CHICAGO BLOG » benzina http://www.chicago-blog.it diretto da Oscar Giannino Thu, 23 Dec 2010 22:50:27 +0000 it hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Lo sciopero revocato dei benzinai: una buona notizia? /2010/09/16/lo-sciopero-revocato-dei-benzinai-una-buona-notizia/ /2010/09/16/lo-sciopero-revocato-dei-benzinai-una-buona-notizia/#comments Thu, 16 Sep 2010 15:30:12 +0000 Andrea Giuricin /?p=7055 Potevano essere tre giorni molto difficili per gli automobilisti italiani, ma lo sciopero dei benzinai è rientrato all’ultimo momento. Non è detto sia una buona notizia, però.  Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia è riuscito a convincere le maggiori con federazioni dei distributori di carburante a trattare e di non chiudere gli impianti.

La riforma “Saglia” parte da una costatazione che è impossibile da confutare: in Italia ci sono troppi benzinai e quelli che ci sono, hanno una diffusione del self-service troppo limitata. In Italia sono presenti 22 mila distributori e solo 10 mila hanno il self-service. Solo a titolo d’esempio, nel Regno Unito, ci sono in totale 10 mila impianti, ognuno dei quali eroga due volte e mezzo il quantitativo di benzina e gasolio italiano.

Partendo da questo punto il Governo, orfano da troppo tempo del Ministro dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive, ha deciso di porre in atto una riforma che porti ad una diminuzione del 30 per cento del numero dei benzinai e ad un incremento del self-service fino all’80 per cento dei distributori.

Questi obiettivi erano stati concordati dall’ex Ministro Scajola e dalle associazioni dei distributori lo scorso aprile e tale “riforma” era stata accettata grazie alla messa in campo d’importanti incentivi governativi.

Si prevedeva nel provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico l’introduzione del prezzo massimo settimanale, tramite il quale i gestori non potevano aumentare per una settimana il prezzo del carburante, una volta fissato. In questo modo si riduce solo la flessibilità e molto probabilmente questa perdita di capacità di modificazione dei prezzi causa degli aumenti nel medio periodo.

Questa riforma mancava in realtá di un forte spinta liberalizzatrice. In Italia, al contrario di altri paesi Europei, non si è sviluppata la vendita di prodotti non-oil. Questa limitazione è dovuta a leggi che di fatto bloccano la vendita di tutti quei prodotti al di fuori del “mondo auto”. È possibile oggi comprare il ricambio dell’olio dal benzinaio, ma non è possibile trovare un giornale o degli snack.

Questa chiusura deriva dal fatto che in Italia ogni categoria è gelosa del proprio “piccolo mercato” in monopolio e non vuole aprire alla concorrenza. I giornalai non vogliono che i quotidiani siano venduti dai benzinai, i benzinai non vogliono che la benzina e il gasolio siano venduti dai centri commerciali e via dicendo. Così facendo, l’Italia si ritrova bloccata a causa delle piccole posizioni di rendita di monopolio delle diverse categorie.

Questa mancata liberalizzazione della riforma dello scorso aprile era tuttavia “messa in pericolo” dalla legge sulla concorrenza. Se questo provvedimento passasse, ci sarebbe finalmente una spinta liberalizzatrice nel settore della vendita dei carburanti e verrebbe meno quello status quo che tanto va bene a tutte le categorie italiane.

Questa paura è alla base dello sciopero dei benzinai, ai quali va benissimo una riforma nella quale si mette un prezzo massimo inutile e si ricevono sussidi per la chiusura degli impianti (saranno davvero efficaci?). Alla categoria invece non va bene una vera liberalizzazione e per questo motivo era stato convocato lo sciopero di tre giorni che avrebbe bloccato l’Italia.

Solo tramite una vera apertura del mercato dei carburanti, verso una distribuzione libera (centri commerciali compresi) e un ampliamento della gamma dei prodotti venduti (non-oil) si potrebbero abbassare i prezzi nella distribuzione dei carburanti.

Il fatto che lo sciopero sia stato revocato, significa che probabilmente il Governo ha fatto un passo indietro e non ha trovato il coraggio di prendere quelle misure necessarie per liberalizzare il settore.

Non sempre il fatto che sia stato revocato uno sciopero porta con sé una buona notizia.

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Benzina tedesca /2010/03/31/benzina-tedesca/ /2010/03/31/benzina-tedesca/#comments Wed, 31 Mar 2010 17:20:26 +0000 Giovanni Boggero /?p=5567 Ogni anno la stessa storia. Sui prezzi della benzina si dice tutto e il contrario di tutto e il populismo delle associazioni dei consumatori pare non ammettere freni. Ciò vale tanto per il nostro paese, quanto per la Germania. Nei giorni scorsi è stato addirittura il Ministro dell’economia, il liberale (sic) Rainer Bruederle, a scagliarsi contro le compagnie petrolifere, minacciando il ricorso all’Antitrust (che si palesa così anche in questo caso come uno squisito mezzo politico di intervento pubblico), se le società del settore dovessero aumentare i prezzi in occasione delle feste pasquali. Per il blog della Friedrich Naumann Stiftung, Steffen Hentrich, che si occupa di energia e ambiente, fa il bilancio di questa odiosa e reiterata campagna, che mette in luce l’analfabetismo economico (o forse la malafede?) di buona parte della classe politica. In questo senso non possiamo che accogliere l’invito di Mario Seminerio per l’insegnamento fin dalle elementari delle curve di domanda e offerta.

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Dumping o concorrenza? /2009/07/01/dumping-o-concorrenza/ /2009/07/01/dumping-o-concorrenza/#comments Wed, 01 Jul 2009 18:18:38 +0000 Giovanni Boggero /?p=1310 Questa storia viene dall’Austria e ha dell’incredibile. Il proprietario di tre distributori di benzina nella regione di Salisburgo, tal Markus Friesacher, ha deciso di scatenare una agguerritissima competizione tra i rivenditori, prezzando diesel e benzina poco sopra i 50 centesimi al litro. Provocazione? Gag estiva? Niente affatto. La strategia di mercato del giovane imprenditore austriaco, la cui società (Free Energy Trading Gmbh) è nata nel settembre 2008, è quella di offrire al cliente il prodotto finale al più basso prezzo possibile. Senza orpelli, né personale, come è nell’ottica di tutte le stazioni di benzina discount che tanto successo hanno avuto in Francia e in Gran Bretagna. Risultato? I concorrenti della zona hanno incominciato ad abbassare i prezzi, nel tentativo di ridurre il capannello pazzesco di automobili ammassatesi dinanzi alle stazioni di Friesacher. D’altra parte, però, non tutto è andato liscio. L’autorità garante per la concorrenza e il mercato avrebbe in animo di aprire un’inchiesta, indovinate un po’, per prezzi “troppo” concorrenziali, ovverosia per dumping. D’altra parte, come spesso ricordano autori a dir poco critici nei confronti delle politiche antitrust, ogni politica dei prezzi può essere arbitrariamente sottoposta a controlli. Abbassare i prezzi sotto una determinata soglia significa per l’appunto fare dumping, alzare indiscriminatamente i prezzi significa tentare di maturare extraprofitti ingiustificati, mentre fissare i prezzi su un livello non troppo dissimile da quello dei concorrenti rischia di essere considerata una strategia di cartello… Per intanto, un grosso in bocca al lupo al signor Friesacher…

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