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Posts Tagged ‘austria’

Che culo, c’è la recessione

13 ottobre 2010

L’Italia è uno dei tre paesi dell’Ue15 – assieme ad Austria e Danimarca – che devono rimboccarsi le maniche per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle loro emissioni. Per il resto, l’Unione europea brinda oggi alla luce del piĂą recente rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente. Infatti, Kyoto è vicino, anzi,

large drop in emissions seen in 2008 and 2009 gives EU-15 a head start to reach and even overachieve its 8 % reduction target under the Kyoto Protocol.

Infatti, l’Ue ha potuto contare sul sostegno di un grande alleato: la recessione.

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Carlo Stagnaro ambiente , , , , , , ,

L’economia non è solo ciclo

15 giugno 2010

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

C’è un punto della visione austriaca dell’economia che credo sia ogni tanto mal interpretato dagli esegeti piĂą moderni, ed è la “sistematicità” delle distorsioni operate da volontĂ  esterne al mercato. Non capire dove finisce il ciclo e cominciano altri eventi, magari connaturati ad una naturale assunzione di rischi imprenditoriali, può portare a reclamare soluzioni su tutto ciò che devia da un qualche, fondamentalmente arbitrario, percorso ideale. BenchĂ© le menti storiche dell’austrismo siano state chiare, l’imperante cultura interventista e positivista che ci circonda ha un po’ “distorto” anche le aspettative di un ideale mondo austro-liberista, facendolo immaginare “piatto”. Prosegui la lettura…

Guest macroeconomia , , ,

Monete d’argento per fregare SteinbrĂĽck

6 luglio 2009

La notizia ha fatto capolino sui media tedeschi nei giorni scorsi. E la trovata è così ingegnosa da aver  fatto imbufalire il gran fustigatore della mobilità di capitali, noto ai più come Peer Steinbrück, Ministro delle Finanze  teutonico. In tempi di vacche magre, Vienna ha infatti coniato monetine d’argento da 1,50 euro ciascuna. Il boom dei “Silber-Philarmoniker”- così si chiamano questi spiccioli d’eccezione coniati a partire dal 2008 dalla Repubblica federale austriaca- non è certo da imputare ad una passione improvvisa di qualche numismatico, ma è piuttosto funzionale a tutelare il risparmio e gli investimenti dei cittadini, austriaci e non.
Secondo quanto riportato dal settimanale Der Spiegel, numerosi cittadini tedeschi con conti corrente aperti in Austria, starebbero facendo la spola da Berlino a Vienna per convertire i propri fondi neri in “argento” e ritornarsene poi a casa indisturbati, magari spernacchiando in allegria gli ufficiali doganali, rimasti del tutto impotenti dinanzi a questo traffico. Chi passa il confine tedesco, infatti, può portare con sé senza dover pagare tasse al massimo 10.000 euro, che corrispondono a circa 6000 Philarmoniker. Peccato, però, che il valore di mercato di questo gruzzolo di monetine tocchi i 110.000. Il trucco, riportano sempre i media tedeschi, funziona però solo con l’Austria e non con gli altri paradisi fiscali dello spazio germanofono.
L’iniziativa, che sta avendo comunque un grosso successo (circa 8 milioni di monete sono stati coniati finora), ha raggiunto le prime pagine dei giornali proprio nella settimana in cui il Bundestag ha approvato una stretta sui loopholes, ossia le scappatoie per depositare il proprio denaro all’estero. Ogni anno in Germania circa 100 miliardi di euro vengono evasi. Di qui gli oneri di informazione più stringenti sulle transazioni internazionali e i controlli a tappeto sui conti-corrente previsti dalla nuova legge, contro la quale solo l’FDP (partito liberale) ha votato contro.

Giovanni Boggero liberismo, mercato , , , , , , ,

Dumping o concorrenza?

1 luglio 2009

Questa storia viene dall’Austria e ha dell’incredibile. Il proprietario di tre distributori di benzina nella regione di Salisburgo, tal Markus Friesacher, ha deciso di scatenare una agguerritissima competizione tra i rivenditori, prezzando diesel e benzina poco sopra i 50 centesimi al litro. Provocazione? Gag estiva? Niente affatto. La strategia di mercato del giovane imprenditore austriaco, la cui societĂ  (Free Energy Trading Gmbh) è nata nel settembre 2008, è quella di offrire al cliente il prodotto finale al piĂą basso prezzo possibile. Senza orpelli, nĂ© personale, come è nell’ottica di tutte le stazioni di benzina discount che tanto successo hanno avuto in Francia e in Gran Bretagna. Risultato? I concorrenti della zona hanno incominciato ad abbassare i prezzi, nel tentativo di ridurre il capannello pazzesco di automobili ammassatesi dinanzi alle stazioni di Friesacher. D’altra parte, però, non tutto è andato liscio. L’autoritĂ  garante per la concorrenza e il mercato avrebbe in animo di aprire un’inchiesta, indovinate un po’, per prezzi “troppo” concorrenziali, ovverosia per dumping. D’altra parte, come spesso ricordano autori a dir poco critici nei confronti delle politiche antitrust, ogni politica dei prezzi può essere arbitrariamente sottoposta a controlli. Abbassare i prezzi sotto una determinata soglia significa per l’appunto fare dumping, alzare indiscriminatamente i prezzi significa tentare di maturare extraprofitti ingiustificati, mentre fissare i prezzi su un livello non troppo dissimile da quello dei concorrenti rischia di essere considerata una strategia di cartello… Per intanto, un grosso in bocca al lupo al signor Friesacher…

Giovanni Boggero liberismo, mercato , , , , , ,