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Archivio per la categoria ‘mercato’

In Germania concorrenza per Google News

3 settembre 2009

Il magnate tedesco Hubert Burda, da tempo feroce critico di Google News, annuncia la creazione di due analoghi aggregatori di notizie (Nachrichten.de e Finanzen100), in grado di vincere la sfida contro il colosso di Mountain View. Come? Pagando agli editori parte- dal 20 al 50%- dei proventi pubblicitari, “che invece vengono loro negati da Google”. Che l’iniziativa di Burda possa avere successo non è affatto scontato. Di certo una cosa è chiara: i concorrenti si battono sul mercato, non con la scorciatoia tutta politica di chi ha più amici all’interno dell’Antitrust.

Giovanni Boggero liberismo, mercato , , ,

Bond Fantuzzi, le banche rifregano il parco buoi

3 settembre 2009

Qualche notizia, come dice il buon Franco Bechis, ogni tanto i giornalisti farebbero bene a tirarla fuori. Eccone una fresca e fragrante. Anzi forse bisognerebbe dire “flagrante”, visto che è l’ennesima fregatura ai risparmiatori italiani, da parte di alcuni banchieri e finanzieri. Dopo il fallimento Lehman Brothers, da un anno viviamo nell’era della “finanza etica”. Chiacchiere da convegno, per lo più. Come testimonia il bond Fantuzzi. Sta tutto scritto in 22 pagine fitte fitte in inglese ipertecnico, l’avviso di convocazione dell’assemblea dei bondholder prevista per l’8 settembre a… Londra. Senonché i risparmiatori italiani non hanno neanche diritto di leggere il documento - in cui si spiega molto arzigogolatamente quanto ci rimetteranno - perché esso non è stato approvato dalla Consob. Forse neanche sottoposto, a dire il vero, visto che la regolazione dello strumento finanziario non avviene su piazza italiana. È una fregatura di un bel po’ di milioni di euro. Ma, per spiegarla e capirla, bisogna fare un bel passo indietro. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino mercato , ,

Evadere dall’attuale sistema carcerario

3 settembre 2009

A quanto pare, il primo carcere for-profit a stelle e strisce è stato quello di San Quintino. Penitenziario storico (secondo solo a quello di massima sicurezza di Alcatraz) dove il 24 febbraio 1969 Johnny Cash suonò per i detenuti. Ma da San Quintino è passato anche Edward Bunker, scrittore/delinquente che ha trascorso la sua vita tra lunghi soggiorni in prigione e brevi permanenze a piede libero (e proprio durante le sue frequentazioni nei penitenziari americani ebbe modo di imbattersi nella lettura di Ayn Rand). Il carcere di San Quintino, aperto a metà dell’Ottocento, rimase per poco tempo privato, passando nel volgere di non molti anni ad una gestione statale. Percorso inverso hanno invece compiuto parecchi altri carceri, negli Usa e in altri Stati (Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, ecc.).
In Italia, lo sappiamo bene, il problema delle carceri si ripresenta dopo ogni indulto. A fine agosto, i Radicali italiani hanno presentato un documento che fotografa bene la situazione. Dal questionario compilato da 216 penitenziari italiani emerge chiaramente come i detenuti siano in sovrannumero rispetto alla capienza regolamentare di posti. Da una parte, infatti, abbiamo una popolazione carceraria di 63.211 detenuti, dall’altra una capacità di accoglienza limitata a un massimo di 41.351 detenuti.

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Filippo Cavazzoni mercato , ,

Salario minimo, salario giusto?

3 settembre 2009

Quanto del valore incorporato in un’automobile sarebbe andato al disegnatore della carrozzeria, quanto all’ingegnere progettista del motore, quanto al manovale adibito al trasporto delle lamiere, perché ognuno di essi potesse conseguire il prodotto integrale del proprio lavoro, senza appropriarsi del prodotto del lavoro altrui? Bruno Leoni

Dopo le pensioni, un altro piccolo regalino elettorale in zona Cesarini targato Große Koalition. Nella giornata dell’altro ieri la commissione paritetica del Ministero del Lavoro (Tarifauschuss), composta da politici, rappresentanti delle organizzazioni datoriali e dei lavoratori, ha infatti stabilito che in tre nuovi settori- già inseriti nella legge ad hoc votata ai primi dell’anno dal Parlamento (Arbeitnehmerentsendegesetz)- verrà introdotto il famigerato salario minimo (Mindestlohn). Alla decisione della commissione dovrà ora fare seguito un’ulteriore ordinanza di approvazione da parte del Ministro del Lavoro, il socialdemocratico Olaf Scholz. I settori in questione sono le grandi lavanderie, le miniere e le imprese di nettezza urbana, che insieme impiegano circa 200.000 persone. Nulla di fatto, invece, nell’ambito delle attività che forniscono servizi di sicurezza -corpi di polizia privati, bodyguard e via di seguito. Prosegui la lettura…

Giovanni Boggero liberismo, mercato , , , , ,

Disoccupati e auto USA, due delusioni

2 settembre 2009

Gli ottimisti si aspettavano non più di 250 mila disoccupati in più negli Usa, ad agosto. Sono stati 298 mila, documenta l’ADP. Solo nelle costruzioni, sono 73 mila i nuovi disoccupati del mese, in contrazione da 31 mesi a questa parte, per circa 1.600 mila lavoratori in meno nel solo settore edilizio. Una riflessione meritano anche i dati delle vendite di veicoli negli USA ad agosto, che trovate qui. L’effetto degli incentivi pubblici all’acquisto - ben 4.500 dollari in cambio di rottamazione - si è risolto in un miserrimo più 1% sull’agosto 2008. Le minute dell’Open Market Commitee della FED di mezzo agosto, appena rese disponibili, recitano che a giudizio del regolatore monetario americano l’andamento dei consumi USA resta assai più depresso del previsto, malgrado tutto ciò che FED e governo hanno messo in moto. Si direbbe proprio.

