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Posts Tagged ‘ADR’

Aeroporti d’Italia

30 ottobre 2009

L’inaugurazione del Terminal 1 a Fiumicino dedicato ad Alitalia e alle compagnie partner è sicuramente un fatto positivo per la compagnia. Il vettore acquistato dalla cordata di imprenditori italiani lo scorso anno e partito ad operare lo scorso 13 gennaio ha fatto valere la propria forza sullo scalo romano (circa il 50 per cento del traffico dell’aeroporto), riuscendo ad ottenere un terminal dedicato.

Dal punto infrastrutturale non cambia nulla, poiché, negli ultimi anni, gli investimenti di Aeroporti di Roma non hanno raggiunto livelli accettabili. Il gestore del primo aeroporto italiano, che possiede anche lo scalo di Ciampino, per troppi anni ha bloccato gli investimenti a causa delle lotte interne tra i diversi azionisti. Nel momento in cui sono stati risolti questi problemi tra i soci australiani di Macquerie e i soci italiani, lo scalo ha ricominciato ad investire, ma ormai i problemi si erano accumulati.

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Andrea Giuricin Senza categoria , , , ,

Non prendeteci per l’hub

15 ottobre 2009

Hub: “Con il termine hub and spoke si intende un modello di sviluppo della rete delle compagnie aeree costituito da uno scalo dove si concentrano la maggior parte dei voli…. Il termine hub and spoke è stato creato per analogia con la ruota della bicicletta (hub = mozzo, spoke = raggio)” (Voce di wikipedia)
Due Hub: “Da eterni rivali a grandi alleati. Malpensa e Fiumicino firmano la pace e danno il via a un grande patto per il rilancio del sistema aeroportuale italiano. Due hub, insomma, che insieme dovrebbero riuscire a dare un robusto contributo per il nostro Paese” (da Libero-news, 15 ottobre).
Mezzo hub: Sono gli spoke, i raggi (i collegamenti aerei attivati da uno specifico vettore) a rendere hub un aeroporto, punto di interconnessione tra le diverse rotte che vi convergono, e non le scelte organizzative delle sedi aeroportuali. Malpensa non è più hub intercontinentale perché il vettore che lo rendeva tale se ne è andato via. Fiumicino è invece un mezzo hub a causa del limitato numero di collegamenti intercontinentali realizzati da Alitalia.

Possiamo evitare di usare il termine hub come se fosse una medaglia nobiliare degli aeroporti?

Ugo Arrigo Senza categoria , , ,

I ritardi dell’ENAC a Fiumicino

31 agosto 2009

Le statistiche del mese di Agosto dei ritardi dell’aeroporto di Roma Fiumicino non sono ancora disponibili, ma certamente, come hanno fatto notare diverse fonti d’informazione, il mese è stato molto difficile.

In particolare la riconsegna dei bagagli è stata alquanto difficoltosa e questo per un sistema non completamente automatizzato.

Ma perché ogni anno in Agosto si ripete lo stesso problema? Sono stati fatti dei miglioramenti nel sistema di smistamento bagagli nello scalo gestito da ADR, ma il ritardo accumulato negli anni è stato troppo grande e non è stato possibile fare i miracoli.

Inoltre il fatto che Alitalia abbia concentrato il proprio hub su Roma Fiumicino ha accresciuto i problemi, in quanto si è avuta una maggiore concentrazione di traffico nel picco estivo.

Lo stesso problema dei bagagli si era riproposto anche nel 2007, tanto che l’ENAC, guidato dal Presidente Vito Riggio, aveva fatto nel luglio di quell’anno una riunione al fine di evitare problemi. Nonostante l’incontro quell’anno la situazione fu tragica con enormi cataste di bagagli sparse per l’aeroporto.

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Andrea Giuricin Senza categoria , , , ,

Nuovo processo civile: problemi risolti?

24 giugno 2009

Disquisire della riforma del processo civile in questa sede è difficile, tanto più, poi, se si tratta di dare giudizi nell’ambito di una materia già di per sé intricata e complessa. Mi limito perciò ad una breve panoramica e a qualche valutazione sui contenuti della riforma, che lungi dal costituire un isolato ed eccezionale intervento del legislatore (la certezza del diritto non è di questo mondo, né tantomeno di questo paese…), è solo l’ultimo anello di una catena che poco plausibilmente, date le attitudini italiche, può considerarsi davvero esaurita. Partiamo dall’obiettivo assai condivisibile che si è prefisso il Ministro Alfano: dimezzare i tempi abnormi dei processi italiani. Un contenzioso in sede civile si protrae in media per più di sette anni. Di qui una vasta (e meritoria) serie di misure volte a contrarne ope legis la durata. I termini previsti per l’impugnazione sono stati tagliati, così come quelli sulla sospensione del procedimento e sul suo rinvio a seguito di una pronuncia di Cassazione. Nella stessa direzione, volta a tamponare l’emorragia dilatoria che affligge i nostri procedimenti, va anche l’introduzione del calendario delle udienze disposta in tema di istanze istruttorie. Forse, oltre al filtro in Cassazione, qualche taglio più deciso allo strumento dell’appello sarebbe stato auspicabile, in particolar modo laddove non si palesa davvero come elemento imprescindibile di garanzia (mi riferisco alle sentenze del giudice di pace). La spinta alla conciliazione, impressa dalla condanna al pagamento delle spese processuali per chi, una volta avvalsosi di questa facoltà, decida poi di proseguire l’iter giudiziale, conseguendo con la sentenza un risultato meno soddisfacente, rientra nella medesima ottica di decongestionare e abbreviare la via ordinaria per ottenere giustizia. In tale filone di iniziative, si inserisce anche l’allargamento (fino a 5000  e a 20.000 euro) della competenza per valore e materia dei giudici di pace, categoria in realtà già oberata di lavoro e frustrata da bassi compensi. Ecco perché forse, anziché ricorrere ai magistrati onorari, sarebbe stato il caso di incentivare quegli innovativi schemi di ADR (Alternative Dispute Resolution), così come delineati in questo bel paper scritto per l’Istituto Bruno Leoni da Andrea Bozzi. Per rimediare c’è sempre tempo, a partire dal nuovo testo di legge che il governo approverà sulla conciliazione. Ahimè, temo che anche su questo tema si accavalleranno i pensieri di stucchevoli benpensanti, preoccupati –vado a memoria- da uno “Stato che abdica alle sue funzioni” e che “liberalizza beni pubblici”. Il fatto è che chi crede di poter cambiare dalle stanze di Montecitorio la struttura ingessata e dannatamente formalistica del procedimento civile è, per usare un eufemismo, niente più che un illuso. I primi a dover collaborare nell’opera di flessibilizzazione del rito sono i giudici medesimi e questo perché, come è noto, sono loro che nella prassi fanno e disfanno il diritto, anche se nel velo di ipocrisia dei sistemi di civil law ciò non è ai più percepibile. Purtroppo, se è vero che la Cassazione si è arrovellata per anni nel tentativo di “capire” se la procura  all’avvocato fatta  su foglio separato e unita all’atto per il tramite di spilli e/o listelle di scotch fosse da considerarsi “in calce o a margine” e quindi valida; ebbene se è vero ciò (ed è vero!),  bè allora la nostra giustizia rimane irrimediabilmente ancorata ad un astratto e vuoto formalismo. Con o senza riforme del Ministro Alfano.

Giovanni Boggero mercato , , , , , ,