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Posts Tagged ‘banche centrali’

La teoria austriaca del ciclo economico: un po’ di chiarezza

27 maggio 2010

di Anthony J. Evans

Questo articolo è stato pubblicato originariamente il 25 maggio 2010 sul blog dell’Institute of Economic Affairs, che ringraziamo per la gentile concessione alla ripubblicazione su chicago-blog.

Il mese scorso Martin Wolf si è chiesto sulle pagine del Financial Times: «L’economia “austriaca†spiega le crisi economiche meglio delle altre scuole di pensiero?».

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Guest finanza, liberismo , , , ,

Meno credito: ciò che le banche centrali NON riescono a impedire, e perché

17 settembre 2009

Negli Stati Uniti, dove a differenza che da noi non comanda l’ABI, da un paio di giorni media e bloggers si interrogano a centinaia su questa chart. Si riferiva a questo, Pietro Monsurrò nel suo post di questa mattina. A produrla e commentarla, sono stati economisti come Tim Congdon del FMI e David Rosenberg di Gluksin Shelf. La massa degli impieghi continua a diminuire negli USA a un tasso dell’1% al mese, per ogni mese da 11 mesi a questa parte. La deflazione del credito si aggiunge a quella dei prezzi, dei salari, degli asset immobiliari. Non  male, se si pensa che tutti intonano la canzone “siamo fuori dalla crisi”. Tra i tanti commenti, mi limito a segnalarne alcuni, come quello di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph, quello di Tyler Durden su Zerohedge, quello di Mr Practical su Minyanville. Si potrebbe pensare che questi dati interessano solo gli americani. È sbagliato: perché la restrizione di credito, con molta più opacità sui dati, è in corso anche da noi. Di conseguenza, ne de derivano tre importanti constatazioni. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, liberismo, mercato , , ,

Se Greenspan annuncia un’inflazione a due cifre…

17 settembre 2009

Forse pochi hanno fermato l’attenzione su quanto dichiarato da Alan Greenspan la settimana scorsa a Mumbai: eppure quelle parole meritano attenzione. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri Senza categoria , , ,

Greenspan dei nostri? Macché. Consigli a Giulio

4 settembre 2009

Greenspan era un libertarian e dunque la colpa della crisi è da addossare a quella scuola? L’argomento propalato dai liberal ha un’ottima e secca risposta da parte di Alex Pollock dell’American Enterprise Institute. È proprio come dice lui: se fosse stato un libertarian, Greenspan avrebbe abolito il monopolio della moneta e del suo prezzo relativo, e lo avrebbe sostituito con un meccanismo di libera contrattazione esattamente come si fa con il prezzo delle patate. Le élite e la gente comune la pensano però in maniera sempre più distante, mano mano che la crisi avanza, sui banchieri centrali. Ed è un fatto molto interessante, se solo i politici capissero davvero che cosa c’è alla base di questo fenomeno, e non preferissero invece utilizzarlo per critiche ai banchieri centrali magari solo un po’ demagogiche, come avviene da noi.  Prosegui la lettura…

Oscar Giannino liberismo, mercato , , , , ,

Jackson Hole, Feldstein ha ragione

21 agosto 2009

La prima giornata del meeting di Jackson Hole vede i mercati europei in rally con crescite tra il 2 e il 3% degli indici. Vi invito a leggere il testo di Ben Bernanke, in apertura dei lavori, che ha provocato tutto questo entusiasmo. Da giornalista, ai lettori – e agli operatori di Borsa in azione – lo avrei presentato col titolo del WSJ – Bernanke: Recovery to Start Off Slowly – non con quello del Financial Times – Bernanke Optimistic on Economic Growth. Eppure è la seconda tesi che ha prevalso: il titolo stu-pe-fa-cen- te di apertura, del sito della Stampa diretta da Mario Calabresi, in queste ore è “La FED: preso la crisi sarà finita”.  Parole che Bernanke non si è neppure sognato di dire. Il “nostro” Martin Feldstein porta a casa la palma di giornata, per chiarezza e secchezza di giudizio. Qui la sua intervista di commento a Bloomberg : Us Economy Weak, May Dip Again.  La penso come Feldstein. La disoccupazione USA peggiorerà e la crisi USA potrebbe persino peggiorare. Ma vale la pena di esaminare il testo di Bernanke con cura. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino mercato , , , , , , ,

