In molti hanno analizzato costi e benefici della riforma sanitaria di Obama. In questa sede mi preme invece segnalare due ulteriori prospettive.
-La prima: esiste una profonda divergenza fra religious left e religious right sulla riforma. Dato il peso politico dei gruppi religiosi nel contesto politico americano non è cosa da poco. Il dibattito ovviamente si focalizza sul ruolo del governo centrale.
Why do religious Left activists always workship the altar of Big Government?
Questa è la domanda che si pone Mark Tooley.
Sempre a tal proposito è opportuno segnalare che la conferenza episcopale statunitense ha lanciato un proprio sito web sull’argomento. Lo stesso hanno fatto i Jews for Healthcare Reform.
-La seconda: nessuno, almeno in Italia, ci ha fatto notare la debacle dell’amministrazione Obama sulla “flagging operation”. In buona sostanza tramite il sito internet della White House era stato diffuso un annuncio mediante il quale si invitavano i cittadini a segnalare coloro i quali facessero opera di “disinformazione” sulla riforma voluta dal presidente
Since we can’t keep track of all of them at the White House, we’re asking for your help. If you get an email or see something on the web about health insurance reform that seems fishy send it to .
APRITICIELO. Si sono subito scatenate le accuse: violazione della libertà di parola, volontà di controllare i cittadini. Con il primo emendamento non si scherza. Così dopo numerose proteste il programma governativo è stato cancellato.
Anche se Obama sostiene di essere “partner di Dio nelle questioni di vita e di morte“, questa riforma sta creando un casino infernale.
Pasquale Annicchino mercato, welfare flagging opertion, Obamacare, religious left, religious right
Ci permettiamo di rubare il titolo ad una famosa rubrica di Marginal Revolution, il seguitissimo blog di Tyler Cowen. Il fatto è questo: contrariamente a quanto si potesse pensare Il Foglio e il suo direttore non hanno appoggiato in pieno la protesta della Conferenza Episcopale Italiana sulla nota vicenda dell’ora di religione a scuola, che è inutile riprendere in questa sede (testo sentenza da federalismi.it: PDF). Nell’intervista al teologo milanese Giuseppe Angelini si legge fra le righe: “Sarebbe prezioso un rilancio da parte dei cattolici, senza accontentarsi di fragili rendite di posizione nel contesto multiculturale e multiconfessionale”. Oggi Ferrara rilancia:
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Pasquale Annicchino Senza categoria Becker, concordato, economia della religione
Per provare a comprendere l’ultima enciclica avevo suggerito agli amici americani di Mirror of Justice l’opzione “Progressive-Conservative”. Carlo Lottieri ha già messo in evideza le “luci e le ombre” del testo da un punto di vista liberale. Ora è Michael Novak ad esercitarsi su First Things.
Anche se Novak ammette che non è possibile dare una lettura dell’enciclica soltanto dal punto di vista delle politiche economice poi commenta:
“almost every time Benedict seems to give a point to the left (…) he takes it back (…) He lets both horses run, and does not himself choose to side with either one“. E poi una critica feroce per lo staff che ha aiutato il Papa nella stesura del testo: “There are many more omissions of fact, questionable insinuations, and unintentional errors strewn through this encyclical. The staff work has been rather poor”.
First Things propone una serie di articoli sull’argomento. Buona lettura.
Pasquale Annicchino Senza categoria enciclica, First things, Novak
Lo Stato che avanza. Quello con la “S” maiuscola, e vuole sempre di più. Non pensiate sia un divertimento per attivisti ed ultra-fan dei diritti civili. Il “Nuovo Stato nazionale di Sorveglianza”, così ben descritto da Jack Balkin avrà un impatto profondo anche sulle vicende economiche: “This new kind of State uses surveillance, data collection, collation and analysis to identify problems, to head off potential threats, to govern populations, and to deliver valuable social services”.
Avevo tempo fa già indicato un prezioso articolo di Tony Buyan pubblicato dal Guardian. Statewatch ora torna alla carica e con questo report ci dice come la buona Unione Europea entra dritta dritta nei nostri pc. C’e’ ben poco da ridere, altro che Tavaroli.
Pasquale Annicchino mercato, telecomunicazioni, welfare Diritti civili, mercato, Stato, Welfare State