Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, inviata da David Potter (già Chairman e CEO di Guinness Mahon &Co Ltd) a Financial World.
E’ il momento di ripensare completamente la regolazione.
Non c’è dubbio che negli ultimi venticinque anni le attività di regolazione siano cresciute sostanzialmente nel Regno Unito e in tutti gli altri maggiori centri finanziari.
La prima domanda è: a cosa è servito? Provate a chiedere a un regolatore la lista dei suoi successi. La lista sarà breve e poco eccitante: qualche trader multato, qualche sanzione a banche o compagnie d’assicurazione per errori amministrativi di relativamente poca importanza, eccetera.
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Guest liberismo autorità di regolazione, liberalizzazioni
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel girare al Parlamento la relazione annuale del presidente Consob Lamberto Cardia, ha sottolineato con una propria nota la necessità di interventi improcrastinabili «sull’attuale assetto istituzionale italiano che, rispetto agli altri Paesi membri dell’Unione europea, si caratterizza per un numero elevato di autorità indipendenti, tra cui sono ripartite le funzioni regolamentari di vigilanza». Secondo Tremonti il dibattito che è «di importanza cruciale». Il sistema basato sulla frammentazione delle autorità nazionali è ormai «irrealistico» perchè gli intermediari sono «sempre più internazionali» e i mercati «sempre più integrati». Abbiamo deciso di chiedervi con un sondaggio come la pensate. Io sono dell’idea che occorra stare oggi più che mai molto attenti. L’aria di “rivincita” da parte della politica non mi persuade per niente, e più volte ho già scritto come la penso intorno alle cattive prove offerte recentemente da vertici di Autorità di regolazione indipendenti, dalla Consob all’Antitrust, che mi appaiono troppo pronti a compiacere la politica invece di tutelare l’indipendenza delle decisioni del proprio collegio. È un dibattito che ferve in tutto il mondo, sotto la morsa della crisi la politica mostra crescente insofferenza verso Authorities che, tante volte, non hanno dato buona prova di sé, mostrandosi spesso “prigioniere” dei soggetti regolati. Negli States, soprattutto, il confronto è molto più alla luce del sole che da noi. Perché lì accademici e intellettuali reagiscono e dibattono. Da noi, tutto tace e i media o restano muti, o plaudono alle… ”cardiate”.
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Oscar Giannino Senza categoria autorità di regolazione, BCE, Consob, Fed