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Posts Tagged ‘acqua’

Acqua. Attenti a giocare col fuoco referendario

25 giugno 2011

Continuano gli assestamenti post-referendari. Se a destra non s’ode alcuno squillo di tromba – infatti il governo e la maggioranza, troppo impegnati nella propria stessa sopravvivenza, hanno come rimosso il fatto che i servizi pubblici locali sono improvvisamente privi di una decente normativa di riferimento – a sinistra ne se sentono fin troppi. Al punto che, in alcuni casi, si arriva – virtualmente – alle mani.

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Il Popolo Referendario in Cammino. Di M. Verda

24 giugno 2011

Riceviamo da Matteo Verda e volentieri pubblichiamo.

Passato il clamore dei festeggiamenti (serviva un pretesto?) per la vittoria referendaria, si può provare a fare qualche ragionamento un po’ più a freddo.

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Dentro i partiti nell’acqua!

17 giugno 2011

Mentre il risultato del referendum sull’acqua è ancora caldo, cominciano a emergere i problemi creati dal voto referendario. A partire dalle difficoltà di garantire al settore una governance che sia, contemporaneamente, efficace, efficiente e coerente col risultato delle urne. Purtroppo, infatti, la vittoria dei “sì” apre una serie di problemi che sarà difficile tappare. Non mi riferisco solo alla frenata nei programmi di investimento di molte utility o all’incertezza che si è venuta a creare. Penso anche ai due grandi inconvenienti che la consultazione ha creato.

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Carlo Stagnaro Acqua , , , , ,

Referendum. La parola ai (veri) vincitori

15 giugno 2011

Grazie ai potenti mezzi dell’Istituto Bruno Leoni, abbiamo intercettato alcuni scambi epistolari. Li pubblichiamo. Forse sono veri.

UPDATE: Continuiamo a ricevere segnalazioni.

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Carlo Stagnaro Acqua , ,

Il buco nell’acqua (con una proposta per uscire dal guado)

13 giugno 2011

Non c’è dubbio: per chi crede nel mercato, il voto di ieri e oggi è una cattiva notizia. Il raggiungimento del quorum, con l’ovvia vittoria dei “sìâ€, ai due referendum sull’acqua ci riporta indietro di molti anni, e da molti punti di vista. Anzitutto riporta indietro il settore dei servizi pubblici locali: con quali possibili conseguenze, lo abbiamo discusso qui assieme a Serena Sileoni (ci tornerò alla fine di questo post, con una proposta). Riporta indietro la discussione su concorrenza e mercato, visto che, per la prima volta da molti anni, ci siamo trovati di fronte a un’opinione pubblica che ha esplicitamente preferito l’inefficienza del pubblico ai profitti del privato (il che è vero soprattutto sul piano dei simboli e della comunicazione politica). Riporta indietro la qualità del dibattito pubblico, perché abbiamo affrontato una campagna elettorale brutta, alimentata da slogan ultrasemplificati, e dove per giunta il contenuto tecnico dei quesiti è stato sacrificato al messaggio politico che tramite essi si voleva mandare al Cav. Ma questa è una scusa molto parziale e non cancella il danno.

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Carlo Stagnaro Acqua , ,

Il buco nell’acqua / SPECIALE REFERENDUM 2

13 giugno 2011

Il buco nell’acqua / SPECIALE REFERENDUM

12 giugno 2011

Quand‘ie gratìs: iungeme tutt’! Di A. Sileo

12 giugno 2011

Riceviamo da Antonio Sileo e volentieri pubblichiamo.

Come rispondere ad una domanda secca? Be’, come tutti dovrebbero sapere, le risposte possibili sono (solo) tre:  sì, no e non so. Poi, si può essere d’accordo o meno sulla domanda in quanto tale e quindi non dare risposta alcuna. Ecco, secondo me, i due quesiti referendari sull’acqua chiamano in causa l’intera gamma delle risposte.  Perché i soli due quesiti dell’acqua? Perché nella demagogica “semplificazione†che ne è stata fatta credo ci si sia distaccati davvero troppo dalle norme che si vorrebbero abrogare.

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Servizi pubblici locali: così va il mondo. Di M. Repetti

11 giugno 2011

Riceviamo da Matteo Repetti e volentieri pubblichiamo.

Con il primo quesito referendario si chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis, D. L. n. 112 del 2008, che prevede due modalità di affidamento dei servizi pubblici locali, ovvero dei servizi forniti all’intera collettività dei cittadini quali il trasporto pubblico, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la fornitura di elettricità e di gas, ecc.: quindi, non corrisponde affatto al vero che si tratti di un quesito relativo specificamente al servizio idrico.

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L’acqua e l’abuso del referendum. Di F. Bassanini

11 giugno 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Franco Bassanini, scritto originariamente per i siti www.firstonline.it e www.astrid.eu.

I due referendum “sull’acqua†rappresentano – purtroppo -  un pessimo esempio di abuso di una importante istituzione democratica quale è il referendum abrogativo. E’ molto probabile che la stragrande maggioranza degli italiani voteranno Si o NO nella convinzione di decidere se l’acqua deve restare un bene comune pubblico o no. Lo stesso titolo del primo dei due referendum  (“referendum sulla privatizzazione dell’acquaâ€) conforta questa convinzione.

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