Oscar Giannino mercato , , ,

A proposito di Cina

2 settembre 2009

Una nuova conferma: l’accesso al mercato cinese è attualmente modulato in maniera preferenziale verso i Paesi dell’area asiatica, del cui export Pechino assorbe quantità crescenti “sostituendo” la domanda USA che continua  a mancare, e diventando di conseguenza potenza pivot di riferimento nell’intero Pacifico. Il Rapporto della Camera di Commercio Euro-Cina mostra come le barriere, nei nostri confronti, si stanno alzando.

Oscar Giannino liberismo, mercato ,

Cernobbio, che cosa attendersi

2 settembre 2009

Tradizionalmente, la tre giorni di Cernobbio nel primo fine settimana di settembre è l’occasione per dare il la alla ripresa del confronto tra gli attori della politica economica, imprese e sindacati. Mi limito a segnalare qui, come dati di partenza, l’aggiornamento ultimo effettuato da Barry Eichengreen e Kevin O’Rourke sul confronto tra l’attuale crisi mondiale e quella del 1929, in termini di produzione mondiale e dei maggiori paesi sia sviluppati sia emergenti, di andamento dei mercati finanziari e del commercio mondiale. In sintesi, la caduta del commercio mondiale è maggiora ora che allora, come prodotto la caduta è del tutto analoga, mentre i mercati finanziari mondiali hanno perso a oggi - malgrado il rally da inizio  marzo recentemente in via di attenuazione - molto ma molto più che nel ‘29. Se ci si ferma al mercato finanziario americano, lo S%P500 a parità di durata temporale della crisi sta più su oggi che nell’equivalente periodo post 29, ma la differenza - e il contesto complessivo del mercato USA - non è certo tale da poter far pensare a nessuno che davvero stia risorgendo il sole. Sono davvero curioso di vedere se a Cernobbio prevarrà l’ottimismo a sfida di questi dati incontestabili, o se al contrario la ripresa del confronto metterà al centro qualche grano di realismo. Nel qual caso, bisognerebbe pensare a qualche misura strutturale. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino mercato , , ,

Il cane a tre zampe

2 settembre 2009

L’aereo Pippo è tornato a volare sui cieli italiani e ha sganciato due bombe: una su Piazzale Mattei, l’altra su Via XX Settembre a Roma. Il quotidiano britannico Financial Times dedica oggi un colonnino della sua informatissima e velenosissima rubrica Lex al più spolverato dei campioni nazionali italiani, cioè l’Eni. La riflessione - che cita come fonte, ed è piuttosto anomalo, il fondo Kinight-Vinke Asset Management - è semplice: Eni è un monopolio verticalmente integrato in un’epoca in cui questa struttura non tiene più. Quindi, separarla in almeno due tronconi potrebbe far felici gli azionisti e risolvere varie magagne, politiche e regolatorie oltre che finanziarie.

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Carlo Stagnaro energia, mercato , , , ,

Lavoro. La libertà (di mercato) è “partecipazione”?

2 settembre 2009

Al Meeting di Comunione e Liberazione, Giulio Tremonti ha parlato di “partecipazione dei dipendenti agli utili dell’impresa” come uno strumento per “far ripartire” l’Italia nella crisi. Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi da Cortina gli ha dato manforte.  I due convergono anche se gli argomenti utilizzati sono sostanzialmente diversi: Tremonti da una parte pare voler utilizzare questo strumento dare una staffilata retorica (?) al sistema capitalistico, cercando di “addolcirne” alcuni tratti in nome di logiche quasi-cooperative. Sacconi sembra invece leggere questa proposta come un tentativo di legittimare una visione del sistema di mercato che superi “la conflittualità fra capitale e lavoro”, e politicamente che contribuisca ancor più ad isolare l’organizzazione dei lavoratori (la Cgil) che sulla quella conflittualità continua ad investire per avere consenso. Le constituency di Tremonti e Sacconi sono diverse, e così il lessico politico. A merito di entrambi, va detto che non coltivano certo il sogno della “co-gestione” alla tedesca, e nelle interviste sono parsi molto decisi, in merito. Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi mercato, welfare , , , , , ,

Dedicata a te vecchio Hal

31 agosto 2009

Conosciuto soprattutto per le sue opere di “Diritto e Religione“, in realtà Harold Berman è stato anche un grande studioso del diritto commerciale internazionale e del diritto sovietico.

La decisione della corte d’appello russa che rende giustizia alla italiana Ferrero, mi ha fatto ricordare delle temerarie lotte a difesa dei diritti di proprietà intellettuale che Berman affrontava di fronte alle corti sovietiche.

Una storia su cui nessuno ha scritto, ma che sarebbe degna sia di un romanzo che di una pubblicazione scientifica.

Mentre sulle informative della C.I.A. , che vedeva, in piena guerra fredda, Berman volare di continuo fra Washington e Mosca, si poteva leggere “Who is this fucking cock?”, il vecchio Hal si batteva per difendere il diritto, “naturale”  per lui, di Arthur Conan Doyle sulle sue opere letterarie.

Ovviamente in tempi sovietici senza nessuna possibilità di vittoria.

Questo successo della Ferrero è dedicato anche a te vecchio Hal e soprattutto ci ricorda che quella per il cioccolato, oltre ad essere una guerra tra ghiotti è una partita commerciale globale. E l’Italia la sta giocando.

Pasquale Annicchino liberismo, mercato ,