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Archivio per 19 agosto 2009

I lombardi all’ultima crociata

19 agosto 2009

C’è una domanda che vorrei tanto fare ai politici lombardi: perché non vi piace il kebab? Prima Roberto Formigoni, col suo “coprifuoco” dell’una di notte. Ora la giunta leghista di Capriate, che inibisce alle kebabberie le vie del centro.
Per quanto se ne legge su Internet, la delibera di giunta appare davvero surreale, vietando l’apertura di locali pubblici “gestiti da immigranti” in via Vittorio Veneto. Scelta “di carattere urbanistico”, come dice il sindaco?
Si può sostenere che sia auspicabile che le strade centrali di un paese mantengano, per così dire, un certo “tono”. Ma si tratta di un fine che viene assai meglio perseguito attraverso meccanismi di mercato, che tramite delibere. Non si aprono negozi a capocchia: un dettagliante tende ad investire laddove pensa di essere “benvoluto” e “interessante” per la clientela. Non ci sono straccivendoli in via Montenapoleone: e non certo perché è il Comune di Milano a vietarlo, ma semplicemente perché immobili ed affitti veleggiano a prezzi stratosferici, tarati sul giro d’affari delle lussuose “botteghe” di cui è tappezzato il quadrilatero della moda. Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi liberismo , , , , , , ,

Mercati giù come detto, povera FED

19 agosto 2009

Che i mercati finanziari fossero in bolla, se ci seguite su questo blog per voi non è una novità. Come non lo è la frenata cinese che vi abbiamo anticipato quando nessuno ci faceva caso, allorchè la Banca centrale ha tirato un freno all’eccesso di liquidità che finiva per alimentare acquisti in Borsa invece di traslarsi sull’economia reale. Di conseguenza, è solo un bene che anche stamane Shangai perdesse più di 4 punti e che di conseguenza tutto ciò tiri verso il basso da due settimane le Borse mondiali. Meglio fermare la bolla bis alimentata dalle banche centrali, piuttosto che continuare ad alimentarla. Da oltre il 90% che Shangai aveva guadagnato da marzo ad oggi, siamo al 18,9% in meno. Vedremo più avanti, se la discesa dell’equity andrà per un po’ a vantaggio dell’obbligazionario che stentava, per poi ritornare all’equity a fine anno. O se il futuro ci riserva - Dio non voglia ma attualmente non credo - di peggio. La domanda a questo punto è:  le banche centrali capiranno che devono cambiare musica?

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Oscar Giannino mercato , ,

La politica premia troppe aziende in Italia, non solo Silvio

19 agosto 2009

I giornali preferiscono dare spazio a occasional papers di economisti Bankitalia dedicati al tema Nord e Sud, o agli immigrati. Ma se qualche scudisciata cade invece sui vizi dello statalismo italiano, allora la disattenzione è generale. Come esempio, l’estrapolazione di uno studio di due giovani dell’Ufficio Studi di via Nazionale, Federico Cingano e Paolo Pinotti. Riguarda l’indebito premio che a molte aziende italiane viene dall’essere indebitamente “al traino” della politica. È un sistema unfair in termini di concorrenza sempre: ma in tempi di crisi, quando le risorse diventano scarse in termini di credito e i fatturati flettono, diventa ancor più odioso perché “discrimina” le imprese secondo criteri molto diversi da quelli del vantaggio competitivo. È una iniqua rendita di posizione che vale il 5% in più di margine sui concorrenti, e che riguarda non poche aziende a cominciare da quelle del Cavaliere, come tanto sprovveduti o in malafede potrebbero immaginare, bensì diverse migliaia di aziende italiane.

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Oscar Giannino liberismo ,

Il sentiment anticrescita fa proseliti al Corriere

19 agosto 2009

Ferruccio De Bortoli fa comunque un buon giornale. Soprattutto se si tiene conto dei chiari di luna della grande stampa italiana, per un terzo fatta di perdurante tributo agli ultimi protetti dell’Avvocato Agnelli, vedi Sole e Stampa, e per due terzi di ritornanti altalene, vedi appunto Mieli-De Bortoli nell’emisfero Mediobanca, e Feltri-Belpietro in quello berlusconiano. Il Corriere rischia ogni giorno di essere il migliore, attutita la freschezza notiziosa e non troppo filogovernativa che il grande Anselmi aveva saputo assicurare alla “sua” Stampa, e smarrita per strada la missione da sempre propria del Sole, oggi sottoposta a ibridazioni il cui esito sarà da vedere. Giulio Tremonti può considerarsi in cuor suo molto felice.

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Oscar Giannino mercato , ,

Parole sante

19 agosto 2009

Parole involontariamente sagge da questo articolo di Sheila McNulty sul Ft:

In spite of record growth rates over the past five years, high costs (solar energy can be four times as expensive as traditional gas-fired electricity) and the economic downturn mean solar has not become a mainstream energy source. While many solar companies were profitable before the economic downturn, boosted by government subsidies, the credit squeeze and fall in energy demand has hit them along with the rest of the power sector.

Traduco liberamente:

Nonostante la crescita record degli ultimi cinque anni, il costo folle (almeno quattro volte più di una tradizionale centrale a gas) e la recessione hanno impedito al solare di diventare una fonte energetica di primaria importanza. La crisi del credito e il crollo della domanda di energia hanno colpito il solare così come il resto del settore elettrico, a dispetto del fatto che molte imprese solari fossero assai profittevoli prima della recessione, imbottite com’erano di sussidi pubblici.

In breve: il solare, essendo una fonte farlocca e costosissima che nessuno degnerebbe anche solo di uno sguardo in condizioni di mercato, sta in piedi grazie ai dindi rapinati ai consumatori, ma adesso neppure quelli bastano più. Dio ci salvi dalle buone intenzioni.

Carlo Stagnaro energia , , ,