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Archivio per 28 luglio 2009

Altro che fine della crisi…

28 luglio 2009

Trovate qui la più aggiornata ed esauriente sintesi in slides degli andamenti di tutti i mercati USA: dall’immobiliare al manifatturiero, dal mercato del lavoro agli andamento dei prezzi, al mercato monetario. Una lettura che consiglio a tutti coloro che immaginano il peggio sia alle nostre spalle…. Cominciate da pagina 66: malgrado la massa monetaria più che raddoppiata a 2mila miliardi di dollari, il moltiplicatore monetario è sceso del 50%, cioè la velocità del circolo monetario e degli impieghi finanziari col cavolo che sta rispondendo alla cura Bernanke. La conclusione è che la recessione è ancora saldamente tra noi. Keep in mind the noise is easy to uncover – it blares at your all day long from the mainstream media - the signal is much more difficult to trace, and usually involves a substantial dose of contrarian skepticism.

Oscar Giannino Senza categoria , ,

Assonime, Abete esordisce bene

28 luglio 2009

Esordisce molto bene, l’Assonime guidata da Luigi Abete. Trovate qui la lettera inviata al Parlamento in cui l’associazione delle società quotate chiede di rimuovere i vincoli alla contendibilità introdotti da governo e maggioranza recependo l’appello improprio del presidente della Consob Cardia. L’estensione delle eccezioni alla passivity rule in caso di Opa come le possibilità di chi esercita il controllo di non lanciare Opa se accresce la sua quota oltre quanto previsto dal TUF hanno l’effetto di rendere meno appetibile il nostro mercato dei capitali. Un plauso ad Assonime che chiede di levarle, disallineando la propria funzione da quella di guardiano dell’interesse di chi oggi esercita il controllo. Incredibile l’attacco del pezzo del Sole, che critica Assonime dicendo che tutto ci si poteva attendere tranne che a criticare le misure fossero proprio le quotate…

Oscar Giannino Senza categoria , ,

Parafarmacie, RIP?

28 luglio 2009

Come riportato da Sara Todaro sul Sole 24 Ore, oggi all’esame del preconsiglio dei ministri vi e’ un decreto che porterebbe all’abolizione della denominazione “parafarmacie”, per evitare “confusione” con le farmacie non-para. La croce verde parimenti dovra’ essere d’ora in poi un attributo esclusivo dei farmacisti proprietari.
Cosa pensiamo, sul tema, l’abbiamo gia’ detto tante volte. Ma cerchiamo un secondo di fissare di nuovo l’attenzione sulla questione, prendendo sul serio il punto di vista degli aspiranti assassini delle parafarmacie (qui invece trovate una petizione a loro difesa).
Perche’ il governo ce l’ha con le parafarmacie? Perche’ difende i farmacisti proprietari? Prosegui la lettura…

Alberto Mingardi mercato, welfare , ,

Risanamento, il silenzio degli indecenti

28 luglio 2009

Ma son cose tecniche, che cosa vuoi che interessino ai lettori, bisogna stare su temi popolari, ma non vedi che le copie scendono? Mi pare di sentirlo nelle orecchie, il coro dei grandi direttori di grandi giornali che in queste settimane rispondono tra risolini e di compatimento e toni di superiorità ai redattori che vorrebbero in prima pagina un bel titolone sulla vergogna della vicenda Risanamento. Eppure ce ne sarebbe di che, per chiedere che di qui a poche ore i giornali schiaffassero in prima pagina la proposta finale che le banche hanno avanzato, a fronte della formale istanza di fallimento rivolta dalla procura di Milano nei confronti del gruppo Zunino. È vero o non è vero, che abbiamo letto solo 48 ore fa un’intervista dell’ad della prima banca italiana, Corrado Passera di Banca Intesa, il quale testualmente dichiarava che Risanamento aveva ottimi attivi, nettamente superiori ai debiti? È vero o non è vero, che se tale era la situazione, non si spiegherebbe perché le banche poche ore fa hanno invece avviato un concordato che andrà accettato dal 60% dei creditori? È vero o non è vero, che le banche comunque non rinnegano la linea che le ha sin qui comunemente ispirate verso Risanamento, tanto che nella loro prima trimestrale 2009 nessuna di esse (e comunque non le maggiori, Intesa e Unicredit che si dividono quasi il 50% dei 3 miliardi di esposizione) aveva accantonato un solo euro in vista delle perdite ormai evidenti, tanto evidenti da aver indotto la Procura a constatare la mancata continuità aziendale, eppure tanto negate ancor oggi da indurre le banche a confermare Zunino al 30% del capitale di Risanamento, anche al termine dell’aumento di capitale e in costanza di concordato?  È vero o non è vero, che migliaia di imprese italiane sono messe di fronte all’amara realtà che per loro occorrono oggi più che mai garanzie reali altrimenti nisba crediti, mentre gli amici degli amici si salvano anche contro le Procure? È vero o non è vero, che non capisce perché queste stesse banche che hanno plaudito e contribuito alla distruzione giudiziaria di immobiliaristi cosiddetti “furbetti”, si comportino con due pesi e due misure quando altri immobiliaristi, gonfiatisi con gli stessi metodi, si sono messi sotto la loro protezione mostrando la gola? È vero o non è vero, che le aree del gruppo Risanamento a Milano costituiscono parte essenziale del disegno collegato a Expò 2015, e che dunque a maggior ragion occorrerebbe una trasparenza cristallina?

Non ce l’ho con Zunino e non ho sposato pregiudizialmente la linea della Procura, sono e rimarrò sempre un garantista. Vorrei solo veder trattare la vicenda con l’importanza che merita. Non un articoletto in pagina economica, ma un’articolessa e un severo e cipiglioso editoriale in prima pagina. Le domande più incalzanti, oggi, vanno rivolte ai signori banchieri. “Banchieri, o ci spiegate o vi piegate”, sarebbe il mio titolo. Ma i banchieri domani chiederanno invece alla Procura di soprassedere, al riparo di un presidente di garanzia per Risanamento che non interpreta alcuna linea di ridefinizione aziendale, è solo un prestigioso avvocato aggiunto ai loro collegi difensivi. Chi resta muto di fronte ai banchieri anche su vicende così non è neanche loro servo, è solo un fantasma, un lémure, uno zero.

Oscar Giannino Senza categoria , ,

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