Ora che “quel maledetto buco” è stato ufficialmente tappato, è il momento di interrogarsi sulle cause dell’incidente, e sull’eredità che esso ci lascia. Due post sul mio blog energetico preferito aiutano a porre la questione in una prospettiva “ampia”, astraendo per un attimo dal redditizio business delle compensazioni, e guardando alla lezione di Macondo. Dunque, cosa è andato storto?
Prosegui la lettura…
Carlo Stagnaro energia, liberismo, privatizzazioni Argentina, bp, deepwater horizon, gas, Iran, offshore drilling, petrolio, privatizzazione, russia, USA
I cittadini del mondo vogliono più regolamentazione. Nel senso che la larga maggioranza delle persone interpellate in un ampio sondaggio di cui dà contooggi il Financial Timescredono che il disastro del Golfo del Messico dimostri che la regolamentazione delle perforazioni in acque profonde non è sufficiente. In media, chiedepiù norme e più strette circa l’80 per cento del campione, con punte in Italia, Spagna e Francia superiori al 90 per cento. Bizzarramente, la domanda di regolamentazione è molto più alta dell’effetto reputazionale che l’incidente ha avuto su Bp, ossia la compagnia che l’ha causato: se è comprensibile che i due terzi degli americani abbiano maturato un’opinione negativa sul gruppo, lascia di stucco che solo il 33 per cento dei britannici abbia avuto la stessa reazione (va detto che “solo” il 73 per cento di loro vuole più regolamentazione). E’ una coincidenza curiosa, ironica e triste al tempo stesso, che questi risultati (i cui effetti politici si sono immediatamente manifestatianche in Italia) arrivino mentre aumenta l’evidenzasulle responsabilità di Bp e dei suoi subcontractors: il personale a bordo della Deepwater Horizon era inadeguato. Come mettere assieme i cocci?
Prosegui la lettura…
Carlo Stagnaro energia bp, deepwater horizon, enron, regolamentazione
L’idea lanciata qualche giorno fa di mandar avanti ENI con offerte per l’upstream pregiato di BP non era poi così balzana, visto che nel frattempo le prime compagnie petrolifere USA iniziano a farsi sotto strappando il titolo verso l’alto di 10 punti, e Abu Dhabi vuole acquistar quote di BP per prenotarne il diritto ad acquisirlo in futuro. Intanto, tutti sperano che il nuovo “tappo” tenga, nelle profondità del Golfo del Messico. Ma in casi come questi, un azionista pubblico di controllo – il governo italiano, per ENI – o ha al suo interno o è in grado di procurarsi fini expertises di settore, in grado di vagliare tempi e modi per operazioni straordinarie valutandone l’impatto sul titolo ENI, il suo debito, i tantissimi primari fondi internazionali presenti nel suo capitale; ed è capace al tempo stesso di decidere nei tempi rapidi imposti dal mercato una volta confrontatosi col management della società ; oppure tanto per cambiare si pone – e pone l’azienda – su un piano di assoluta subordinazione rispetto agli sviluppi di mercato, fatti da operatori del mercato con logica di mercato. Una logica che comprende anche il cinico diritto di prender per sè a buon prezzo il meglio di chi è in grave difficoltà ed esposto ad azioni multipulrimiliardarie come BP. Intanto, qui oltre 50 utili videografiche del caso Deepwater Horizon-BP rispetto aglia ndamenti e consumi e interessi energetici globali, e qui la graduatoria stimata complessiva globale dei più gravi incidenti della storia.
Oscar Giannino ambiente, energia bp, energia, Eni, petrolio, USA
UPDATE: Meno male che Saglia c’è.
Un drammatico incidente all’estero. L’Italia che reagisce scompostamente, castrando il suo futuro energetico nonostante le condizioni in cui la tragedia si è verificata in un paese molto lontano non abbiano nulla a che vedere con le tecnologie e le procedure impiegate nel nostro. Non sto parlando dell’uscita dal nucleare dopo Chernobyl. Sto parlando delle reazione, altrettanto scomposta, del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che pensa sia cosa saggia rispondere al disastro della Deepwater Horizon imponendo un bando alle estrazioni offshore in una fascia di 5 miglia dalle coste nazionali (12 nelle zone marine protette). Greenpeace applaude. Dovrebbe far pensare.
Prosegui la lettura…
Carlo Stagnaro ambiente, energia bp, chernobyl, deepwater horizon, nucleare, offshore drilling, petrolio, prestigiacomo
Sull’Occidentale, Gengis – tra l’altro fedele lettore di Chicago-blog – fa il pelo a Mario Tozzi e il contropelo a Joaquìn Navarro-Valls. Da non perdere.
Carlo Stagnaro ambiente ambiente, bp, deepwater horizon, navarro-valls, petrolio, tozzi
Nove scienziati della Commissione grandi rischi sono indagati dalla procura dell’Aquila per omicidio colposo, in quanto avrebbero sottovalutato il rischio sismico nei giorni precedenti il disastroso terremoto del 6 aprile 2009. Pochi giorni fa, il presidente americano, Barack “tappate quel maledetto buco” Obama, ha licenziato Elizabeth Birnbaum, capo del Minerals Management Service, e annunciato una moratoria sull’offshore drilling nel Golfo del Messico. Un comune denominatore unisce queste due notizie, e tante altre simili che riguardano incidenti meno tragici. E’ la presunzione che per tutto si possa trovare sempre un responsabile, una testa da far rotolare, una soluzione. E’ la consolante illusione che tutto possa andare bene sempre, se abbiamo le leggi giuste. Purtroppo ho una brutta notizia: l’ultima volta che ho controllato, l’uomo era stato scacciato dal giardino dell’Eden e non gli era più stato permesso di farvi ritorno.
Prosegui la lettura…
Carlo Stagnaro ambiente, liberismo, mercato bp, hayek, l'aquila, petrolio, terremoto
Il disastro della Deepwater Horizon, la piattaforma della compagnia eco-petrolifera Bp che dal 20 aprile ha iniziato a disperdere greggio nel mare, insegna molte cose. Ma ne insegna una in particolare, che gli ambientalisti – anziché baloccarsi col cattivo tempo tra cent’anni – dovrebbero prendere sul serio. Insegna che i sussidi creano sempre distorsioni, e che le distorsioni hanno sempre conseguenze (anche ambientali) negative, nel lungo termine. Insegna, quindi, che una buona battaglia è quella per l’abolizione dei sussidi di vario tipo alle compagnie petrolifere (oltre che alle fonti rinnovabili).
Prosegui la lettura…
Carlo Stagnaro ambiente, energia bp, deepwater horizon, incidente, petrolio, regolamentazione, responsabilitÃ