Banche centrali “indipendenti”. Una segnalazione dall’FT

21 agosto 2009

Abbiamo gia’ parlato in piu’ di una occasione del tema della “indipendenza†dei regolatori, e specialmente delle banche centrali. Glenn Hubbard, Hal Scott e John Thornton hanno un articolo molto interessante, sul Financial Times di oggi. Lo trovate qui. Non solo riassumono bene la “reazione†della FED alla crisi nei mesi scorsi, ma spiegano anche perche’ proprio dal fatto che le sono stati attribuiti nuovi poteri, vengono serie minacce alla sua indipendenza:

The Fed needs authority to lend in a crisis to avoid the chain reaction of failures of financial institutions, which could result in a complete economic collapse. However, this reason to act should not jeopardise the Fed’s credibility and independence.

Alberto Mingardi mercato , ,

A Jackson Hole, banchieri al capezzale

20 agosto 2009

In queste ore comincia a Jackson Hole – Wyoming, la trentunesima conferenza  annuale organizzata dalla FED di Kansas City, appuntamento rituale estivo in cui tutti i maggiori banchieri centrali del mondo si ritrovano per fare il punto sulla situazione in corso. Francamente, non ho mai capito perché i media italiani diano pressoché nulla copertura a tale appuntamento, che insieme alle sessioni della BIS a Basilea (BRI se usate l’acronimo italiano) è una delle pochissime sedi nelle quali i banchieri centrali si confrontano in maniera aperta: oltretutto, mentre la riservatezza che grava sulle riunioni BIS è proverbiale e pressoché a prova di bomba, a Jackson Hole invece vengono – sia pure con qualche ritardo – rilasciati i papes che vengono formalmente presentati e discussi. Certo, non possiamo sapere quel che stasera i 45 banchieri centrali riuniti quest’anno si diranno tra loro, ma è proprio grazie ai papers di Jackson Hole che abbiamo potuto ricostruire, negli anni addietro nei quali Greenspan regnava sovrano, come egualmente per esempio proprio economisti della BIS osarono sfidarlo muovendo ai suoi tassi d’interesse l’accusa  di essere destabilizzanti e moltiplicatori di rischio.

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Oscar Giannino Senza categoria ,

Mercati giù come detto, povera FED

19 agosto 2009

Che i mercati finanziari fossero in bolla, se ci seguite su questo blog per voi non è una novità. Come non lo è la frenata cinese che vi abbiamo anticipato quando nessuno ci faceva caso, allorchè la Banca centrale ha tirato un freno all’eccesso di liquidità che finiva per alimentare acquisti in Borsa invece di traslarsi sull’economia reale. Di conseguenza, è solo un bene che anche stamane Shangai perdesse più di 4 punti e che di conseguenza tutto ciò tiri verso il basso da due settimane le Borse mondiali. Meglio fermare la bolla bis alimentata dalle banche centrali, piuttosto che continuare ad alimentarla. Da oltre il 90% che Shangai aveva guadagnato da marzo ad oggi, siamo al 18,9% in meno. Vedremo più avanti, se la discesa dell’equity andrà per un po’ a vantaggio dell’obbligazionario che stentava, per poi ritornare all’equity a fine anno. O se il futuro ci riserva – Dio non voglia ma attualmente non credo – di peggio. La domanda a questo punto è:  le banche centrali capiranno che devono cambiare musica?

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Oscar Giannino mercato , ,

Abolire le banche centrali (cominciando dalla Fed…)?

5 agosto 2009

In uno storico passaggio delle sue “Considerazioni finali†(1976), l’allora Governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi scriveva:

In questo anno in cui ricorre il bicentenario di due storici messaggi di libertà, vale ricordare un principio che è parte del nostro retaggio democratico. Esso si compendia nella massima: No taxation without representation. Il principio è violato dall’inflazione, che pone in atto nella nostra società un meccanismo redistributivo gigantesco e interamente arbitrario. In una visione di legittimità democratica quel principio investe l’istituto di emissione del diritto-dovere di farsi assertore della difesa monetaria.

Posto che la citazione andrebbe contestualizzata (a straordinario merito di Baffi, tenendo presente cos’era l’Italia nel 1976), c’è da chiedersi quali siano i banchieri centrali che oggi, nel mondo, la sottoscriverebbero volentieri – e quali siano invece quelli convinti che quel “meccanismo reditributivo gigantesco e puramente arbitrarioâ€, se ben “arbitratoâ€, possa menarci fuori dalle secche in cui ci troviamo. Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi Senza categoria , , , , ,