina l’Italia e contro la legge di riforma in discussione (che quelle logiche si propone di rafforzare), e infine ha pure ricordato un gustoso episodio, da lui vissuto in prima persona. Prosegui la lettura…
Carlo Lottieri Mercato del lavoro, diritto, liberalizzazioni, liberismo, sindacato, teoria avvocatura, Cgil, compensi minimi, Pietro Ichino, riforma professioni
Dieci, cento, mille Pomigliano. Le nuove regole contrattuali sottoscritte da Confindustria nel 2009 con tutti i sindacati meno la Cgil, l’accordo applicativo delle nuove regole per piĂą produttivitĂ in cambio di piĂą salario detassato proposto da Fiat a Pomigliano e approvato alle urne da due terzi dei dipendenti, hanno compiuto ieri un altro passo verso la rivoluzione delle relazioni industriali italiane. All’unanimitĂ , il consiglio direttivo delle imprese meccaniche di Confindustria ha infattin ieri affidato al presidente, Pierluigi Ceccardi, il mandato di procedere alla disdetta del contratto dei metalmeccanici siglato il 20 gennaio del 2008. La Fiom è insorta, il suo segretario Maurizio Landini ha giudicato la scelta come una vera e propria lesione alle regole democratiche del Paese. Prima dell’analisi della nuova fase che si apre, è il caso di spiegare ai non addetti ai lavori in che cosa davvero consiste, la scelta confindustriale adottata tra le reazioni positive di tutte le altre sigle sindacali. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto auto, Cgil, Confindustria, Fiat, Mercato del lavoro, sindacato
La vicenda Pomigliano si mette sempre peggio per la sinistra, sindacale e politica. Lo dico senza alcuna iattanza nè soddisfazione. Di fronte a svolte di questa importanza, per il rilievo in Italia dell’azienda che le propone, e per l’impatto che intese simili potrebbero avere in tutto il manifatturiero italiano internazionalizzato ed esposto alla concorrenza estera, quel che sichiede alla sinistra è di avere come minimo le idee chiare. Non ce l’ha, purtroppo. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Diritti individuali, Mercato del lavoro, auto auto, Cgil, Fiat, Fiom, Mercato del lavoro, pd, Pomigliano
Il rifiuto della FIOM all’accordo con Fiat per lo sviluppo di Pomigliano d’Arco è un clamoroso autogol da parte del sindacato e la dimostrazione che, in Italia, investire è molto difficile. Prosegui la lettura…
Andrea Giuricin auto, trasporti auto, Cgil, Fiat, Fiom, Marchionne
Il Comitato Centrale della Fiom ieri ha confermato il no all’intesa su Pomigliano. raggiunta venerdì tra Fiat, e metalmeccanici di Cisl, Uil, Ugl e Fismic. La decisione è stata assunta all’unanimitĂ . La minoranza della categoria, ma maggioranza nella confederazione poichĂ© fa riferimento all’82% conseguito al recente congresso dal leader nazionale Guglielmo Epifani, avrebbe evitato il braccio di ferro. Ma alla fine ha deciso di scongiurare una frattura interna, che avrebbe ulteriormente indebolito una posizione che già è minoritaria. Non solo tutti gli altri sindacati e naturalmente la Fiat, ma tutte le forze dell’impresa, con reiterati interventi del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, hanno calorosamente invitato sino all’ultimo secondo la Fiom a recedere dalle sue riserve. Così non è stato. Cerchiamo di capire. Su che cosa, si appunta il no della Fiom? Che cosa è prevedibile che avvenga ora? Quali conseguenze, sul futuro di Pomigliano e della Fiat in Italia? Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, mercato auto, Cgil, Fiat, Fiom, Pomigliano